Spore Creatures – Recensione Spore Creatures

L’Atlanta dei Sims

Chiunque si sia affacciato, anche solo per qualche minuto, al genere gestionale sa di cosa si parla quando si pronuncia il nome di Will Wright: il creatore di The Sims, opera prima nel suo genere. Ora il fondatore della Maxim, con nuove intenzioni, si affaccia su un altro panorama con l’intenzione di donare una visione gestionale ben diversa da quella cui c’aveva abituati. Dopo averci aiutato a costruire la casa dei nostri sogni, comprare la più bella macchina, avere promozioni su promozioni al lavoro e arrivare anche ad accudire un nostro figlio fino a farlo diventare un bravo universitario, Wright prova a farmi dominare il mondo, partendo da un minuscola cellula amorfa arrivando ad un alieno decisamente diverso da un umano qualsiasi. Spore è il nuovo progetto presentato su PC, console Nintendo e MAC: un’innovazione che ha portato alla modifica del progetto iniziale per poterlo adattare alla versione portatile della Nintendo, il DS, col nome di Spore Creatures. Il risultato non è ottimo, e se ne accorgerà chi ha avuto la possibilità di provare la versione per PC invece, chi cercava un’avventura abbastanza semplice e dedita al passare il tempo senza troppa difficoltà, ha trovato pane per i suoi denti.

Un cerotto per Spore

Ovviamente la versione per DS presenta notevoli limitazioni e, per sopperire a queste mancanze, si è provato a dare un innesto diverso partendo dall’inserimento di una trama, anche se banale, ma che almeno fa da base. Se nella versione per PC si progrediva con l’unico obiettivo di dominare sugli altri, far vincere la legge della foresta e la struggle for life di stampo Darwiniano, nella riproposizione su console portatile DS avremo un inizio molto movimentato. I vostri due mostriciattoli, usciti da delle uova perdute nell’oceano, o forse una semplice pozzanghera d’acqua, dovranno raggiungere con difficoltà la terra ferma ed iniziare a ragionare sul da farsi: non ci sarà molto tempo però, dato che come prima cosa dovrete subito trovare un nido nel quale evolvervi e diventare una specie più evoluta di quella che all’inizio striscerà verso il suo obiettivo. Una volta evoluti, con l’utilizzo del Creature Creator, dovrete far la conoscenza di alcune specie: la prima che troverete per fortuna è molto amichevole e non vi attaccherà, cosa che faranno le prossime se non vi porrete in maniera abbastanza amichevole. Dopo questo inizio che farà da semplice tutorial, un’astronave aliena, meglio identificata come strano oggetto volante, vi piomberà sulla testa rapendo il vostro amico: il vostro viaggio per i pianeti inizia così e dovrete solo trovare un modo per salvare il vostro primo amico.

