Shin Megami Tensei: Devil Survivor – Recensione Shin Megami Tensei: Devil Survivor

Demon Quest

La serie di Shin Megami Tensei è da sempre una presenza costante nel mondo dei videogiochi, fin dal primo capitolo della serie, uscito su SNES nel 1992. Ogni episodio successivo è sempre rimasto fedele alla formula dell’episodio originale, che permetteva di catturare ed evocare demoni per combattere altri demoni. Cosi è anche per l’ultimo capitolo della serie, Devil Survivor, uscito per DS recentemente. Le caratteristiche fondamentali sono si invariate, ma gli sviluppatori sono comunque riusciti ad aggiungerne di nuove, rendendo il titolo un must per chiunque sia alla ricerca di un GDR "vecchio stile" e decisamente impegnativo; ma andiamo ad esaminarne le caratteristiche.


Tre ragazzi e un DS

Atsuro Kihara, Yuzu Tanikawa e il protagonista principale (che non ha un nome, lo dovrete decidere voi) si ritrovano invischiati in un’operazione di polizia che vede le forze dell’ordine bloccare completamente ogni tipo di traffico da e per Tokyo. La ragione ufficiale è un’esplosione di condutture di gas velenoso, ma i tre scoprono presto che la verità non è cosi semplice: strane creature vengono avvistate sempre più spesso all’interno della barricata e si vocifera dell’esistenza di un killer vampirico che uccide le vittime dopo averne prosciugato il sangue, per poi sparire senza lasciare traccia. L’allegra combriccola è ovviamente determinata a sopravvivere in quella che sembra una situazione  senza via d’uscita, fra militari, demoni e folli cosplayer che si credono eroine della giustizia; le cose si fanno ancora più complicate quando fra la gente intrappolata nella città cominciano a circolare apparecchi chiamati COMP, del tutto simili a dei Nintendo DS: i tre scoprono presto che questi congegni servono ad evocare e controllare demoni.

Queste le premesse del gioco, ma la trama andrà ulteriormente complicandosi dopo qualche ora di gioco, quando il giocatore si ritroverà incastrato in una battaglia per ottenere il trono di Re dei demoni.
Da segnalare la presenza di percorsi e finali multipli, determinati dal corso delle nostre azioni durante il gioco, e da come decideremo di interagire con i vari personaggi: ogni cosa che esce dalla bocca del protagonista verra infatti decisa da voi, e avra una forte influenza sull’andamento di gioco. Il tutto è anche corredato da un senso di urgenza, in quanto una volta terminato un evento dovremo decidere dove dirigerci, e la maggior parte degli avvenimenti faranno passare mezz’ora di tempo del gioco: una volta raggiunta una certa ora, tutti gli eventi a cui non abbiamo partecipato spariranno e saremo costretti a far avanzare la storia per proseguire. Quale sottotrama seguire dipende interamente dal giocatore; potrete benissimo favorire certi personaggi e non parlare mai con altri, o anche rispondergli male se proprio vi stanno antipatici.

 



Quasi tutti i personaggi sono convincenti e ben caratterizzati

 

Per sopravvivere

Una volta entrati in possesso dei loro COMP, i tre possono finalmente difendersi dagli attacchi dei demoni, ed è proprio allora che il gioco comincia: si sceglie la propria destinazione da un elenco di posti e, se ad aspettarci c’è una battaglia, ci toccherà evocare i nostri demoni e lottare per la sopravvivenza; non c’è una vera propria fase di esplorazione, ma le battaglie si svolgono su livelli con visuale isometrica: dovremo muovere i protagonisti come in un qualsiasi GDR tattico e spostarli vicino ai nemici abbastanza da permettergli di attaccarli, ed è allora che comincia il combattimento vero e proprio: l’interfaccia è simile ai giochi della serie di Dragon Quest, nei quali non si vedono mai i protagonisti ma solo i nemici, ed effettivamente funziona proprio nello stesso modo: si sceglie un attacco e il personaggio lo esegue; una volta che sia alleati che nemici hanno completato un turno, l’interfaccia di battaglia scompare e si ritorna al livello con visuale isometrico. E’ anche possibile aggiudicarsi più di un turno a battaglia, effettuando colpi critici o che sfruttano le debolezze elementali dei nemici. Viceversa, se siamo noi a essere colpiti da un attacco critico vedremo sparire la possibilità di agire per più di un turno. E’ necessaria una buona dose di strategia per comporre i vari team (ognuno composto da tre unità, per un massimo di quattro team a battaglia) e posizionarli in modo tale da sfruttare al meglio i punti forti e deboli di ognuno. Se saremo vittoriosi, come tradizione ci saranno assegnati punti esperienza che a lungo andare permetteranno ai personaggi di salire di livello.

Ovviamente, però, usare gli stessi demoni dall’inizio alla fine del gioco non è la mossa migliore da fare: a un certo punto del gioco verrà quindi introdotta la modalità "Asta", nella quale potremo cercare di aggiudicarci determinati demoni gareggiando contro altri concorrenti controllati dalla CPU. La puntualità nei pagamenti e la loro entità ci garantirà l’accesso ad aste di classe superiore, e quindi a demoni più potenti. Ma il modo migliore per assicurarsi i demoni migliori viene da un’altra funzione: quella della Fusione. Sfruttandola potremo appunto fondere due demoni per crearne un terzo più potente con tecniche e caratteristiche ereditate dai suoi "genitori". E’ persino possibile creare demoni "unici" e potentissimi tramite una lunga sequela di fusioni fra determinati mostri. Creare combinazioni che permettano di vincere ogni battaglia è bene o male la chiave del gioco, e garantisce una varietà e una longevità decisamente non indifferenti.

 

 


Il character design non è male, ma sa di già visto

 


Le gioie di contare i pixel

La grafica, purtroppo, non è solida quanto il resto del gioco, e sebbene gli effetti speciali siano degni di nota, gli sprite potrebbero essere benissimo supportati anche dal GBA. Non così per le musiche, di ottima qualità ed estremamente orecchiabili; molte di esse vi rimarrano in testa per parecchio anche dopo aver spento la console.
Il doppiaggio è assente, ma non se ne sente affatto la mancanza.
Il gameplay comunque supplisce pienamente alle mancanze dell’apparato tecnico del gioco, e vi regalerà certamente un esperienza appassionante se avrete il tempo e la decisione di dedicarvi al gioco un po’ più del normale.

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