Risen – Recensione Risen

Gothic IV?

Piranha Bytes, un nome che già di per sè dà grande garanzia: la casa sviluppatrice tedesca, ben nota innanzitutto per la serie di Gothic e il suo protagonista senza nome, sviluppata dalla JooWoo. Interrotto questo connubio con la squadra che aveva dato vita alla trilogia medievale, i Piranha si sono dedicati a una nuova IP coadiuvata dalla pubblicazione Deep Silver.

Vengono riproposti tutti i canoni che hanno permesso a Gothic di dare battaglia ad un colosso dell’RPG, quale Elder Scrolls, per dar vita a Risen, gioco di ruolo rilasciato su Pc e Xbox360, con ovvie differenze tecniche e riuscite ben diverse. Non ci resta che analizzare le migliorie e le innovazioni apportate a questo seguito spirituale della saga, terminata a Myrtana.

Gli dei ci hanno abbandonato

Gli dei ci hanno abbandonato, esatto. Così si avvia la scena inziale che ci mette subito dinanzi alla catastrofe che sta per avvenire: stiamo viaggiando su una nave, come sempre nei panni di un eroe senza nome, di stampo Gothic, come clandestini, verso un nuovo mondo e una fuga. La tempesta però sta mettendo in difficoltà la navigazione e ben presto la nostra imbarcazione naufragherà su un’isola sperduta nel nulla. Al nostro risveglio saremo su una spiaggia deserta vicino a due corpi morti e una compagna di viaggio che riesce a riprendersi, ma che non seguirà la trama con noi nelle prime battute. Proseguendo verso la cima della collina avremo la possibilità di farci spiegare dove siamo: ci troviamo su Faranga, un territorio per niente deserto, sebbene possa sembrarlo, dove sulle cime della montagna la lotta tra le fazioni è nel pieno del suo svolgimento. La dittatura posta dall’Ordine, capitanato dall’Inquisitore, personaggio dall’occhio rosso meccanico visto e rivisto nelle immagini proposteci dalla Deep Silver nel pubblicizzare il gioco, sta attanagliando la libertà di vita sull’isola e ben presto anche voi finirete nelle sue grinfie. Intanto dalle paludi, controllate dal Don, sorgono strane creature e continui terremoti scuotono la terra.

Tutte queste sono le basi sulle quali si sviluppa la nostra avventura e la storia del nostro alter ego destinato a diventare, come solito, un eroe indimenticabile.
 

La Piranha, la Cinghialofobia e i classici Gothic

All’inizio la nostra avventura ci sembrerà alquanto semplicistica: dalla spiaggia del naufragio basterà andare in giro a cercare oggetti, ben visibili, grazie a delle vistose scritte che compariranno nella direzione del tesoro appena scovato. I primi avversari che troverete saranno anche facilmente debellabili grazie ad una clava ricavata da un pezzo di ramo. Ma ben presto vi ritroverete in uno dei capisaldi rappresentati dalla saga e che da sempre nel corso degli sviluppi della casa tedesca ha fatto scalpore costretto i giocatori a diverse imprecazioni: i cinghiali. Ben noti mostri mitologici, per chi conosce bene Gothic, tornano a far danni e rendere difficili le nostre giornate. Diventerà quindi davvero dura superare un tratto di strada controllato da uno di questi maiali selvatici, ma per fortuna avrete sempre qualcuno nei paraggi che vi aiuterà nell’ardua impresa che meriterebbe un trofeo.

 


Non è un cinghiale ma non è da meno

 

Quando sarete pronti ad avviare la vostra avventura in pieno stile e proseguire verso l’alto della collina vi ritroverete in una fattoria dove inizierete a ricevere le vostre prime quest: nulla di diverso dalla raccolta, la caccia e l’uccisione di qualche lupo famelico per ricevere delle buone ricompense iniziali. È inevitabile quindi trovarvi a parlare con diverse persone e noterete la possibilità di incanalare un discorso in un determinato modo, ma non viene resa al meglio la possibilità di decidere il proprio futuro. L’esempio lampante avviene quando arriveremo all’inquisizione dove ci chiederanno se siano giunti lì come volontari o se arrestati per qualche atto di brigantaggio: qualunque sia la risposta, ci avvieranno al nostro prossimo compito senza batter ciglio. Insomma, il bivio ci sarà anche ma porta sempre alla stessa conclusione e magari si sarebbe potuto fare qualcosa di più in questo caso.

