Rage – Recensione

Ci sono poche aziende videoludiche che possono vantarsi del titolo di creatrici di un intero genere videoludico, sopratutto se tale genere, al giorno d’oggi, è uno dei più famosi, proliferi e apprezzati a livello globale. Stiamo parlando dei First Person Shooter, sparatutto in prima persona, che come ben saprete hanno ormai invaso il mercato ed esplorato le più disparate formule possibili ed immaginabili. Tutto è nato nel 1992 dalla geniale mente diJohn Carmack che realizzò per la prima volta in assoluto un titolo in tre dimensioni ed in prima persona: si trattava di Wolfestein 3D, il primo sparatutto in soggettiva della storia videoludica, di fatto una novità assoluta e che per la tecnologia di allora era uno dei prodotti più strabilianti mai visti! Inutile dire che in poco tempo nacquero molti emuli, così come la visuale in soggettiva guadagnò sempre più consensi espandendosi anche in altri generi oltre che agli sparatutto.La fortuna di Id continuò con la nascita di altre famosissime serie come Doom o Quake e sopratutto con la realizzazione di engine grafici molto avanzati e prestanti. La software house non si adagiò però sugli allori e con il tempo, proprio grazie a queste due serie, poté dar prova della propria abilità nell’innovare: con l’arrivo di Quake III Arena nel 1999 venne ridefinito il concetto di multiplayer in uno sparatutto in soggettiva, cambiando nuovamente le carte in tavola a questo genere e scatenando, nemmeno a dirlo, un’ennesima rivoluzione. Doom 3 nel 2004 fece gridare al miracolo per il suo strabiliante comparto tecnico, regalando oltretutto ai giocatori atmosfere horror che avevano dell’incredibile!Negli anni seguenti vennero pubblicati altri titoli anche se, nonostante la buona qualità, non raggiunsero purtroppo la fama ed i consensi dei loro predecessori.Nel 2007 però venne annunciato un titolo tutto nuovo e che non aveva nulla a che vedere con Wolfestein,Doom o Quake: si trattava di Rage, gioco ideato manco a dirlo da Carmack con alla base delle premesse ancora una volta davvero originali. Ambiente di gioco molto vasto, location e design post apocalittici, commistione di due generi, FPS e Racing Game ed una nuova tecnologia alla base di tutto cioè IdTech5 e le sue mega textures. Siamo ora nel 2011, ben 4 anni dopo il fatidico annuncio della nuova IP; di tempo ne è passato parecchio ed il mercato degli sparatutto è diventato più agguerrito che mai: riuscirà Id ad imporsi nuovamente e a dare ancora una volta un contributo notevole al genere oppure questo RAGE si aggiungerà semplicemente alla lunga lista dei titoli che popolano il mondo degli sparatutto?

L’apocalisse che tanto va di moda.

Il 23 agosto 2029 una gigantesca asteroide, Apophis, si è schiantata sul suolo terrestre riducendo il pianeta ad un ambiente ostile e tutt’altro che adatto alla vita. L’umanità, per cercare di superare questo tragico evento, ha ideato il progetto Eden che prevedeva la preservazione criogenica di un grande numero di persone all’interno di apposite strutture chiamate arche, ognuna contenente dodici soggetti che si sarebbero occupati della ricostruzione di una specifica zona a loro assegnata.Il progetto Eden sembra però non aver avuto successo ed infatti il nostro protagonista, dopo ben 109 anni di sonno criogenico, si sveglia scoprendo che tutti i suoi compagni nell’arca sono morti probabilmente a causa di un malfunzionamento causato dall’impatto della meteora. Una volta uscito il protagonista, confuso e frastornato, sta per essere catturato da un gruppo di banditi che popolano la zona ma fortunatamente l’abitante di un villaggio vicino, tale Dan Hagar, riesce a trarlo in salvo e portarlo in un luogo sicuro. Dan ci informa della situazione attuale in cui riversa la terra e che molto probabilmente saremo braccati dall’Autorità, un ente che a quanto pare ora governa il mondo civile e che purtroppo non vede di buon occhio i sopravvissuti delle arche.Inizia così la nostra avventura in Rage che ci porterà ad esplorare lande desolate, città in rovina, fogne infestate ed altro ancora. La trama, seppur a piccole briciole, si fa lentamente spazio tra una missione e l’altra e, nonostante non rappresenti un elemento così preponderante nel titolo, riesce comunque ad essere piacevole e a coinvolgere il giocatore con qualche piccolo colpo di scena ed intrigo! La tecnica con cui il tutto è raccontato al giocatore è quella classica a cuiId ci ha abituato ovvero la narrazione in prima persona, rendendo il giocatore direttamente coinvolto nello svolgersi degli eventi; tecnica, tra le altre cose, utilizzata anche nella serie Half Life.