Dimenticatevi il Wright dei Sims

Riprendendo il discorso sulla trama, iniziamo col dire che la vostra creatura potrà essere modificata in qualsiasi modo a seconda del vostro livello: maggiore sarà il livello, maggiore sarà la possibilità di modifica del corpo, dalla bocca alla coda, fino alle scaglie e agli occhi. Ogni parte, ovviamente, avrà la sua funzione, e avere una bocca più grande servirà sempre a qualcosa di più grande: all’inizio, ad esempio, potrete scegliere tra due tipi di coda, una a mo’ di scorpione che si incarna come una parabola e un’altra che risulta essere un piccolo pungiglione di pochi centimentri. La prima vi darà un bonus in attacco critico nonchè una maggiore resistenza, mentre la seconda non vi darà alcun premio in attacco ma un miglioramento nell’energia e quindi maggior saldezza del corpo. Una bocca più grande o di una determinata costruzione vi permetterà un metabolismo diverso e questo vi servirà per stabilire la bontà di quello che mangiate: infatti qualsiasi cosa mangerete, dai sassi alla polvere, per fare un esempio, sarà ottimo anche se avete un ottimo metabolismo, mentre una fetta di carne arrostita, ovviamente non presente nel gioco, potrebbe risultare vomitevole con un metabolismo basso.
Passiamo poi ai combattimenti, dato che gran parte di Spore Creatures si concentrerà su questo: una volta che il vostro compagno di inizio avventura sarà stato catturato, il vostro viaggio per i vari pianeti sarà incessante e anche il contatto con alcune specie di creature che non hanno alcuna intenzione a fare amicizia con voi, a differenza di altri. Il combattimento si baserà tutto sulle vostre caratteristiche, sull’attacco, sulla difesa, sulla resistenza e quindi sulle statistiche che vi siete creati aggiungendo determinate parti al corpo della vostra creatura. L’atto del colpire ovviamente viene effettuato col pennino che vi servirà comunque in diverse occasioni: la prima creatura che incontrerete vi chiederà di ballare con voi e quindi dovrete concentrarvi in un mini gioco nel quale dovrete colpire i fiori che sono sparsi sullo schermo nel preciso momento in cui vengono colpiti dal cerchio del ritmo; se noterete qualche somiglianza con Osu! Tatakae! Ouendan non credetevi pazzi. Il pennino verrà usato anche in diverse occasioni, sempre nel tutorial iniziale del gioco dovrete trascinare delle icone che compariranno sulla testa del vostro primo amico fino alla sua testa, per poter avviare un rapporto intersociale con la nuova specie trovata.
Purtroppo le limitazioni del DS costringono la situazione ad una banale ripetizione, che a lungo andare stanca decisamente: il mini gioco del balletto può essere simpatico per le prime volte, ma dovendolo ripetere diverse e diverse volte non risulta essere più innovativo o interessante: stessa cosa varrà per i dialoghi con le altre creature, a meno che non ne troviate di nuove; peccato che non superino le trenta specie circa.

Un alieno!

Si, un alieno, non perchè si tratti di un gioco di alieni, ma perchè la grafica merita l’accostamento a questo aggettivo: è un qualcosa che si sperava di non vedere più, sinceramente. Non c’è stupore, non c’è un azzardo da parte degli sviluppatori nell’ambientazione: sebbene sia fluida è orrendo vedere un pianeta con un po’ di terriccio in giro e tre o quattro cespugli nel circondario. Se poi le creature volevano essere simili a quelle che ci proponeva la versione per PC l’obiettivo è stato quasi raggiunto, ma qui si potrebbe anche sorvolare dato che ci troviamo dinnanzi ad un hardware decisamente inferiore alla macchina fissa. Per il sonoro invece si ascoltano delle piacevoli musichette che accompagnano l’avventura, nulla di troppo accattivante, ma solo rilassante: qui non c’è nulla da lodare, solo da non sminuire. Deludente in sintesi nel comparto tecnico e magari un po’ di lavoro in più, un accorgimento maggiore avrebbe sicuramente aiutato la produzione, mediocre, almeno sotto il punto di vista della tecnica. Ben inventati invece i versi dei dialoghi e delle smorfie delle creature.

Cosa pretendi?

Si spera che Spore Creatures non sia nato con l’intenzione di pretendere qualcosa dal mercato, ma che si sia limitato ad essere una produzione dedita al passatempo senza impegno, come già detto all’inizio di questa recensione: sarebbe servito un po’ più di impegno, qualche idea in più e sicuramente non è l’inserimento di una trama, banale, che aiuta questo lavoro, tantomeno una grafica orrida, nonostante in alcuni punti sia abbastanza simpatica. Nota negativa anche da parte della longevità: sebbene Spore riuscirà a tenervi occupati per qualche ora, che risulterà sicuramente divertente, non riuscirà mai a coinvolgervi in maniera tale da far scaturire una spasmodica voglia di finirlo o, addirittura, ricominciarlo. L’unica nota positiva pare venire dal Creature Creators che troverete all’inizio del gioco: riesce ad aggiungere quell’interesse che altrimenti andrebbe a scemare malamente. Con l’ausilio della vostra immaginazione, potrete usare questo editor come meglio credete per viaggiare attraverso i pianeti durante la vostra avventura oppure rimanere fermi e divertirvi a creare tantissime altre creature invece di progredire con la trama. Ovviamente per questo avreste benissimo potuto usare l’editor uscito per PC  che non richiede affatto grandi prestazioni da parte della vostra macchina.

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