Resident Evil 2 – Recensione

Orrore senza fine

La Capcom rivoluzionò il genere dei giochi Survival Horror con il suo splendido Resident Evil. Come logica vuole in questi casi, la Capcom pensò quindi di creare subito un sequel per poter approfittare dell’onda di successo del suo grande gioco. Fu così che al Tokyo Game Show del 1996, avvenne la prima presentazione al pubblico di Resident Evil 2. Invece di riprendere un’atmosfera da B-Movie come in RE, dove un manipolo di personaggi si trovavano a loro insaputa in una casa piena di orrori, con RE2 si era pensato di portare l’orrore nella vita di tutti i giorni. Quindi ora ad essere in balia dei mostri partoriti dagli orridi esperimenti della Umbrella, l’industria farmaceutica responsabile della creazione del famigerato T-Virus, il quale trasformava gli esseri viventi di ogni genere in un qualcosa di veramente mostruoso, questa volta è la città di Raccoon City, la stessa a cui apparteneva lo speciale corpo di polizia STARS del primo episodio.
Per non cadere nella banalità, riproponendo gli stessi protagonisti, la Capcom introdusse due nuovi protagonisti: Leon S. Kennedy, un ufficiale di polizia che doveva prendere servizio a Raccoon City, ed Elza Walker, una studentessa appassionata di motociclette. Ma la nascita di Resident Evil 2 è una delle più complesse possibili.
Nonostante si pensasse di rendere disponibile il gioco per l’inizio del Marzo 1997, andando avanti nello sviluppo, lo staff di produzione, tra cui il direttore Shinji Mikami, non erano convinti pienamente della forma che il gioco stava assumendo. Fu così che la Capcom cancellò la versione di Resident Evil 2 che era in fase di completamento per ricostruire il gioco da zero.
Per incominciare, lo staff cambiò forma. Hadeki Kamiya assunse il ruolo di direttore del gioco al posto di Shinji Mikami, mentre quest’ultimo si “limitò” a diventarne produttore.
Per curare meglio la storia, fu assunto lo scrittore Noboru Sugimura il quale, assieme a Yoshiki Okamoto (colui che assunse direttamente Sugimura) ha scritto le storie di tutti i Resident Evil fin prima del quarto episodio.
Innanzitutto si partì cambiando la protagonista femminile: Elza Walker fu messa da parte per fare posto a Claire Redfield, sorella di Chris, protagonista del primo Resident Evil; in tal modo quindi si profila un intreccio di trama con i protagonisti del primo Resident Evil. I vari finali del primo RE infatti, sebbene fossero a “lieto fine”, non chiudevano ufficialmente la storia venutasi a creare coi tanti misteri nella villa degli orrori della Umbrella. Tutto ciò comunque portò via molto tempo alla produzione del gioco e nel frattempo la Capcom rilasciò una versione migliorata del primo Resident Evil col nome di Resident Evil: Director’s Cut, che conteneva anche una demo di Resident Evil 2.
Resident Evil 2 vide infine la luce della pubblicazione nel gennaio del 1998 e fu un successo acclamato, tanto che, fino al maggio del 2006, la versione per PSX rimane il Resident Evil più venduto di sempre con i quasi 6 milioni di copie.

