Red Steel 2 – Recensione Red Steel 2

La maggior parte delle persone che hanno comprato il Wii, se non tutte, si aspettavano una console rivoluzionaria, con un sistema di controllo mai visto prima. In molti saranno stati accontentati, ma l’utenza più smaliziata, che sta attenta ad ogni piccolo particolare, è rimasta delusa dall’approssimativo rilevamento dei movimenti, molto impreciso: di sicuro rivoluzionario, ma non incredibile come aveva fatto intendere Nintendo prima del lancio della console. Quindi, con il passare dei mesi, la casa di Kyoto ha capito di dover correre ai ripari e migliorare il sistema progettato. A tappare i buchi di un controllo abbastanza rozzo arriva, diversi mesi fa, il Wii Motion Plus, presentato da Nintendo all’E3 2008. Da luglio 2009, quando è stato lanciato Wii Sport Resort, praticamente non sono stati rilasciati più titoli che supportassero tale periferica; difatti, dopo la prima ondata di giochi sportivi, non si sono più visti titoli che sfruttassero l’accessorio Nintendo. La prima avventura a sfruttare il Wii Motion Plus è Red Steel 2.

Uscito più di 3 anni fa, il primo capitolo della saga fu lanciato insieme alla bianca console Nintendo; senza ombra di dubbio, Red Steel non poteva essere definito un capolavoro, anzi, ma comunque lo sforzo di Ubisoft fu apprezzabile. Il titolo racchiudeva al suo interno tantissime idee interessanti, ma tutte malamente sviluppate, anche a causa della fretta con cui era stato programmato, visto che doveva uscire assieme alla console. Gli sviluppatori non ebbero il tempo di limare i difetti che aveva la loro creazione, ma riuscirono a piazzare più di un milione di copie; in virtù di questo, qualche mese dopo l’uscita, fu annunciato lo sviluppo del secondo capitolo, quando ancora non si conosceva l’esistenza del Wii motion plus. Dopo una lunga attesa, eccoci, quindi, a parlare del gioco più agognato della prima metà dell’anno dagli utenti Wii.
 


Sta per partire una mossa speciale!

Spade e pistole

Red Steel 2 può essere catalogato come un first person shooter, ma un’affermazione del genere non è accettabile, dal momento che di meccaniche fps, nell’ultima fatica Ubisoft, ce ne sono ben poche. Si, è possibile anche sparare, ma il fulcro del gameplay sono i combattimenti all’arma bianca. Sono stati diversi i giochi con visuale in prima persona in cui si utilizza esclusivamente una spada, ma solo in Red Steel si è visto un miscuglio di fasi in cui si spara e altre in cui si lanciano fendenti.
Il difetto più grande del primo capitolo era il sistema di controllo; i combattimenti con le spade risultavano estremamente imprecisi e molto frustranti. Questo problema è stato completamente risolto grazie all’utilizzo del Wii Motion Plus (che sarà necessario per giocare), infatti, appena prenderete in mano i controller, si creerà un feeling indescrivibile tra voi e il vostro personaggio. Ciò che era il punto debole del primo capitolo è diventato, senza ombra di dubbio, il maggior pregio del successore.
Non siamo ancora dinnanzi a una rilevazione uno a uno dei movimenti, ma, a nostro parere, questo è imputabile a una gestione delle animazioni troppo complessa, quindi possiamo tranquillamente affermare che in questa generazione non avremo il tanto desiderato rilevamento uno a uno.

Nonostante tutto, il controllo del personaggio è totale, non accadrà mai che il nostro alter ego faccia un movimento completamente diverso da quello che compiamo noi, inoltre il quantitativo di mosse eseguibili è davvero incredibile. Infatti nei combattimenti non basta menare fendenti a casaccio, ma è indispensabile usare adeguatamente gli attacchi a nostra disposizione e ovviamente la parata.
 


Ecco la doppietta, devastante a distanza ravvicinata.