Esso si manifesterà palesemente nel caso in cui andassimo a compiere un atto vandalico: nella fattoria, dove avremo il nostro primo approccio con le persone e il mondo, basterà solo un minimo furto per scatenera l’ira del padrone di casa che non vi rivolgerà più la parola. Inoltre, quando un NPC vi coglierà in un atto per niente legale, provvederanno immediatamente ad aggredirvi e uccidervi. L’omicidio da parte degli NPC non prevede la fine della partita, infatti resusciterete dopo pochi secondi con metà della barra energia piena. Nel caso invece dovesse avvenire per mano di un mostro o un avversario, allora sarete costretti a ricaricare dall’ultimo punto di salvataggio.
 


Un lupo vi ha appena uccisi: vi toccherà caricare dall’ultimo salvataggio

Come avviene da sempre nella serie di Gothic avremo la possibilità di trovare tutto ciò che ci serve per strada, senza dover necessariamente passare dai negozi, se non nel caso in cui ci servisse un’arma più potente di quella che già abbiamo: i nostri primi pezzi dell’equipaggiamento, infatti, saranno trovati tutti in scrigni lasciati aperti e incostuditi, o cercando per bene in strada. Tra le diverse armi avremo a disposizione quelle da mischia, pesanti o leggere, e ovviamente quelle a distanza, come balestre e archi. Avremo a disposizione alcuni utensili per la difesa come ad esempio gli scudi, di diverso materiale e genere. Potremo usare spada e scudo oppure armi a due mani: l’esempio più eclatante lo avremo quando ci ritroveremo assoldati nell’inquisizione dove dovremo deporre la nostra spada e il nostro fedele scudo, raccolti nel corso delle prime battute, e imbracciare un bastone di legno per sostenere il vostro addestramento. Nello stesso tempo impareremo ad utilizzare il Mana e le magie tramite gli incantesimi insegnatici, oppure tramite le pergamene che troveremo in giro per il mondo.

Nel mondo di Risen, altra conferma delle antiche produzioni, avremo anche libera interazione col mondo circostante: potremo rubare qualsiasi cosa ci capiti sotto mano, tenendo sempre in considerazione le conseguenze già argomentate poc’anzi. Potremo uccidere e batterci con tutti, calcolando che questi, che resusciteranno così come accade a noi, non ci terranno più in simpatia, ammazzando però alcune delle persone più note, avremo la possibilità di rubare loro soldi, armature e qualsiasi cosa sia in loro possesso. Ovviamente il brigantaggio non è di certo una cosa gradita nel mondo di Risen. Qualora invece lo scontro risultasse essere un evento di trama e il vostro avversario debba necessariamente cadere in battaglia, sarete liberi di spogliarlo di tutto ciò che ha addosso: stessa cosa accadrà quando faremo cadere in battaglia i mostri, che di solito lasciano andare pezzi del loro corpo, corni o denti in caso di grandi bestie, o pezzi di carne, quando si tratta dei mastodonciti cinghiali o lupi famelici o altre bestie di vario genere e tipo.

Non mancherà la possibilità poi, una volta avviata l’avventura e nel pieno della situazione, di dover scegliere la propria fazione con le proprie ideologie, quindi accostarsi ad una gilda di maghi, di spadaccini o di più temibili guerrieri dell’ombra. Nel nostro profilo avremo anche la possibilità di migliorare determinate abilità dalla destrezza alla furtività: tutte sono potenziabili attraverso determinati Maestri che, ricevendo delle monete d’oro in cambio e usando un punto apprendimento, vi regaleranno l’ambito livello in più. I punti abilità verranno distribuiti una volta che avanzerete di livello e quindi ogni volta che raggiungerete l’esperienza richiesta, acquisita tramite l’uccisione di diversi mostri o il completamento di varie missioni. Queste spaziano dagli aiuti in battaglia, la morte di qualcuno o di qualche pericoloso mostro, oppure il confermare la fiducia di qualcheduno, o ancora il ritrovamento di un tesoro nascosto. Non mancano le cose da fare in Risen e vi troverete davvero ad avere una marea di azioni da compiere e decisioni da prendere.
 


Migliorate la vostra abilità di fabbro per forgiare le vostre armi

Tra vegetazioni e monasteri

L’ambientazione nella quale avverrà la nostra avventura è un’isola che si presenta come abbandonata, ma ben presto si mostrerà piena di insidie e problematiche. Faranga è costituita da stradine nascoste tra la vegetazione, erbe curative per il percorso, fattorie abbandonate e all’improvviso città abitate affiancate da cimiteri e caverne oscure: un miscuglio molto ben congeniato dalla Piranha Bytes che regalano così numerose scuse a chi aveva storto il naso con gli ultimi Gothic. Inoltre, una notizia ancora più bella, è che stavolta, meravigliosamente, non avremo nemmeno un bug da dover correggere in partenza o a gioco pieno e le uniche patch che saranno rilasciate, per entrambe le versioni, saranno prettamente a scopo di miglioria tecnica.

Graficamente abbiamo una gestione più che buona del sistema di luci, un buon alternarsi del giorno e della notte, luce artificiale e naturale: l’acqua risulta essere resa davvero molto bene e regala un piacere visivo. Questo per quanto riguarda la versione PC, mentre per la conversione per Xbox360, abbiamo da criticare tantissime cose alla veste grafica. Scadente, sotto i minimi richiesti per un gioco next gen e mal gestita. Se dovessimo fare un confronto tra le due versioni noteremmo nettamente come la versione per PC ha la meglio senza troppe difficoltà. Un adattamento poco riuscito insomma.
 


Un esempio della fitta e dettagliata vegetazione di Risen

Per il sonoro si segnala, in maniera molto semplicistica, una buona gestione degli effetti sonori e una colonna sonora non troppo carica di aspettative: con musichette che accompagnano l’avventura e stridii di spade e rumori della città e delle situazioni ambientali si rende più che bene l’idea e si riesce a far immedesimare il giocatore nell’avventura di Risen.

Sull’aspetto prettamente tecnico per la nostra protesi digitale si denota un paio di situazioni meccaniche nel momento in cui dovremo girarci su un fianco o intraprendere una lotta e cercheremo di effettuare una schivata: mancano insomma quelle cose che renderebbero Risen anche un buon action oltre che a un buon RPG. Non che le due cose debbano indiscindibilmente essere collegate, ma sicuramente nei combattimenti più intensi avrebbe fatto piacere effettuare una capriola e andare a colpire sul fianco l’avversario. Inoltre l’assenza della possibilità di puntare su un obiettivo rende leggermente più difficile tenere d’occhio le azioni dell’avversario che potrebbe facilmente coglierci alle spalle o sul fianco. Piccole accortezze che magari non dovrebbero essere previste in un gioco del genere ma che sicuramente avrebbero reso più completa l’esperienza.

A narrazione conclusa…

…tiriamo le somme e notiamo come il lavoro della Piranha Bytes sia ancora una volta di pregevole fattura. Con un errore abbastanza evidente e notevole nel proporre il titolo in versione menomata anche su console Xbox360, si crea una pecca nella produzione che si potrebbe anche omettere alla fine del giudizio prettamente legato all’esperienza di gioco. Ne risulta un ottimo Gothic, non ci stancheremo mai di ricordarlo, con una grafica migliorata, con una gestione della trama molto più prossima a quella di un Elder Scrolls, ma ancora con qualche piccola imprecisione che tiene lontano Risen dal riuscire nella tecnica del bivio che trova l’apice in situazioni come The Witcher e appunto ES.
Un lavoro davvero ben riuscito, ancora, che ora ci lascia solo in attesa del prossimo lavoro del gruppo, già atteso, che avremo senz’altro modo di provare grazie ai diversi codici di beta testing distribuiti stesso dalla casa sviluppatrice: la parallela Spellbourn è avvisata e il suo Arcania non avrà vita facile sotto i tetti della JooWood.

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