La città degli orrori

Un grande pregio di Resident Evil era la grafica mozzafiato. Nel primo capitolo della serie s’era fatto uso di fondali prerenderizzati, dentro ai quali si muovevano i personaggi e i mostri, costruiti totalmente in grafica 3D. Anche in Resident Evil 2 è stato mantenuto tale aspetto ed ovviamente è stato tutto migliorato.
Puntualizziamo una cosa però: se siete abituati con la grafica di console tipo PS2, non dovrete storcere il naso: la grafica di RE2 è quanto di meglio c’era all’epoca e sorpassava sicuramente tutti i giochi che erano usciti prima di esso. Fatta questa piccola precisazione, passiamo al gioco: all’inizio, seppur per poco, vi muoverete per le strade di Raccon City e tutto è reso con grande maestria; infatti sembrerà proprio di camminare in una tipica città provinciale americana che si vedono nei telefilm (con tanto di campo di basket dietro ad un vicolo).
Avanzando nel gioco poi, visiterete ed esplorerete delle locazioni determinate ossia non andrete più in giro per le strade ma dovrete esplorare l’interno di alcuni edifici e in special modo la stazione di polizia.
Sebbene sembri che si ripeta lo schema del primo gioco (ossia rimanere chiusi dentro un determinato luogo), rimarrete piacevolmente sorpresi. I programmatori infatti, oltre a inserire stanze normali come una reception oppure una stanza per gli interrogatori, hanno altresì inserito stanze “poco realistiche”, nel senso che, se non fosse per i famosi enigmi della serie, sembrerebbero davvero inutili e/o fuori luogo, sia per il loro contenuto grafico, sia per il loro layout nella pianta generale della locazione. Credo che in molti si chiederanno a che serve una biblioteca come quelle che si trovano dentro a dei castelli. La risposta è generalmente per gli enigmi, ma il vero motivo è anche quello di creare una speciale atmosfera: obiettivo sicuramente raggiunto. Dico questo perchè io stesso mi sono fermato spesso ad ammirare i vari dettagli del gioco come il sangue sparso ovunque, il disordine provocato da eventuali attacchi e tutte cose di questo tipo che rendono il gioco simile ad un buon film horror. Però mi chiedo se i più attenti ai particolari riusciranno a scovare un piccolissimo dettaglia mancante dal layout degli edifici del gioco. Di cosa parlo? A voi il compito di scoprirlo.
Passiamo a descrivere quindi cosa si muove dentro il magnifico mondo prerenderizzato di RE2. Sotto il vostro controllo ci saranno Leon S. Kennedy e Claire Redfield. Leon è vestito come un cadetto della polizia ed è definito bene, tanto che potrete leggere le parole S.T.A.R.S e R.P.D sulla sua uniforme. mentre Claire sembra una vera e propria motociclista con giacca e pantaloncini. Durante l’avventura poi troverete altri personaggi che chi più e chi meno, sarà reso con altrettanta cura. Ma ovviamente il pezzo forte di questo tipo di giochi sono gli avversari che dovrete uccidere. Sarà così quindi che dovrete affrontare miriadi di zombie, i quali sono coperti di sangue, con vestiti stracciati e dettagli simili, ma non solo: stavolta si presenteranno in varianti maggiori rispetto al precedente episodio. Incontrerete infatti zombie poliziotti, comuni cittadini e delle fanciulle vestite in modo tale da metterne in dubbio la loro casta purezza, per arrivare infine verso la fine del gioco in cui li potrete analizzare più “dettagliatamente”.
Ma i zombie rappresentano solamente la “normalità” dei mostri del gioco: incontrerete altri abomini come i ragni e le piante mutate geneticamente, ma senza dubbio, la palma d’oro va sicuramente al “licker”, vera icona dei mostri del gioco, sia per il terrore che incute e sia per il suo originalissimo design (assieme ad un altro paio di suoi compari che si vedranno più raramente).
Niente da dire, sembra di muoversi dentro ad un film. E a proposito di film, bisogna citare il fatto che sia l’introduzione del gioco che varie parti importanti, sono realizzati tramite filmati in CG di altà qualità, caratteristica che la Capcom manterrà in quasi tutti i suoi giochi di maggior successo.

GHWOOOOOOOHHHHHHHHHHH (Cit.Zombie)

Da un grande gioco come Resident Evil 2, ci si aspetta la perfezione in ogni ambito tecnico. Così avviene anche per il comparto sonoro in effetti. Le musiche di Resident Evil infatti, hanno la speciale quanto necessaria qualità di sposarsi perfettamente con le ambientazioni del gioco. Non sono musiche eccezionali dal punto di vista tecnico, ma vanno di pari passo con lo svilupparsi del gioco e adattandosi quindi all’atmosfera lugubre di cui il gioco è pieno.
La musica quindi vi accompagnerà sempre, a volte con toni alti e altre volte con toni bassi, ed ogni traccia ritrae perfettamente la locazione in cui siete e cosa state facendo.
Anche gli effetti sonori sono ben riusciti. I lamenti degli zombie che incontrete si udiranno perfettamente anche quando non riuscirete ad identificare correttamente la loro posizione, idem dicasi per i passi dei cani oppure per il respiro pesante dei licker.
Sia le musiche che gli effetti sonori sapranno tenervi sulle spine… state pur certi che spesso e volentieri vi verranno degli infarti multipli concatenati, per cui è fortemente consigliato di fare testamento ai deboli di cuore qualora si accingessero a giocare a Resident Evil 2. E strano ma vero, anche il silenzio gioca la sua parte… se da un lato la musica vi tiene “compagnia”, quando cadrà il silenzio allora entrerete in uno stato di agitazione poichè non saprete cosa aspettarvi. Uno zombie dietro la porta? Un mostro pronto ad assalirvi dietro l’angolo? Oppure non ci sarà che un semplice e sicuro corridoio da attraversare tranquillamente? Questo ed altro in Resident Evil 2.
Un’altra nota lieta del gioco è costituito dal doppiaggio dei personaggi: oltre a Leon e Claire, che sono esattamente come ve li aspettereste casomai ci parlaste, incontrerete varie persone che sono doppiate ottimamente.
Un eccellente lavoro da parte della Capcom.