È uno sparatutto? È un racing game? È un adventure? No, è RAGE!

Id software ci ha sempre abituati a videogiochi di un certo stampo che, seppur nelle relative novità introdotte da titolo a titolo, avevano tutto sommato una struttura classica e saldamente ancorata ad una formula da sparatutto puro e duro. Bene, scordatevi tutto ciò con Rage o comunque non attendetevi uno sparatutto puro. Rage è un titolo unico nel suo genere, un mix di più elementi anche molto differenti tra di loro e provenienti da diversi generi videoludici che ne fanno, senza ombra di dubbio, un prodotto particolare. Un po’ di perplessità è però lecita in questi casi: Id sarà stata in grado di integrare in maniera omogenea un FPS ed un gioco di corse?Le prime impressioni che si ebbero quando venne mostrato Rage è che sarebbe stato un titolo open world simile a prodotti come Crysis o Far Cry. In realtà così non è: Rage è, di fatto, un prodotto particolare, che vanta una grande “world map” sulla quale spostarsi principalmente con i mezzi e da cui è possibile accedere a varie location come “dungeon” piuttosto che città. Nelle città ci verrà data la libertà di attivare missioni di diverso tipo, sia principali che opzionali, acquistare oggetti dai negozi, parlare con gli NPC (personaggi non giocanti) o giocare a qualche minigame. Insomma, sotto tale aspetto il titolo ricorda molto la struttura di un gioco di ruolo o un adventure alla Zelda e quindi con una struttura atipica rispetto ad un qualsiasi FPS, sia questo open world o a struttura classica.

