Ratchet & Clank: Into The Nexus – Ratchet & Clank: Nexus

Un passo falso di proporzioni quasi epiche si potrebbe definire quello che ha coinvolto la Insomniac, di recente autrice del suo primo prodotto multipiattaforma distaccata dalla Sony come casa madre: era Fuse, uno sparatutto che ha provato in tutti i modi a staccare l’azienda dal marchio nipponico, ma con risultati a dir poco scabrosi. Per dimostrare di non aver compiuto un suicidio e per tornare a confermarsi con la saga che le ha dato lustro nel recente passato della PlayStation 3 insieme con Resistance, torna in auge il duo più vincente del platform moderno, dopo la recente ritirata di Jak & Daxter: parliamo di Ratchet & Clank, tornati per dare un seguito, e un finale, un epilogo, alla saga avviata all’esordio della terza generazione di console della Sony, e per salutare quella che è stata un’epoca prospera e di indubbio valore per il Lombax, che tra due anni esatti arriverà anche sul grande schermo per un prodotto cinematografico interamente dedicatogli.

La strega dell’universo

L’inseguimento a Vendra Prog, ultima rimasta della sua stirpe, nemesi definitiva di Ratchet, il Lombax che aveva desiderato di poter ritrovare i suoi simili, è arrivato al termine. La criminale viene catturata dai Nostri e all’interno dell’astronave viene imprigionata per essere trascinata fino al centro di detenzione di Vartax. Durante il tragitto, però, Neftin Prog, fratello gemello nonché difensore di Vendra, riesce a organizzare un assalto che dapprima stravolge le leggi della gravità e successivamente distrugge l’intero veicolo di Ratchet e Clank, costretti così a scappare nello spazio aperto. Un piano di evasione ben realizzato e pensato che permette a Vendra di ritrovare la libertà e di ripartire alla ricerca del suo obiettivo: gli Anti, esseri violacei che vivono nascosti nelle fenditure dello spazio gestendone il corretto allineamento. L’esplosione, comunque, rimanda il Lombax e il suo fedele compagno di viaggio in un settore abbandonato dello spazio, dopo un preciso e tempestivo intervento del capitano Qwark: qui, in un quadrante evacuato e sconosciuto ai più, Ratchet scopre i piani di Vendra, impegnata nella distruzione dell’inter dimensionale dell’universo e nel risveglio di una creatura che potrebbe di lì a poco divorare l’intero popolazione universale.

L’arsenale di un tempo

Come già detto in precedenza, Nexus è l’epilogo della quadrilogia, divenuta tale con questo episodio, avviata su PlayStation 3 con Ratchet & Clank da parte di Insomniac: il ritorno al gameplay originale è, quindi, lapalissiano. Va da sé che il recente esperimento di Q-Force viene completamente bocciato e rimandato probabilmente a quando la casa sviluppatrice sarà più pronta per un tower defence, pertanto tutte le caratteristiche di quel Ratchet e tutte le modalità di acquisto delle armi e di combattimento degli avversari vengono completamente dimenticati. Siamo di nuovo in possesso di Clank come zainetto per volare, con in dotazione esclusivamente l’elicottero per planare e fare dei salti più lunghi con la spinta, potenziabile nel corso dell’avventura, e la nostra Onnichiave pronta a supportarci in assenza di munizioni per le armi. È qui che diamo il primo punto a favore dell’Insominac, che dalla sua ha avuto sempre la grande forza di saper creare e di lavorare con la propria inventiva nell’elaborazione di un arsenale: non c’è nulla di noioso e soprattutto di rimestato in R&C Nexus, se non nel modello base di ogni prodotto. Dal fucile allo sparalame fino a Mr. Zurkon, è tutto confermato con delle migliorie, ma le innovazioni si ritrovano nell’Incubox e nel Glaciatore: la prima si preoccupa di materializzare gli incubi dei vostri nemici, costringendoli a distrarsi e ad attaccare il fantoccio di turno, ricordando magari un po’il Ratchet finto che era possibile issare nei precedenti capitoli; il secondo è un raggio che invece di trasformare in pecora, come un tempo, trasforma in pupazzi di neve, con annessa melodia di Jingle Bells.

Ogni arma in Nexus ha la possibilità di aumentare di livello fino al tre, così da potenziarsi in automatico in determinati settori e con determinate capacità. Ovviamente ci sarà anche il lato del potenziamento manuale, che andremo a effettuare personalmente agendo direttamente sull’arma dal negozio ambulante. Per poter sbloccare nuovi potenziamenti avremo bisogno innanzitutto del Raritarium, un materiale che nel corso della saga ha saputo diventare famoso e ricercato, ma che stavolta è decisamente più facile da reperire trovandosi in alcuni luoghi nascosti nei pianeti o essendo anche recuperabile dai nemici sconfitti. Agiremo su una sorta di scacchiera e ogni casella sarà acquistabile con una unità di Raritarium: la scacchiera, inoltre, sarà formata a mo’ di alveare, così da avere delle caselle di colore verde al centro del percorso. Lì è nascosto il potenziamento speciale per l’arma, che si sbloccherà solo dopo aver acquistato tutte le caselle presenti intorno, a loro volta dedicate ad altri upgrade: tra questi il raggio di attacco, la quantità di bot rilasciati, la quantità di Raritarium acquisibile o anche la portata massima di munizioni. Un sistema che finirà comunque per farvi avere tutti i potenziamenti del caso, senza troppa personalizzazione, ma che comunque aumenta la vostra possibilità di scelta nel corso del gioco: potrete tanto spedere il Raritarium per un’arma che per un’altra o magari nella stessa scacchiera favorire un percorso ai danni di un altro, lasciato in disparte o in secondo piano con minore importanza. L’idea è interessante, ma, ripetiamo, la personalizzazione scema a lungo andare. Sferografia di Final Fantasy X insegna.