Umbrella! I’ll get you!

Ciò che rese grande il primo Resident Evil, non fu lo splendido comparto tecnico, ma la trama. In Resident Evil si era assistito alle vicende della squadra S.T.A.R.S, la quale doveva investigare su alcuni misteriosi omicidi avvenuti nei pressi di una villa nei boschi di Raccoon City. Tale edificio si scoprì ben presto essere un covo di orrori quali zombie e altri abomini simili, creati dagli esperimenti della Umbrella Corporation. I mostri della villa non erano altro che il risultato di tali esperimenti su un’arma batteriologica denominata T-Virus. Il gioco terminava con uno dei tanti finali nei quali i sopravvissuti della S.T.A.R.S facevano saltare in aria la villa. In Resident Evil 2 invece si è usato un approccio diverso.
Nel settembre del 1998, la città è già pienamente in mano agli zombie. Nessuno vi è entrato e nessuno sa degli zombie perchè la città di Raccoon City è piccola e isolata. Dopo gli avvenimenti della villa, nessuno credette ai sopravvissuti membri della S.T.A.R.S riguardo agli zombie e quindi ora la città è in preda al caos più totale.
In una notte come tante, un giocane poliziotto cadetto di nome Leon S. Kennedy, a bordo della sua jeep, arriva a Raccoon City. Mentre guida nella notte si può vedere come tutto sia lugubre e la città stessa abbandonata. Ad un certo punto egli si ferma perchè nota un corpo che giace in mezzo alla strada; dopo essere sceso dall’auto, gli si avvicina per capire cosa sia successo. Mentre analizza il corpo, dal nulla compaiono degli zombie che hanno visto in Leon la loro nuova preda. Nello stesso momento in cui Leon è entrato in città. una ragazza di nome Claire Redfield, sorella di Chris, protagonista del primo gioco, entra in città a bordo di una motocicletta. Si ferma in un bar per cercare informazioni ma non vi trova nessuno. Ad un certo punto nota un uomo tutto strano che sta mangiando qualcosa. Rivolgendosi a lui con paura, scopre con orrore che la sua cena è una cameriera. Lo strano uomo (che a questo punto avrete capito che è uno zombie) si alza per assalire Claire ma ella fugge via attraverso un’uscita secondaria. Nel frattempo Leon si è accorto di essere circondato dagli zombie e nonostante vari avvertimenti e dopo avergli sparato con la pistola, è costretto a fuggire via in un vicolo dietro ad un bar quando improvvisamente si apre una porta… è Claire! Leon la salva sparando un colpo ben piazzato in testa allo zombie dietro di lei, dopodichè entrambi fuggono usando una macchina della polizia che giace abbandonata in mezzo alla strada. Leon decide di raggiungere la stazione di polizia pensando che una volta lì saranno al sicuro, quando all’improvviso dal seggiolino posteriore sbuca uno zombie che cerca di mordere Leon e Claire! Ciò fa perdere il controllo delle vettura causando uno scontro con un palo segnaletico e donando il potere del volo allo zombie assalitore. Nemmeno il tempo di riprendersi, che Leon e Claire sono costretti a fuggire in direzioni opposte dall’auto poichè un Tir stà per andare a sbattere contro di loro
e causando così un’esplosione immane. Leon e Claire si ritrovano quindi separati dalle fiamme ma riescono a mettersi d’accordo sul fatto di reincontrarsi al più presto alla stazione di polizia.
Due protagonisti, due storie, un solo obiettivo: sopravvivere! La storia di RE2 è fantastica in quanto espande ancora di più i tanti misteri venutasi a creare con il primo RE. Verrete a conoscenza di tanti complotti e di tanti intrighi di potere che sembrerà davvero di vivere dentro ad un film. A differenza del primo RE però, dove con pochi elementi s’era riuscito a creare un’atmosfera da perfetto B-Movie, in RE2 tutto questo si mantiene parzialmente, poichè il gioco assume più un’impronta da film d’azione. A confermare questa tesi, non solo ci penseranno i vari risvolti della trama, ma ci saranno anche i tanti riferimenti a famosi film hollywoodiani come Alien e Terminator. Se tutto questo non è geniale, allora non so cosa altro lo potrebbe essere. Una delle migliori storie di sempre.


Fucile a pompa o lanciagranate?