Parlando però ora dell’anima vera e propria del gioco, questa si divide in due macro sezioni: quella da FPS e quella da racing game con potenziamenti. Nella sua prima parte Rage si rivela un titolo nel globale valido e che riesce a regalare momenti davvero coinvolgenti. Come in ogni FPS che si rispetti, anche nel nuovo titolo Id dovremo affrontare orde di nemici delle più disparate tipologie e che faranno davvero di tutto per metterci in difficoltà. Uno degli elementi che stupisce maggiormente è infatti l’ottima intelligenza artificiale di cui questi sono dotati: i banditi di turno, piuttosto che i mutanti che popolano Wasteland ci assaliranno con varie tecniche come per esempio attacchi corpo a corpo piuttosto che con armi di vario tipo e seguendo tattiche abbastanza elaborate. La cosa che maggiormente stupisce è però la reazione che questi hanno ai colpi: infliggere un danno sulla gamba ad un nemico comporterà infatti renderlo zoppo e farlo cadere atterra, colpirlo su di una spalla o braccio lo sbilancerà mentre attaccarlo in pieno petto lo rallenterà. Il titolo porta quindi il giocatore a studiare la situazione e a non approcciarsi al nemico in maniera ignorante e chiassosa come fanno invece altri FPS, seppur Rage faccia della massiccia quantità di nemici e pallottole un fattore di grande divertimento! Unico difetto dei nemici riguarda alcuni boss, fortunatamente non tutti, che si rivelano un po’ troppo semplici da abbattere.Il range di armi è poi ben distribuito e differenziato, con anche la possibilità di scegliere diversi proiettili a seconda delle esigenze, un po’ come avviene anche in Bioshock. Una cosa che non ci è ben chiara è l’impossibilità di raccogliere le armi nemiche, scelta alquanto bizzarra! Buona invece l’introduzione del crafting ossia la produzione di oggetti: sarà infatti possibile ottenere degli appositi schemi con i quali costruire oggetti di vario tipo come bombe, kit medici e altro ancora, combinando materiali reperiti lungo le varie missioni.Quello che convince meno è invece la struttura dei dungeon, dove talvolta ci si trova ad agire in zone un po’ troppo lineari e limitate ed in cui l’esplorazione non è tutto sommato necessaria. Probabilmente questo fa parte dell’anima più tradizionale del titolo Id ma nel 2011 ci saremmo effettivamente aspettati qualcosa di più sotto questo aspetto viste anche le altre novità introdotte. Fortunatamente però, la varietà delle missioni che avremo a disposizione sopperisce, anche se non completamente, a ciò. L’altra faccia della medaglia, ovvero le gare su veicoli con potenziamenti, risulta essere realizzata altrettanto bene. I veicoli che potremo utilizzare sono di diverse tipologie e vanno dai classici quad ad automobili super corazzate. I veicoli sono utilizzati per gli spostamenti nella world map tra una location e l’altra, per alcune missioni peculiari sia secondarie che relative alla trama principale ed appunto nelle gare. Le tipologie di gara sono più di una: si va dalla classica corsa a tempo alle gare a chi arriva primo o ancora missioni che richiedono la consegna di determinati oggetti in vari punti della mappa entro un certo tempo limite. Non siamo dinanzi ad un Flatout piuttosto che unBlure cioè titoli prettamente improntati sulla componente di guida, il risultato è però comunque molto piacevole anche se in effetti un po’ spiace per il limitato numero di mezzi a schermo, soltanto 3 oltre al nostro: un vero peccato visto l’ottimo impianto di base sviluppato da Id!La gestione dei veicoli è poi curata e prevede il potenziamento di questi con nuove corazze, pneumatici più resistenti, sospensioni migliori, turbo e ancora, durante le gare, oggetti di attacco e difesa come mitragliatrici, droni di supporto, scudi, mine o kit di riparazione. Per acquistare tutto ciò, oltre ai classici dollari sarà necessario utilizzare gli attestati di gara che potranno essere ottenuti vincendo corse o portando a termine alcune missioni. Anche l’ottenimento di nuovi mezzi avviene nel medesimo modo e vi assicuriamo che possedere un buon parco veicoli ben potenziato sarà fondamentale per poter girare tranquillamente nella world map, pullulante di mezzi nemici, e progredire nella main quest.


Controversie tecnologiche.

Id è, come abbiamo già detto, molto famosa per gli ottimi engine grafici. Con la nuova generazione di console l’azienda ha ben pensato di produrre un nuovo ed innovativo motore basato sul concetto di mega texture ossia una gigantesca texture che ricopre l’intero mondo di gioco. Una versione preliminare di questa tecnologia era stata introdotta già in Enemy Territory: Quake Wars, titolo multiplayer uscito qualche anno fa per Xbox, PS3 e PC. Nel corso degli anni la tecnologia è evoluta e cresciuta insieme allo sviluppo di Rage sino a raggiungere quello che attualmente abbiamo a schermo. Id Tech 5, questo è il nome, ha mostrato d’essere un engine grafico in grado di offrire a schermo un comparto visivo davvero strabiliante tanto che su console Rage è di fatto uno dei titoli visivamente più impressionanti da vedere grazie anche ad una buona pulizia dell’immagine ed una direzione artistica di elevatissimo livello. Cosa offre però nel dettaglio? Di fatto abbiamo una qualità delle texture (o forse sarebbe meglio dire DELLA texture) ottima che in più occasioni dimostra la cura nei dettagli riposta dai grafici Id. Il sistema di illuminazione è poi sublime, in particolare nei momenti di transizione tra interni ed esterni o con determinate fonti di luce ed ottimo è anche il sistema particellare. Per quanto riguarda i modelli poligonali di nemici e personaggi non giocanti questi sono realizzati in maniera davvero magistrale ed anche qui si può notare una elevata cura per i dettagli. Incredibili poi le animazioni dei nemici che, come abbiamo già illustrato parlando dell’IA, offrono talvolta un vero e proprio spettacolo di coreografie e fluidità per varietà e tipologie di movimenti e reazioni. Anche i veicoli si comportano tutto sommato bene sia durante l’esplorazione della world map che durante le gare, con tanto di danni e parti che si staccano.Stupefacente poi il frame rate a cui tutto il gioco gira: 60 frame al secondo costanti, anche nelle situazioni più concitate e con numerosi nemici a schermo. Questo risultato, fortemente voluto da Carmack, permette un gameplay estremamente fluido ed adrenalinico ed è stato raggiunto grazie all’impiego delle mega texture!

