Resident Evil: The Darkside Chronicles – Recensione Resident Evil: The Darkside Chronicles

Resident Evil è, dai tempi della Psx, una saga che ha visto accrescere sempre più la sua fama e il suo gruppo di fan in tutto il mondo. Con la notorietà arrivano seguiti su seguiti, così come alcuni giochi che esulano dallo spirito originale della serie e propongono cambiamenti e novità. Questo è stato il caso, molti anni fa, di alcuni sparatutto in prima persona, come Resident Evil Survivor, che furono però grossi fallimenti. Con la Wii la Capcom ci ha riprovato, proponendo Umbrella Chronicles e stavolta come FPS su binari, alla House of the Dead. Il risultato stavolta è stato eccellente e, grazie a questo, è uscito il suo seguito, Darkside Chronicles.


Lasciamo la Umbrella alle sue faccende, e facciamoci i fatti nostri.

Mentre Umbrella Chronicles ci faceva ripercorrere i fatti strettamente legati alla Umbrella Corporation (come Resident Evil 0, 1, 3 e la caduta della Umbrella), in Darkside Chronicles giocheremo le storie parallele a questi eventi, cioè quelle vissute in prima persona da Leon Kennedy. Inizieremo con una storia chiamata Operazione Javier, nel quale Leon e il suo compagno mercenario Krauser si trovano a investigare strani eventi in Sud America, finendo con il combattere creature mostruose.

Dopo un solo capitolo di gioco in questa operazione, veniamo catapultati in un flasback e ci ritroveremo a giocare i 7 capitoli della storia Ricordi della Città Perduta, che ripercorre gli eventi di Resident Evil 2 nel quale il protagonista e Claire Redfield si ritrovano, loro malgrado, a combattere zombie e mutazioni ulteriori di essi, fino ad arrivare al famoso Tyrant e al Professor Birkin. Il terzo stage, chiamato Gioco di Oblio, ripercorre invece gli eventi narrati in Resident Evil: Code Veronica, e fungono da prequel ai seguenti capitoli dell’Operazione Javier che giocheremo e nel quale scopriremo i trascorsi di Leon mai raccontati nei precedenti titoli.

 

Ecco il dolcissimo Tyrant.

Qualcuno fermi la telecamera!

Il gioco, come gameplay, è ovviamente molto simile ad Umbrella Chronicles. E’ infatti uno sparatutto su binari, nel quale non abbiamo il minimo controllo sui movimenti del personaggio, e possiamo solamente colpire i nemici mirando con il Wiimote.
Scopo del gioco è naturalmente procedere nei livelli uccidendo tutti i mostri che ci capitano a tiro, cercando, per quanto possibile, di terminarli con un unico colpo distruggendogli la testa. A nostra disposizione abbiamo svariate armi (che possiamo, dal menù, equipaggiare alle 4 freccette direzionali), prima fra tutte la pistola base. Questa ha colpi infiniti e non dovremo quindi preoccuparci delle munizioni, ma dovremo comunque ricaricarla quando il caricatore sarà basso (scuotendo il telecomando). Il pulsante B è adibito a fare fuoco, A per raccogliere oggetti o fare determinate scelte su quale strada seguire, le freccette direzionali per scegliere l’arma più di nostro gradimento a seconda della situazione, mentre tenere premuto A e scuotere il telecomando porterà a rapidi e ravvicinati colpi di coltello.

Durante la nostra avanzata, distruggendo gli oggetti dello scenario, avremo modo di trovare diversi bonus da raccogliere. Munizioni e armi, prima di tutto. Ci sono poi gli emblemi della Umbrella (che sbloccheranno dei File speciali che potranno essere consultati sul menù principale, e spaziano dai soliti testi, per arrivare anche a file vocali, mentre ci basterà completare i capitoli per sbloccare filmati, storie e schede dei personaggi e dei mostri incontrati), le utilissime erbe curative, che in Umbrella Chronicles ci curavano all’istante appena raccolte, qui le conserveremo e potremo usarle a piacimento utilizzando il tasto +, e infine i soldi, che potremo spendere per potenziare le armi a nostra disposizione.

Ci sono però altre differenze rispetto al primo gioco, prima fra tutte la configurazione dei comandi. Nel capitolo precedente era necessario usare Remote+Nunchuk, poichè con la levetta analogica, seppur di poco, potevamo influire sulla visuale, colpire e trovare oggetti che altrimenti sarebbero stati invisibili. In questo titolo questo non accade, è tutto completamente dettato dalla volontà della telecamera, e quest’ultima (essendo considerata gli occhi del personaggio), è nella maggior parte delle situazioni estremamente dinamica e confusionaria, ci vuole moltissima abilità per colpire zombie e mostri in queste condizioni. Sono piuttosto rare le occasioni in cui la visuale se ne starà ferma e ci consentirà di colpire gli avversari con tutta calma. Altra piccola modifica è stata apportata alla barra della vita, che in questo gioco è separata per i 2 personaggi (sia se giochiamo in singolo che se giochiamo in 2 giocatori), e dovremo quindi fare anche attenzione a coprire le spalle del nostro compagno, nelle sessioni video in cui questo non potrà sparare.
La difficoltà del gioco è ben bilanciata, e anche se alcuni punti della storia entrano in leggero conflitto con quello accaduto nei giochi originali, ma il tutto è molto ben fatto e convincente.

 

Ada Wong, amica o nemica?

Orrori o piaceri?

Graficamente il titolo è senza questione uno dei migliori visti su Wii. I modelli poligonali e le animazioni son tutte ben fatte, e anche l’acqua è di grande impatto e realismo. I movimenti della telecamera, per quanto fastidiosi al gameplay, donano enorme immersività. Le musiche son favolose, essendo state orchestrate direttamente dai compositori originali dei giochi, e molte di esse sono remake di quelle che già conosciamo bene. Effetti sonori ottimi e doppiaggio inglese eccezionale, donano al titolo ancor più profondità. La longevità è di poco superiore al primo gioco, intorno alle 8-10 ore…allungabili, ovviamente, se intendiamo rifare varie volte i livelli per trovare tutti i file nascosti.


In definitiva

Darkside Chronicles soddisfa tutte le aspettative che si potevano avere. Riempie i buchi lasciati dal primo gioco, ci dona un capitolo intero con una storia inedita e mai vista prima e che ci svela cosa è accaduto a Leon prima di RE4, è ben fatto graficamente e il gameplay è convincente. Se siete fan della saga e avete amato Umbrella Chronicles, allora non potete assolutamente perdervi questo. Ma in realtà, anche se di Resident Evil non sapete proprio nulla, questo è comunque un gioco divertente, che regalerà molte ore di gioco da soli o in compagnia a qualunque videogiocatore. Preparate le armi, e mirate alla testa!

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