Ratchet & Mr. Zurkon

Una menzione d’onore va sicuramente, anche stavolta, per Mr. Zurkon. Per chiarire il senso di quest’arma vi spieghiamo rapidamente che si tratta di un drone che accompagna Ratchet nelle battaglie e, a seconda del livello, sparerà e supporterà il Lombax. Stavolta in Nexus si è pensato di perfezionare l’interazione con Zurkon, un’arma che per ironia e simpatia vince come sempre su tutte le concorrenti. In base ai livelli dell’arma avrete con voi Zurkon Junior e Lady Zurkon, così da poter portare con voi l’intera famiglia al livello tre, quello finale. Una combriccola per niente male da assoldare nei momenti più difficili e che potranno districarsi in dibattiti familiari con frasi ad effetto che vi strapperanno sempre un sorriso. D’altronde anche da questo passa la genialità del prodotto proposto perché i dialoghi vincono, nella sceneggiatura e nella produzione in toto, per originalità e per riuscire quasi sempre a strappare un sorriso. 

Le novità del Nexus

Ovviamente per ogni conferma c’è anche una novità nel gameplay di Ratchet & Clank: Nexus. Il primo rappresenta il jet che potrete montare a Clank, restando sempre sulle vostre spalle. Si tratta di una modifica che otterete nel corso dell’avventura e che vi permetterà di volare, a tutti gli effetti, sfruttando il carburante da inserire nel vostro robot. Le stazioni saranno disseminate in determinati punti dei vari pianeti che andrete a visitare, facendovi intuire che è giunto il momento di spiccare il volo: il consumo, ovviamente, deteriorerà il vostro serbatoio e rischierete, nel caso, di precipitare nel vuoto doveste essere colti di sorpresa. Tale aggiunta permette soprattutto di aumentare la componente platform, andando a intensificare le corse a ostacoli e i percorsi in volo. 

Un altro accessorio particolare è il Grav Thether: vi sarà consegnato nelle primissime battute della vostra avventura e vi permetterà di creare dei fasci di gravità all’interno dei quali volare e cercare acrobazie per affrontare gli avversari dall’alto. Un altro inserimento di grande prospetto che potenzia, anche in questo caso, l’intera componente platform, che vi richiederà velocità e soprattutto rapidità di pensiero e azione. 

Chiudiamo il trittico riportando in auge anche le sessioni dedicate interamente a Clank. In Crak in Time il nostro robottino era impegnatissimo nel suo scorrazzare nel tempo armato di grandi poteri, ora invece dovrà, invece che il tempo, gestire la gravità. Sfruttando le fenditure dove sono allocati gli Anti, Clank si ritroverà nelle classiche sezioni bidimensionali che furono del capitano Qwark a suo tempo: sfruttando la levetta analogica destra manovrete l’intera gravità, facendo muovere il vostro compagno di viaggio a vostro piacimento fino a raggiungere l’Anti da liberare e che andrà a rompere la fenditura. Un’esperienza appagante perché non noiosa e soprattutto non troppo ricorrente, ma solitamente una o massimo due volte in ogni pianeta.

Rapido, indolore, efficace

Al di là dell’ottimo doppiaggio, che come sempre confeziona un ottimo prodotto nel suo insieme, anche l’assetto grafico di Ratchet & Clank: Nexus è assolutamente da premiare. Lo stile è mantenuto come il medesimo della trilogia originaria della saga su PlayStation 3, senza esasperare il motore tecnico e offrendo molta leggerazza in fase di azione. È nelle fasi più concitate che a Nexus si chiede resistenza e grande lavoro perché sovente, tra le armi di Ratchet e quelle di risposta, o anche macchine disposte sul territorio ad arrecarvi danno, l’azione diventerà concitata e se anche voi avrete difficoltà a capire le dinamiche, immaginate il motore che lo mantiene in sesto. Non c’è comunque troppa esaltazione perché ci troviamo dinanzi a un prodotto che verrà rilasciato tra poco più di dieci giorni e a ridosso dell’arrivo della next gen: un canto del cigno di Insomniac che dedica al proprio duo un’uscita di classe, per cancellare anche l’insuccesso delle precedenti produzioni, non a pieno dei risultati.

Comunque l’idea di base è senz’altro fissata sui pilastri dell’immediatezza e della facilità: Insomniac ha deciso di eliminare definitivamente e in toto la fase esplorativa con la navicella nello spazio. Il nostro percorso da un pianeta all’altro sarà gestito con un movimento simile ad Asteroid del nostro veicolo, senza affrontare alcun ostacolo nell’universo o simili. Meno elaborazione, ma anche più immediatezza per la struttura intera del motore. D’altronde Ratchet & Clank: Nexus non dura moltissimo: l’esperienza è rapida e indolore, tenendovi occupati anche nella arena con appena tre gradi di sfida e tre coppe da vincere, che esaurirete quasi subito. 

Nexus, tirando le somme, chiude un periodo glorioso, che non vogliamo incensare ulteriormente perché già fatto abbastanza. Ci limitiamo a dire che se la next gen ha intenzione di proporre al lancio un platform come Knack, siamo ben felici di essere cresciuti con le generazioni correnti e precedenti che ci hanno regalato un Ratchet & Clank su PlayStation 2 e un Ratchet & Clank su PlayStation 3, perché il platform passa ancora una volta da qui, nell’eterna sfida che, purtroppo, ha visto venir meno la Naughty Dog. 

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