Shenmue II – Recensione Shenmue II

L’arco di tempo che divide i due capitoli di questa piccola saga gira intorno ad un anno circa, ma ciò non vuol dire nella maniera più assoluta che, per quanto riguarda bellezza e maestosità, il secondo episodio sia peggiore del primo in vari aspetti. Mentre il primo e indimenticabile episodio è incentrato senza sosta sempre sull’argomento della famiglia e della vendetta, il secondo si sbilancia passando anche per altri argomenti sempre principali, ma che non hanno niente a che fare con il protagonista. Questo episodio si concentra e si sforza di farci capire molte cose della vita che affrontiamo ogni giorno. Uno degli insegnamenti più forti e fondamentali che ci dà è sicuramente questo: la vita, oltre ad essere piena di malvagità e orrore, è anche fatta di amore e amicizia, ma la cosa più importante è la magia che è custodita in ognuno di noi. Yu Suzuki, il creatore di questa piccola saga (sfortunatamente ancora incompleta), vuole insegnarci che il giocatore, interagendo in questo mondo incantato (ma nello stesso tempo realistico), può riuscire ad ottenere quella forza che ancora non abbiamo nell’ affrontare decisioni difficili degne di questo aggettivo. Shenmue è questo: è una lezione di vita e di amore.

Dal Giappone con furore

Per chi non avesse portato a termine il primo capitolo, in questa edizione per Xbox otterrete in omaggio un DVD intitolato "Shenmue: The Movie". Una raccolta di cut scene del primo episodio che spiega tutta la vicenda nei minimi particolari. I fatti principali che incombono sulla storia di Shenmue iniziano dall’assassinio del padre di Ryo (il protagonista) da parte dell’antagonista, Lan Di, uno spietato maestro di arte marziale cinese. Il povero ragazzo, sconvolto dalla perdita del padre, si mette in cammino verso un lungo viaggio per trovare e quindi vendicarsi dell’assassino del padre. Ryo, nel corso della storia, mette in atto vari tentativi per fermare l’astuto e potente Lan Di, ma invano. Lo spietato maestro di arte marziale cinese fugge verso la grande metropoli Hong Kong, e da qui nasce la vera avventura. Nel corso di essa ci saranno molti personaggi disposti a dare una mano al protagonista, aiutandolo ad andare avanti e a raggiungere il suo scopo principale. Affrontare pericoli di ogni genere, partendo da varie risse di strade con bande di malviventi fino arrivare a combattere faccia a faccia con maestri di jujitsu, sarà pane quotidiano per il protagonista.
 

 


In un nuovo regno videoludico

Nel corso dell’avventura ci saranno molti posti da visitare, tra cui il porto di Aberdeen, Wan Chai, Kowloon e Guilin, che sono tutte aree molto vaste e famose. Man mano che si porterà a termine una buona parte di storia, gli avvenimenti temporali causeranno lo spostamento del protagonista in altre città e paesi, ma prima che ciò succeda è consigliato cercare di concludere le apposite missioni secondarie del luogo. In ogni quartiere ci saranno persone diverse, con caratteri e lavori differenti. Come già detto prima, più sono grandi i quartieri e più possibilità di sub-quest si faranno vive. L’interagire in questo gioco è tutto: parlare, discutere di avvenimenti successi in quell’arco di tempo e cercare di rispondere in modo giusto ai quesiti che vi faranno gli abitanti vi coinvolgerà e vi trasporterà in quell’apposito ambiente e momento. Un altro punto a favore è la vastità e l’immensità dei luoghi: possiamo rimanere fermi ad ammirare il panorama, le strutture architettoniche orientali e le attività cittadine ore e ore senza stancarci o annoiarci.
 