Andando di pari passo con la magnifica trama, anche il gameplay si attesta su alti livelli. Il gioco è contenuto in due CD, uno per Leon e l’altro per Claire. Questo perchè il gioco è stato suddiviso in due scenari: Scenario A e Scenario B, ognuno complementare all’altro. Se quindi inizierete il gioco con Leon. porterete a termine il suo Scenario A. Una volta terminato questo, sbloccherete automaticamente lo Scenario B di Claire, col quale potrete rivivere le azioni di Claire mentre stavate usando Leon. Il discorso vale anche all’incontrario ovviamente, ossia, dopo lo Scenario A di Claire, potrete giocare con quello B di Leon. Le differenze tra i due scenari, consistono principalmente nella difficoltà e negli intrecci della trama. I misteri che resteranno apparentemente irrisolti nello Scenario A di Leon ad esempio, verranno svelati con quello B di Claire.
Ciò aumenta notevolmente la longevità del gioco, visto dovrete portare a termine ben quattro scenari per vedere il gioco nella sua totale integrità. Inoltre potrete anche mettervi alla prova terminando i quattro scenari nelle due modalità di gioco ossia “Facile” e “Normale”. Nella modalità facile, che poi sarebbe quella normale, partirete con una buona scorta di proiettili, oltre a trovarne di più nel gioco. Nella modalità “normale” invece, non solo troverete molte munizioni in meno, ma i mostri saranno anche più duri da ammazzare. Da citare il fatto che nella modalità normale, fin da subito, potrete sbloccare un piacevole segreto “grafico”, anche se è fortemente consigliato aspettare di finire almeno una volta il gioco, visto che per sbloccarlo, dovrete mettervi un pò complicarvi la vita per ottenerlo.
Oltre agli scenari poi, anche l’armamentario di cui entreranno in possesso i personaggi varierà. Leon modificherà poche armi basilari, rendendole sempre più potenti, mentre Claire invece entrerà in possesso di armi più o meno stravaganti come un taser elettrico ed una balestra. Inutile dire che vi serviranno tutte per poter affrontare i nuovi e terrificanti mostri che incontrerete, come i Licker ed altri ancora più strani (crocodrile, do U need it?).
Oltre a mettere alla prova le vostre abilità da provetti schiattazombie, dovrete anche far lavorare il cervello per poter risolvere i vari enigmi che troverete nel gioco (sebbene essi siano meno complicati di quelli di Resident Evil 1).
Di solito si tratterà di trovare degli oggetti da poi inserire in qualche speciale meccanismo situato da un altra parte. Questi oggetti occuperanno spazio nel menu; di solito potrete trasportare un massimo di 8 oggetti, compresi armi e munizioni, quindi dovrete saper gestire bene lo spazio del menu. Ad aiutarvi comunque, ci saranno gli appositi box, dove potrete depositare tutti gli oggetti che troverete, per poi poterli riprendere in un momento successivo.
Per il resto troverete documenti che vi sveleranno vari particolari, interagirete con vari personaggi per proseguire avanti nel gioco (in certe parti abbandonerete anche i panni dei protagonisti per usare i personaggi secondari) e il tutto scorrerà in modo così fluido che finirete il gioco e subito vorrete reiniziarlo.
Le cose da fare sono tante e Resident Evil 2 si fa giocare volentieri. Forse l’unico difetto che inficia la bontà del gioco è il sistema di controllo, che all’inizio è un pò ostico, ma niente di particolarmente rilevante.
Il gioco, oltre a contare un’elevata longevità per via dei quattro scenari, permette anche di sbloccare vari bonus a fine avventura. Ogni volta che terminerete uno scenario infatti, vi verrà attribuito un punteggio principalmente in base al tempo impiegato per finire il gioco. I più bravi tra voi che riusciranno a ottenere il punteggio massimo in ogni scenario, potranno così giocare ad altri scenari aventi per protagonisti dei personaggi segreti, potendo così scoprire ulteriori dettagli sulla trama del gioco.


Ultime parole

Se ancora non s’è capito, Resident Evil 2 è un capolavoro. Niente di più e niente di meno. Ha avuto un enorme successo di pubblico e di critica ed è tutt’ora uno dei migliori giochi per PSX. Se siete amanti del genere, DOVETE giocarci. Idem dicasi per tutti gli altri. Difetti tecnici non ve ne sono e il gioco è molto coinvolgente.
Non fatevi ingannare dall’età, poichè Resident Evil 2 fa mangiare tranquillamente la polvere a parecchi giochi più giovani di lui.

Per tutti gli interessati al Remake del 2019, trovate qui il link alla nostra recensione.

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