Ci sono due diversi tipi di fendenti che è possibile eseguire: debole e forte. La potenza viene gestita con la nostra forza: se daremo un colpo forte e ampio avremo un fendente potente, viceversa uno debole. Combinando i fendenti con i tasti del Wiimote e del Nunchuk è possibile eseguire combo che fondono assieme sia attacchi con le spade che con le pistole. Proprio quest’ultima è una ben gradita introduzione, difatti non ci sono vincoli nell’uso delle armi, si possono usare alternativamente bocca da fuoco e lama; questo aumenta ulteriormente la profondità dei combattimenti che già sono resi complessi dal sistema di controllo, che ribadiamo essere eccellente. Qualche piccola sbavatura nella rilevazione dei movimenti si ha nei momenti in cui alterniamo velocemente fendenti, parate e colpi di pistole; questo avviene principalmente negli scontri contro i boss, ma è un problema di calibrazione del Wii Motion Plus riscontrato anche in passato, in Red Steel 2 questo problema è stato sicuramente corretto, ma non del tutto eliminato. L’unico vero "difetto" di quest’ottimo sistema di controllo è la stanchezza che causa: dopo le prime sessioni di gioco, sentirete il polso e il braccio indolenziti, ma fatevi forza, il bello arriva presto.

Proprio le boss battle risultano incredibilmente caratterizzate, con nemici duri da sconfiggere e ottimamente distinti sia tatticamente che artisticamente, e in queste battaglie emerge la grande profondità insita nel gameplay di Red steel 2, che mette sotto molte altre produzioni definite "Hardcore". I boss non sono gli unici avversari "intelligenti", ma incontreremo un gran numero di oppositori che ci daranno filo da torcere. Un plauso va fatto alla bravura degli sviluppatori nell’equilibrare l’utilizzo della spada e della pistola, infatti alcuni nemici ci costringono ad attaccarli da vicino con la katana, mentre altri sono più facili da abbattere utilizzando la nostra fida pistola; quest’ultima non è l’unica arma da fuoco disponibile, ma è possibile acquistarne altre tre: una mitraglietta, un fucile a pompa e una carabina, ognuna utilizzabile in occasioni diverse e ottimamente realizzata.
 


Ecco il negozio nel quale comprare armi.

Acciaio rosso sangue

Sicuramente la seconda cosa che più attira l’attenzione del giocatore, dopo il sistema di controllo, è lo stile grafico adottato. Lasciato il motore grafico utilizzato nel primo capitolo, questo seguito sfoggia un cell shading di gran classe, che fa rimanere a bocca aperta sia per la qualità tecnica che per quella artistica. Di sicuro uno dei giochi più belli graficamente mai usciti su Wii, e forse il più bello con questo stile grafico. Ormai è nota la bassa risoluzione della console, ma mai come in questo caso tale problema passa in secondo piano: si rimane incantati di fronte alla qualità e alla pulizia grafica del titolo, con texture non in alta risoluzione ma estremamente dettagliate, modelli poligonali eccellenti e riflessi ottimi. Gli ambienti sono ricreati magnificamente e la colonna sonora è di buona caratura, l’unica pecca del comparto tecnico è riconducibile ad un doppiaggio italiano di discreta fattura ma completamente fuori sincro rispetto al movimento delle labbra dei personaggi.

