Skate – Recensione Skate

L’Eletronic Arts torna all’attacco

Da anni nel mondo della simulazione sportiva abbiamo assistito a, benchè alcune volte minime, delle gare d’appalto per il primo posto in classifica: esempio più eclatante è la lotta tra Fifa e PES, ma ne potremmo trovare tanti altri andando a scovare nei corridoi più bui del mondo videoludico. Nel mondo dello skate però non si è mai verificata una lotta o un qualcosa di simile, lasciando sempre il primato all’oramai consacrata serie dedicata a Tony Hawk. Però sembra che qualcuno abbia voluto cambiare quella monotonia che aveva portato la Activision e, stranamente, la cosa ha riscosso un grande successo. D’altronde si parla di Eletronic Arts.

Tony Hawk è oramai cosa vecchia

Il fulcro di Skate, limitato all’apparenza alla sola modalità carriera, peraltro offline, si rivela ben presto essere il suo sistema di controlli rivoluzionario con il quale, nonostante un difficile primo impatto, sarà molto appagante: affidato principalmente agli stick analogici (destro per controllare la tavola e sinistro per controllare e direzionare lo skater) riserva ad alcuni degli altri tasti una ben più marginale funzione. Portando lo stick sinistro dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, regolando l’altezza del salto a seconda del tempo in cui lo stesso rimarrà in posizione bassa, o alta, insomma tutto viene giostrato in maniera, per ora, semplice.  Una volta, poi, imparato il salto potremo avventurarci nell’esecuzione dei flip, ovvero delle acrobazie che prevedono diverse tipologie di rotazione della tavola in volo; anche in questo caso dipenderà tutto dalla combinazione di movimenti che compiremo con lo stick destro: e qui davvero troviamo una libertà incredibile, infatti sarebbe troppo lungo elencare quanti salti si possono eseguire a seconda delle diverse direzioni che prenderà lo stick analogico, quindi armatevi di pazienza e iniziate a provarle tutte.  Acquisiti i flip, procedendo in ordine di complessità crescente, sarà la volta dei grind/slide, ovvero lo scivolare con la parte metallica della tavola, quella tra le ruote, su una qualsiasi piattaforma metallica, ad esempio tutti capiranno portando l’esempio del grind sul corrimano delle scale. Anche queste mosse, saranno eseguibili grazie all’analogico destro unito ad una buona dose di tempismo e senso della posizione: individuato l’ostacolo adatto sarà infatti opportuno avvicinarsi quanto basta per garantirci l’approccio in salto e, una volta in aria, muovere lo stick per ruotare la tavola e prenderlo nella maniera prevista dall’acrobazia. In rappresentanza del gradino più alto, troviamo i grab: evoluzioni che prevedono “l’aggrapparsi” alla tavola per eseguire, rigorosamente in aria, alcune figure prestabilite unite a movimenti rotatori del corpo, sia rispetto all’asse orizzontale sia rispetto all’asse verticale. L’esecuzione di tali mosse non prevederà più il solo uso dello stick destro ma la combinazione di entrambi gli analogici, insieme ai tasti dorsali e quant’altro tra X, O e triangolo. La maniera migliore per esibirsi in una di queste spettacolari evoluzioni è trovare una rampa che ci proietti abbastanza in alto, arrivarci con una buona velocità e con una buona spinta sulle gambe, saltare solo una volta raggiunta l’estremità superiore e, solo in seguito, tentare l’acrobazia. Insomma una giocabilità articolata che presenta un buon titolo capace di fare concorrenza a Tony Hawk.
Da sottolineare anche che il tutto inizia da un comodo editor, non eccezionale ma simpatico, che ci permetterà di creare il nostro personaggio come meglio crediamo. Una volta scesi in strada con la nostra tavola, ad interrompere le altrimenti asfissianti sfide che ci troveremo ad eseguire per strada, avremo anche la possibilità di scattare foto, o meglio di farci scattare, nel momento della gloria, dalle riviste del settore, essere sfidati da skater più esperti o anche meno che peccheranno di spavalderia, e insomma tutto ciò che accade nella vita normale per strada. Molto realistico quindi.

Per le strade accompagnati da ottima musica

Skate si presenta in pompa magna anche per quanto riguarda la grafica e il comparto tecnico in generale: in ogni frangente mostra uno stile inconfondibile ed accattivante che lo rende unico ed inimitabile nel suo genere. A partire dalla presentazione, un divertente video girato con stravaganti attori che ci introdurrà alla storia di uno skater in erba alle prese con un incidente, sarà tutto in salita: i menù principali, così come quelli in-game, sono realizzati a mò di collage fatti con ritagli di giornale ed accentuati da riuscitissimi effetti grafici, il motore grafico è impreziosito da tutta una serie di filtri che conferiscono gli effetti tipici di una pellicola e rendono perfettamente l’idea dello skate come disciplina “da strada”.
Gli NPC con cui verremo a contatto (tutti digitalizzazioni di skater realmente esistenti), così come il protagonista, oltre che caratterizzati da una notevole mole poligonale, un ottimo dettaglio (espressioni facciali, imperfezioni della pelle, barba) ed un comparto animazioni completo e fluido, possiederanno profili psicologici ben delineati, diversa interpretazione della disciplina, modi di parlare, gesticolare ed un look completamente personalizzato. Tutto ciò altro non fa che aumentare lo spessore di questo videogioco accompagnato poi da un comparto sonoro caratterizzato da una soundtrack dai brani punk o ruck più o meno famosi che rendono l’azione anche molto più energica: molto ben fatto anche sotto questo punto di vista.

Il mio regno per una tavola!

In conclusione ci troviamo dinanzi ad un vero erede di classe di Tony Hawk, che non solo ripropone i canoni dello skate ma li migliora anche sotto il profilo non solo stilistico, per l’ottimo comparto tecnico, ma anche per quanto riguarda la libertà d’azione, la longevità del prodotto, le modalità di gioco, cardine delle quali è quella modalità carriera che davvero vi terrà impegnati tantissimo tempo. Da premiare e promuovere a pieni punti il tentativo EA che ancora una volta conferma come la casa statunitense una volta messasi d’impegno riesce a fare grandi cose, e questo forse è anche una grande consolazione per aver fallito per l’ennesimo anno il tentativo di ribaltare la simulazione calcistica nella quale prevale anche quest’anno la Konami, ma questa è un’altra storia.

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