Una delle vette principali in questo capitolo sarà il raro "denaro". Mentre nel primo episodio a darci una paghetta giornaliera era sempre la dolce Ine-san, ora dovremo cavarcela da soli. Fortunatamente, però, Hong Kong è una città ricca di lavoro e giochi d’azzardo in cui si potrà ricavare una bella sommetta (sempre vincendo), ma ecco che viene il punto a sfavore: è una città ricca ma carissima, con prezzi elevati su qualsiasi oggetto o fornitura alimentare. Pagare l’albergo in cui si alloggia, mangiare, giocare in sala giochi e comprare vari gadget (per creare una bella collezione)… tutto dovrà essere pagato con i propri soldi che si potranno definire sudati a dovere, non appena guadagnati. I lavori più faticosi (ma anche molto più convenienti) si trovano o al magazzino di Kowloon, dove vi faranno trasportare casse molto pesanti per racimolare una buona paga, oppure al porto di Aberdeen, in cui il lavoro più o meno è uguale (e magari con qualche sfida a "braccio di ferro" guadagnerete anche di più). Se desiderate accumulare soldi senza un minimo sforzo, datevi allora al gioco d’azzardo: otoshidama, dadi e freccette faranno a caso vostro. Ed infine, per gli amanti delle lotte a sangue freddo, si potranno ottenere belle somme anche vincendo combattimenti di strada, attività che se aggiunta ad uno dei lavori di prima consentirà di stare tranquilli per un lungo tratto di tempo.

Parlando del sistema di combattimento, in questo capitolo sono stati apportati molti aggiornamenti per quanto riguarda mosse, attacchi e prese di ogni tipo. Affrontare un combattimento, specialmente con nemici professionisti, non è un gioco da ragazzi, e per questo a volte potrà risultare frustrante. Ma non allarmatevi: ad aiutarvi ci saranno le abilità acquistabili in negozi appositi, le quali, anche se care, saranno di vostro aiuto. Il Quick Time Event è uno degli aspetti più importanti di tutta la breve saga. Dovrete metterlo in atto mentre lavorate (o al porto di Aberdeen o al magazzino di Kowloon, trasportando le casse), in tratti principali della trama o semplicemente quando comprate un gadget dagli appositi macchinari. Paragonando questa abilità con il primo capitolo, adesso con le modifiche aggiunte, il QTE durerà molto di più, e la complessità nel metterlo in atto sarà molto evidente, ma una volta imparate le basi sarà come bere un bicchier d’acqua.
 

 


Realtà e Magia allo stato puro

Anche se è passato un lungo periodo di tempo dalla sua uscita, possiamo definire le ambientazioni di questo titolo come le più profonde, le più reali e le più ben caratterizzate di tutto il panorama videoludico del passato, partendo dalla città più tecnologica di quei tempi fino ad arrivare in luoghi remoti adatti ad eremiti. La magia di questo gioco non finisce di colpire e appassionare anche la generazione futura, facendo capire che un capolavoro del genere, sotto questi aspetti, non potrà mai più esistere. A ciò si associa anche la musica orientale, colma di potenza assoluta su questo campo, e la ben dovuta caratterizzazione dei personaggi sotto l’aspetto fisico, strutturale ed anche caratteriale, accompagnati da un buon doppiaggio nella lingua madre (giapponese), oppure in inglese.
 

 


Aspettando un nuovo capolavoro

Come già detto prima, Shenmue è un capolavoro senza precedenti, caratterizzato a dovere per diventare un punto di riferimento nella storia dei videogiochi. Nonostante la sua immensa bellezza, non è accettato come tale da tutti per via della sua lentezza nei passaggi della trama e per la giocabilità molto elevata, e ciò ha frenato in qualche modo il successo del titolo, rendendolo poco noto al pubblico. Prendendo l’essenza positiva e maestosa del primo capitolo facendolo diventare ancora più colossale, questo episodio può per vari aspetti risultare superiore (parlando sempre rispetto al prequel), ma per altri non è così. Un’avventura che dura circa un centinaio di ore di gioco (completandolo a dovere), mentre nel nostro animo non ha fine. Uno dei più importanti episodi videoludici, assolutamente da provare e gustare fino in fondo.

 

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