Shaun White Skateboarding – Recensione Shaun White Skateboarding

Nell’ambito delle simulazioni sportive, i giochi sullo skateboarding si sono sempre distinti per la loro esuberante estrosità. Il realismo, già dai tempi del primo Tony Hawk’s Pro Skater, è sempre stato qualcosa di sconosciuto, e Shaun White Skateboarding è quanto di più possibile lontano da esso. Scopriamo insieme quanto ciò sia positivo o negativo.

Qualcuno ha detto 1984?

In un tempo e in un luogo non ben definiti, il governo totalitario del Ministero controlla la vita dei cittadini, conformandoli a uno stile di vita privo di qualsivoglia emotività, una vita grigia. E, letteralmente, grigie sono le città, grigi sono i cieli, grigie sono le persone. In questo contesto orwelliano, una categoria di persone lotta per liberare le persone dal conformismo e ridare anima e vitalità al mondo: gli skater. Come? Correndo, grindando e facendo trick che rendono il mondo dello skater colorato e vivace. Detta così, l’idea fa piuttosto ridere, ed in effetti il gioco vuole essere una specie di fantasiosa ed ironica parodia di mondo distopico. Nei panni di uno skater di nostra creazione, il nostro obbiettivo è liberare Shaun White, e guidare insieme la fantasiosa rivolta al potere.
 

Grinda tutto!

La trama del gioco è sviluppata in uno schema lineare di missioni all’interno di una città liberamente esplorabile e piena di bonus da sbloccare tramite sfide a tempo, raccolta di oggetti nascosti, distruzione di determinati oggetti (icone del Ministero, blocchi anti-skate e quant’altro). Come abbiamo detto, ogni evoluzione ed acrobazia contribuisce ad eliminare il grigiore dal mondo, ed ogni evoluzione aumenta il nostro "flow", l’essenza che dona vitalità. In termini di gioco, il flow è una barra che aumenta in base ai punti che facciamo con i trick, fungendo al contempo da moltiplicatore per gli stessi, e più il flow è alto e più sarà efficace ad eliminare il grigiore della città sostituendolo con illuminazioni, colori, graffiti e quant’altro, senza contare che molti elementi richiedono flow di alto livello per poter essere influenzati da noi. Ma l’eliminazione del grigiore non è l’unico effetto del flow: vedrete rampe sollevarsi spaccando il terreno, quarter pipes sbucare dal nulla, ringhiere che si estendono e quanto di più assurdo e utile allo skate potreste immaginare. Altra peculiarità sono gli elementi deformabili, ovvero grind e rampe sul quale, una volta posato lo skate, è possibile tracciare percorsi sul vuoto, facendo letteralmente grindare il protagonista verso il cielo. Questo, in teoria, avrebbe dovuto essere uno dei maggiori pregi del gioco, purtroppo in realtà si tratta di una caratteristica molto limitata e circoscritta: sognatevi di poter scalare i palazzi e grindare sui cornicioni.
 


Come ti coloro il mondo

La mancanza di realismo del titolo incide anche sul piano grafico. Di primo acchito non si presenta male e risulta gradevole, ma confrontandosi con il parco titoli odierno si nota come si tratti di un sistema sicuramente non al passo coi tempi: basti osservare la mole di elementi secondari (pedoni in primis) poco definiti. Il flow, anche in questo caso, ha una parte rilevante: il passaggio da grigio a colorato del mondo avviene con una specie di onda di energia che muta l’area circondante il giocatore, in maniera più o meno ampia proporzionalmente al livello del flow. Inizialmente piacevole, questo diventa un pugno negli occhi quando ci si rende conto che anche un banale ollie produce lo stesso effetto. Deprecabile anche la mancanza di ragdoll sul personaggio giocante: dimenticatevi rovinose cadute e rotoloni per terra, l’unica cosa che vedrete quando finirete a terra è l’"esplosione" del protagonista in tante palline grigie, che ricomparirà nell’ultimo punto di respawn salvato. Parere positivo invece sul versante sonoro, con musiche pop-rock perfettamente adatte al tema e un doppiaggio tutto sommato adatto all’ironia dei personaggi, anche se gli effetti audio degli impatti della tavola sulle varie superfici avrebbero potuto essere più convincenti.
Esiste anche il multiplayer, sul quale non spendiamo un capitolo a parte data la sua inefficacia: ci sono poche modalità e soprattutto non è presente alcuna statistica che analizzi il punteggio del giocatore aldilà del necessario per identificare chi sia arrivato primo. Inoltre, non si tratta certamente del gioco più popolare della rete.
 

In ultima analisi

Shaun White Skateboarding non è un brutto gioco. Intendiamoci, alla fine si tratta pur sempre di un titolo divertente, però manca di ispirazione e purtroppo fallisce dove avrebbe dovuto avere successo: la fantasia. Se davvero si fosse potuto fare quello che i trailer hanno propinato sarebbe potuto essere una piccola perla. Meritevole della vostra attenzione (e dei vostri soldi) solo se interessati al genere e di sicuro non a prezzo pieno.

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