Una scelta vincente questa tecnologia quindi. Non esattamente: utilizzare le mega texture significa ricoprire pure gli oggetti dello scenario con essa e di conseguenza non poter applicare alcun tipo di fisica . Questo significa che, se lanceremo una granata in una stanza affollata di nemici ed oggetti, i primi salteranno simpaticamente in aria mentre i secondi resteranno saldamente ancorati al suolo senza il benché minimo accenno di danno. Lo stesso vale per i muri degli edifici o gli ambienti esterni. Una scelta dettata dalla tecnologia utilizzata certo, ma che al contempo sta facendo storcere notevolmente il naso di più videogiocatori. Altro difetto di tale tecnologia è il caricamento della porzione di texture attualmente nel campo visivo del giocatore che si rivela purtroppo lento e veramente antiestetico da vedere. Basta infatti girare un attimo l’angolo e noteremo come il gioco carichi la nuova porzione di ambientazione, uno spettacolo tutt’altro che piacevole da osservare in un prodotto del 2011, sopratutto dopo la grande quantità di dati che è necessario installare sulle nostre console per ridurre al minimo questo fastidioso effetto (si parla di circa 8GB). Sono poi pervenute numerose lamentele riguardo la versione PC, dove è stata riscontrata una grande quantità di bug proprio inerenti l’engine grafico e la gestione delle mega texture. Insomma una tecnologia in grado di offrire uno spettacolo visivo impressionante ma che sotto altri aspetti ha ancora molti difetti non da poco; speriamo che con il prossimo Doom 4, annunciato di recente, Carmack corregga il tiro sistemando ed ottimizzando l’Id Tech 5.Nulla da dire invece sul sonoro: musiche estremamente d’atmosfera, effetti curati sin nei minimi dettagli ed un doppiaggio in italiano notevole!


Dite addio al vecchio deathmatch!

Il multiplayer di Rage è particolare tanto quanto il suo single player. Esso infatti è suddiviso a sua volta in due macro categorie: missioni cooperative e gare su veicoli.Le missioni cooperative, di nome “Le leggende della zona devastata” sono una serie di scenari, circa otto, da giocare in compagnia di un amico nei quali l’obiettivo è compiere determinati compiti e guadagnare punti eliminando il maggior numero di nemici consecutivamente, con tanto di moltiplicatori e di vincitore al termine della sessione di gioco. Cooperazione quindi ma anche antagonismo visto che il livello di sfida è abbastanza buono.Le gare su veicoli si dividono invece in varie categorie: checkpoint, checkpoint a catena, meteora e deathmatch. La prima prevede di raggiungere determinati spot all’interno della pista, più spot raggiungeremo di seguito e maggiore sarà il punteggio ottenuto; la seconda richiede invece di concatenare tre spot consecutivi per ottenere dei punti; meteora richiede di raccogliere un certo quantitativo di meteore all’interno della mappa e portarle in un luogo designato, variabile durante la gara; deathmatch infine prevede il classico tutti contro tutti a bordo dei veicoli.Ogni tipologia di gara offre la possibilità di utilizzare mezzi di vario tipo, potenziamenti, oggetti e via dicendo, ottenibili grazie alla vincita di gare e alla progressione del proprio livello personale che salirà a seconda della quantità di punti che otterremo al termine di ogni scontro. Il numero di giocatori che potremo avere contemporaneamente è purtroppo, anche nella modalità multiplayer, solamente 4 il che è un vero peccato visto che di fatto le mappe sono molto grandi, discretamente numerose e ben realizzate ed il gameplay funziona parecchio bene. Una cura maggiore avrebbe sicuramente contribuito a rendere il tutto più interessante da giocare.Una modalità multiplayer di questo tipo è atipica e potrebbe non essere gradita a tutti; un vero peccato è poi il limitato numero di giocatori che possono prendere parte alle partite, due nella cooperazione e quattro nelle gare. Un lavoro svolto a metà, dai creatori di Quake 3 Arena ci saremmo aspettati almeno qualche cosina in più.