Gli ambienti sono ben costruiti, oltre che graficamente anche strutturalmente, infatti si estenderanno oltre che sul piano orizzontale anche su quello verticale, difatti non mancheranno le corse sui tetti, molto evocative e di sicuro ben riuscite. I livelli sono liberamente esplorabili, ma non è possibile ritornare in città già visitate, una volta proseguiti oltre. La struttura di gioco è abbastanza semplice, ci troveremo sempre in una base principale nella quale scegliere la missione da eseguire e, una volta scelta, sulla minimappa in basso allo schermo troveremo il punto da raggiungere. Le mansioni da svolgere sono abbastanza varie anche se c’è una certa ripetitività di fondo, che rovina leggermente l’esperienza, però questo difetto non si noterà tanto grazie anche all’ottimo level design, e di sicuro uno dei livelli più belli è quello su di un treno in corsa in cui dovremo avanzare uccidendo i nemici che ci si pareranno dinnanzi. Il perno di tutta l’esperienza è senza dubbio costituito dai combattimenti, infatti per portare a termine le missioni principali è fondamentale combattere, ma per incentivare il giocatore ad esplorare le bellissime ambientazioni, gli sviluppatori hanno inserito diverse missioni secondare che per essere portate a termine hanno bisogno di lunghe fasi esplorative, che però annoieranno qualcuno. La caratterizzazione non riguarda solo gli ambienti ma anche i diversi personaggi che incontreremo durante lo svolgimento dell’avventura, la cui durata si attesta sulle 9 ore. Stilisticamente i coprotagonisti sono senza dubbio originali e alcuni risultano molto carismatici, come lo è, del resto, il protagonista.
 


Uno dei personaggi più carismatici che incontreremo.

Perduti nel deserto

L’azione è incalzante, e poche volte ci troveremo a girovagare per le ambientazioni in tutta tranquillità; ad aumentare ulteriormente la profondità del gameplay ci pensa l’introduzione di tre tipi di negozi, nei quali poter comprare armature, armi, potenziamenti per la spada e mosse speciali. L’acquisto di questi oggetti non è assolutamente obbligatorio, e dipende dall’impegno che mette il giocatore soprattutto nella ricerca del denaro, senza il quale non è possibile acquistare un bel niente. Comprare i potenziamenti risulterà necessario con l’avanzamento dell’avventura, quando i combattimenti diventeranno estremamente impegnativi e quindi richiederanno maggior potenza o una barra dell’energia più lunga.

Tra un combattimento e l’altro partiranno diverse sequenze realizzate in computer grafica, che raccontano le vicende narrate e motivano i nostri spostamenti tra una città e l’altra.
La storia narrata, però, non è molto originale e neanche ben realizzata, risultando frammentaria e in generale molto poco chiara, infatti non si capisce esattamente il perché di alcuni avvenimenti, motivando il tutto con il solito cliché della spada sacra da proteggere. La storia non è collegata al primo Red Steel e, come questa, neanche l’ambientazione è rimasta la stessa. Nel predecessore il tutto si svolgeva tra le strade del Giappone, invece in questo capitolo ci si trova in città costruite nel deserto che miscelano lo stile tipicamente orientale ad ambientazioni che ricordano il far west.

Grazie a questo miscuglio di luoghi, gli sviluppatori sono riusciti a ricreare paesaggi meravigliosi, nei quali buttarci bruscamente con una scena spettacolare che apre le danze; ci sono anche alcune fasi che ricordano i quick time events, molto utilizzati ultimamente, che rendono l’esperienza di gioco davvero indimenticabile.
 


Un nemico molto veloce: saprete colpirlo?

Commento

Red Steel 2 è di sicuro un ottimo titolo sotto tutti i punti di vista, ma che non possiamo definire un capolavoro a causa di alcune imperfezioni che potevano tranquillamente essere evitate. Il fulcro del gioco è il gameplay, ma ci saremmo aspettati una storia che lo supportasse adeguatamente, invece, sfortunatamente, gli sviluppatori hanno lasciato in secondo piano il lato narrativo. Il sistema di controllo sfrutta a dovere il Wii Motion Plus e presenta ben poche sbavature; graficamente, invece, siamo di fronte a un titolo incredibile e se il doppiaggio fosse stato migliore il comparto tecnico sarebbe stato premiato con voti ben più alti. Nonostante i lievi difetti, Red Steel 2 è senza ombra di dubbio uno dei migliori titoli Wii e ne consigliamo l’acquisto a chiunque voglia provare qualcosa di davvero nuovo, fresco e coinvolgente come nessun altro gioco.

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