Shattered Horizon – Recensione Shattered Horizon

La Luna. Per secoli molte culture umane hanno osservato con fascino tale “disco” che illuminava la volta celeste nella notte ma nel 2050, alzerete lo sguardo al cielo e scoprirete che la Luna non ha più l’aspetto di un disco perfetto. La Moon Mining Cooperative è responsabile del più grande incidente minerario della storia, che ha causato il distaccamento di quantità indefinibili di roccia dal suolo lunare, i quali ora orbitano pericolosamente intorno alla Terra.

La International Space Agency organizza quindi una caccia spietata per punire i colpevoli, e inizia così la prima guerra spaziale dell’umanità. Questo è il background di Shattered Horizon, prima fatica videoludica di Futuremark Games Studio, ramo creato ad-hoc dalla Futuremark, casa nota per i suoi benchmark ma che mai aveva intrapreso la strada della produzione di videogiochi.

 


La terra e la sua nuova cintura di detriti lunari

Vecchio genere, nuovi orizzonti

Il titolo si presenta come un fps multiplayer a squadre con ranking permanente. È possibile sfidarsi in partite fino a 32 giocatori in 3 modalità di gioco: Skirmish, ovvero il classico team deathmatch, Battle, dove la prima squadra a conquistare tutti i punti di controllo vince, e infine Assault, in cui una squadra deve ottenere i punti di controllo mentre l’altra deve difenderli.

Nulla di nuovo fin qui, ma all’ingresso di una partita l’essenza del gioco diventa chiara: si viene lanciati a gravità zero fra detriti lunari e stazioni spaziali orbitanti intorno alla Terra o a ciò che resta della Luna; la nostra tuta spaziale attiva tutte le sue funzioni e siamo così pronti a combattere, con il nostro fucile d’assalto come unica arma presente nel gioco. Il fucile è dotato di munizioni infinite (sebbene ci sia un limite ai caricatori) e quattro granate a cui cambiare la modalità d’attacco in EMP, concussione o ghiaccio, la cui scelta varia in base alla scelta tattica.

La capacità di movimento è affidata ai propulsori della nostra tuta, che ci permettono di ruotare verso qualsiasi direzione, dando ad ogni angolazione prospettive diverse del campo di battaglia. Il confine delle mappe è indefinito, e in apparenza sembra di poter vagare ovunque, se non per accorgerci che allontanandosi oltre una certo limite dalla battaglia si viene colpiti da micro-meteoriti che porranno velocemente fine alla nostra esistenza (ammesso che l’esserci scoperti così non ci abbia già portato alla morte), poiché Shattered Horizon è un gioco dove sapersi muovere sfruttando la copertura degli elementi fluttuanti intorno a noi conta più di tutto.

Per quanto spingere i nostri razzi a tutta velocità nel vuoto possa essere galvanizzante, lo  è molto meno diventare un bersaglio facile per qualsiasi nemico che ci individui. A proposito di individuare ed essere individuati, merita di essere spesa qualche parola in più per l’Hud della tuta, parte integrante del gameplay: ogni volta che un nemico viene avvistato da noi o da un alleato questi viene evidenziato nello schermo e nella minimappa in basso al centro dello schermo. Ai lati della stessa sono presenti due indicatori: uno per l’accelerazione dei propulsori e uno per l’integrità della tuta. Gli altri elementi sono costituiti dal display a lato del fucile indicante munizioni e tipo di granata e dalla console in alto a sinistra per messaggi di chat, uccisioni, ecc.

La cosa più notevole è la possibilità di attivare la modalità silent running: ciò rende inutilizzabili i propulsori e l’hud sparisce. Niente chat, niente mappa, nulla. Si spegnerà persino il display dell’arma. Si diventa sordi: tutti i suoni uditi fino a quel momento altro non erano che simulazioni della tuta, dal momento che nello spazio i suoni non possono essere percepiti; respiro e battito cardiaco rimangono l’unica compagnia. In compenso non si è individuabili, e sfruttando a dovere le coperture disponibili è possibile arrivare alle spalle dei nemici senza farsi notare e ucciderli all’istante con un attacco corpo a corpo.


Nascondersi non garantisce l’incolumità, quei cadaveri ne sono la prova

Visioni dallo spazio

Come era lecito aspettarsi da un simile produttore, il comparto video non poteva che essere di alto livello. Essendo creato per sistemi supportanti le librerie DirectX10 Shattered Horizon fa ricorso a tutte le opzioni grafiche attuali, inclusi filtri, effetti di luce dinamici e ombre dettagliate. L’unica pecca è da attribuire alle texture, la cui qualità non è certo eccelsa. La fisica ricopre parte importante dell’opera, ma è limitata alle azioni dei giocatori, in quanto la maggioranza degli oggetti fluttuanti rimangono ancorati alla loro posizione.

Complessivamente l’effetto è molto convincente, ed è innegabile che un ambiente di gioco simile abbia il suo fascino. Capiterà infatti, soprattutto inizialmente, di fermarsi ad osservare il nostro pianeta o la Luna devastata stagliati sullo sfondo del campo. Giocare nell’anello di detriti orbitanti inoltre dà l’impressione alle mappe di poter proseguire lungo tutto il suo percorso.

Anche l’audio fa la sua parte: specialmente quando si disattiva la tuta, si è completamente immersi nel vuoto cosmico, o forse sarebbe meglio dire totalmente rinchiusi nella nostra tuta, con la cognizione di come un così sottile strato ci protegga dalla morte.


Non fatevi ingannare dalla visuale: i nemici potrebbero arrivare da ovunque

Tutto oro?

Stando a quanto detto sinora sembrerebbe che Shattered Horizon non pecchi davvero in nulla. Finito l’abbaglio iniziale e spesa qualche ora di gioco, ci renderemo conto di come il prodotto in esame sia un successo riuscito solo a metà; la verità purtroppo è che nonostante tutte le buone premesse e tanti elementi più o meno innovativi, Shattered Horizon è un titolo che esaurirà in fretta la sua appetibilità. Le ragioni? Come già detto le modalità sono solo tre, per un numero esiguo di mappe che peraltro poco differiscono l’una dall’altra. L’interattività con l’ambiente di gioco è nullo, ma soprattutto è penalizzante la mancanza di varietà a causa della presenza di una sola arma.

Da ricordare inoltre gli esosi requisiti grafici, in quanto il titolo è esclusivo per possessori di schede DX10, e può essere eseguito solo su Windows Vista o 7.


In conclusione

Shattered Horizon mette tanta carne al fuoco, ma la cuoce poco; sarebbe potuto essere molto, molto di più, ma pecca di varietà e profondità. Rimane però aperta la porta per lo sviluppo di titoli futuri che, corredati da un buon gameplay e dalla varietà necessaria, potrebbero riservare piacevoli sorprese.

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