Red Faction: Battlegrounds – Recensione Red Faction: Battlegrounds

Uscito un paio di anni fa, Red Faction Guerrila ha riportato in auge un brand che pareva ormai dimenticato. Peculiare caratteristica di questa serie di sparatutto (passato dalla prima alla terza persona) è l’alto livello di distruttibilità degli ambienti, e in Guerrilla pressoché ogni edificio può essere ridotto in macerie. Qui però parliamo del recente Red Faction Battlegrounds, titolo per PSN ed XBLA che abbandona i canoni della serie per trasformarsi in uno spin-off arcade che mischia corsa e azione.
 


Una delle arene di gioco

Bombe e motori

Qualche lettore ricorderà quei "giochi con le macchinine" risalenti ai primi anni ’90 in cui si controllava dall’alto il proprio veicolo all’interno di un tracciato. Battlegrounds si inserisce in questo contesto e ci mette al comando di un buon numero di veicoli armati di Guerrilla, dalle dune buggy ai carri armati ai walker d’assalto, da usare per sfide e scontri all’interno di arene circoscritte. Il single player è limitato a 16 missioni di addestramento che mischiano quattro tipologie di gioco differente: corsa, in cui attraversare più velocemente possibile i checkpoint, annientamento, con l’obbiettivo è distruggere le ondate nemiche, sopravvivenza, dove bisogna (appunto) sopravvivere più a lungo possibile agli attacchi dell’AI, e infine tiro al bersaglio, che mischia corsa e annientamento ma con lo scopo di distruggere dei bersagli fissi.
Il multiplayer, sorprendentemente, è composto da tre classiche modalità – deathmatch, cattura la bandiera e re della collina – ed esclude tutto ciò che si è visto nel single player. Sorge spontaneo chiedersi per quale motivo quest’ultimo sia stato definito "addestramento" dal momento che non ha nessuna attinenza con la controparte online. Sorvolando su questa dubbia scelta, è qui che si focalizza l’essenza di Battlegrounds, che pur offrendo un discreto gameplay si rivela molto confusionario e impreciso nei comandi: molte volte le arene si trasformano in un’orgia di esplosioni e colpi vanno da una parte all’altra senza senso logico e in cui è difficile giocare in modo serio. Parlando delle esplosioni, l’eredità della serie si coglie nella possibilità di distruggere elementi delle arene come appunto esplosivi, da utilizzare (o almeno tentare) per eliminare gli avversari, ed oltre a ciò sono presenti anche vari oggetti tattici come mine e bombe implodenti.
 


La varietà dei veicoli è uno dei punti di forza del gioco

Attendendo l’apocalisse

Tanti veicoli e una discreta grafica per un gioco tutto sommato apprezzabile anche se non privo di lacune. Purtroppo lo dimenticherete presto in mezzo alla marea di titoli arcade che invadono il mercato al giorno d’oggi. Nulla di più e nulla di meno che un passatempo griffato Red Faction da giocare mentre si attende l’uscita ormai prossima di Red Faction Armageddon, il nuovo episodio della saga.

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