Rage in questi quattro anni si è caricato di un quantitativo di aspettative probabilmente spropositato, così come il nuovo engine grafico che ne è alla base. Oggi abbiamo finalmente tra le mani il tanto agognato titolo ed il risultato finale è un prodotto che, senza ombra di dubbio, sorprende per la sua peculiare struttura così atipica rispetto agli altri prodotti Id. Una struttura che ricorda quasi un RPG grazie alla gestione delle missioni o al sistema di produzione degli oggetti, un’anima classica da FPS ed una tutta nuova da gioco di corse con potenziamenti. Anche tecnicamente Rage fa la sua porca figura con un impatto grafico sbalorditivo su console grazie anche ai 60 frame e ad una direzione artistica da tripla A.Come recita però il detto, non è tutt’oro quel che luccica ed ecco che dietro all’entusiasmo e all’impatto visivo si nascondono alcune magagne: in primis l’Id Tech 5 soffre di ancora troppi bug e scarsa ottimizzazione, mostrando alcuni fenomeno poco gradevoli come il lento caricamento delle texture, la totale assenza di fisica negli ambienti o la scarsissima ottimizzazione nella versione PC di Rage; la parte FPS è divertente e vanta una buona IA anche se alcuni boss fight sono deludenti e la struttura dei livelli è, sopratutto nelle prime ore di gioco, un po’ lineare; le sessioni a bordo dei veicoli hanno alla base un gameplay solidissimo e davvero ben fatto che però è limitato dai pochi giocatori che possono partecipare alle gare ed infine la componente multiplayer, essendo molto atipica, potrebbe non risultare gradevole a tutti. Tanti piccoli difetti (talvolta grandi se si parla dell’engine grafico) che contribuiscono purtroppo a non elevare Rage a capolavoro assoluto ma “solo” a buon gioco.In conclusione Rage si rivela essere un titolo comunque molto curato, divertente e coinvolgente, con una buona longevità e sui cui difetti si riesce nel globale a passar sopra. Un plauso va poi fatto ad Id per aver osato e realizzato un prodotto nuovo e che si discosta dai suoi classici canoni. Un plauso anche per aver creato un nuovo engine grafico che speriamo venga ottimizzato e migliorato in previsione di Doom 4. Un titolo consigliato un po’ a tutti e che vanta il pregio d’essere vario e ben assortito nonostante i difetti sopra elencati! Insomma, magari ne esistessero di più di “buoni giochi” come Rage!

Ho sempre seguito i titoli Id sin dai primi Doom e attendevo Rage con un certo interesse. Non ho voluto guardare troppi video o leggere articoli per non rovinarmi la sorpresa ed infatti, quando ho avuto tra le mani il prodotto finito, sono rimasto piacevolmente colpito dalla tipologia di gioco. Mi son molto divertito, devo ammetterlo, ma la scarsa ottimizzazione dell’engine non me l’aspettavo proprio da Id. Speriamo che con Doom 4, alla cui base c’è di nuovo Id Tech 5, le cose migliorino e Carmack aggiusti il tiro!

8.5

Pro

  • - Su console visivamente strabiliante
  • - Struttura nuova e ben realizzata
  • - Gameplay divertente

Contro

  • - Id Tech 5 con bug e poco ottimizzato
  • - Struttura dei livelli un po' piatta
  • - Multiplayer atipico e non per tutti
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento