Scratches – Recensione Scratches

Graffi nel buio

Molti giocatori di avventure grafiche avranno probabilmente già sentito parlare della Power Up, che è solita sfornare di tanto in tanto giochi apprezzabili sia per livello qualitativo sia per il loro prezzo contenuto. Eccoci quindi con una nuova avventura grafica stile punta e clicca niente affatto disprezzabile, interessante per coloro che hanno un debole per i giochi horror.


Lo scrittore e la casa

La trama non è certo un obelisco di originalità: il protagonista Michael Arthate, uno scrittore di libri (spero non serva dire il genere) colpito da una grave forma di “blocco dello scrittore”, decide di comprarsi una casa piuttosto vecchia per trascorrervi un periodo di riposo nel quale spera di ritrovare l’ispirazione smarrita. Qui però, le cose inizieranno ad andare storte: senza acqua corrente, l’idraulico praticamente scomparso e dei rumori nel buio davvero inquietanti… Seppure tutto questo sia probabilmente qualcosa di già visto e rivisto, la trama regge e l’atmosfera del gioco aiuta a renderla ancora più avvincente, cosa che in un periodo di decadenza per questo genere senz’altro non guasta.


Segni e rumori

Il comparto grafico di questo gioco è senz’altro sufficiente: le poche scene in CG sono di fattura discreta e gli sfondi pre renderizzati, anche se drasticamente statici, sanno farsi valere. I pochi elementi completamente in 3D sono abbastanza spogli ed elementari, ma niente di atroce. Va però fatto notare, che la risoluzione di gioco è fissa a 800×600, il che causa una violenta sgranatura in caso si usino schermi a risoluzioni molto maggiori.
Anche per quanto riguarda l’audio il commento non può che essere positivo: le musiche di sottofondo sanno dare atmosfera al gioco, anche se alcuni rumori di sottofondo possono essere strazianti (l’orologio a pendolo dell’ingresso…) o non in sincronia perfetta con le animazioni. Il doppiaggio non è esattamente quanto di meglio si possa trovare in giro, ma neanche quanto di peggio: l’importante è non essere troppo schizzinosi e non ci saranno problemi.


L’orrore è in agguato…

Qui arriviamo a un aspetto veramente tragico del gioco: i comandi. Per qualche strano motivo, questo capitolo è stato sviluppato completamente in prima persona; se questa scelta non rendesse la vita del giocatore un totale inferno, non sarebbe del tutto male: ogni spostamento dello sguardo è attuabile solo tramite delle frecce che compaiono ai lati dello schermo quando ci avviciniamo con il mouse, rendendo i movimenti alquanto frammentari e causando un senso di disorientamento decisamente frustrante. Stesso effetto possono causare gli spostamenti, effettuabili solo cliccando con il mouse quando il puntatore avrà la forma di una mano che indica in avanti e che ci proietteranno a balzi nella direzione presa.
Nonostante la libertà di scelta per quanto riguarda l’ordine della maggior parte degli enigmi da affrontare, il gioco è pregno di una linearità estrema e di una costante incertezza sul da farsi, portando a tentare assurde combinazioni tra gli oggetti dell’inventario e gli elementi dello sfondo.

Per concludere…

…Scratches è un gioco che si basa soprattutto su una buona trama e su un livello grafico e sonoro discreto; ci troviamo però di fronte ad un gameplay scomodo e superato, che può far perdere godibilità ad un gioco di ottime caratteristiche e prezzo invidiabile; il che è senz’altro un peccato. Prima di comprarlo è d’obbligo pensarci su almeno un paio di volte.

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