Starcraft II: Wings of Liberty – Anteprima Starcraft II: Wings of Liberty

Il 31 marzo 1998 risulta essere una data estremamente importante per la storia dei videogiochi, in particolare nel settore del personal computer e del gioco in rete: veniva infatti pubblicato Starcraft, probabilmente il più famoso e giocato action rts. Sicuramente uno dei più longevi.

Il successo avuto dallo strategico targato Blizzard è immenso, nascono leghe, tornei e per la prima volta questo genere inizia ad avere un suo universo anche nel pro-gaming d’eccellenza, particolare è il caso della Corea dove Starcraft è estremamente seguito come e-sport a livello nazionale, con tanto di televisioni dedicate e fan club per i giocatori. Ora, a più di 12 anni di distanza, i ragazzi californiani ci riprovano col seguito, sperando di mettere una volta per tutte la parola fine ai tentativi dei vari pretendenti di  spodestare dal trono degli action rts il capolavoro Blizzard.

 

Un’immagine della nuova funzione replay, in alto si può notare come venga visualizzata la coda di produzione dei giocatori

Come il primo, ma non è il primo

Fin dai primi minuti di gameplay mostrati al Blizzard World Wide Invitational di Seoul nel 2007, Starcraft II (d’ora in poi SC2, mentre il primo sarà ovviamente SC) si mostrava perfettamente fedele al suo predecessore: interfaccia simile, alcune unità riproposte, quasi gli stessi edifici eccetera eccetera; pertanto non c’è molto da stupirsi se il gioco ricalca fedelmente tutte le caratteristiche che han reso unico il primo titolo.

La struttura portante del gioco è sempre la stessa, nonché quella classica degli rts vecchio stampo: ci sono le solite due risorse, i minerali e il Vespene gas, il primo può essere considerato la risorsa primaria (la utilizzerete per qualunque cosa), il secondo quella più secondaria, utile a costruire le strutture avanzate e le unità più potenti. Per raccogliere le suddette risorse dovremo sfruttare delle unità solitamente chiamate "raccoglitori" (rimasti invariati da SC: Probe, Drone ed Scv), unità scarsissime, con poca vita e poco attacco il cui unico scopo è appunto fornirvi le entrate di risorse necessarie. Per raccogliere i minerali non dovrete far altro che ordinare ai vostri raccoglitori di mettersi all’opera sui vari cristalli che spuntan dal terreno, mentre per poter usufruire delle sacche di gas dovrete costruire una struttura apposita.

Anche la suddivisione delle unità è delle più tipiche: avremo unità di fanteria leggera, scarsine ma che costan poco e possono essere costruite velocemente e in grandi quantità, mezzi corazzati d’assalto, solitamente poco resistenti ma che fanno un male cane, e poi le varie unità aeree (quelle che attaccano sia aria che terra, solo aria, solo terra, navi da carico), a cui vanno unite tutte le diverse variabili quali la velocità di movimento, invisibilità, le abilità proprie di ogni unità che le rendono utili in alcune situazioni e scandalosamente inutili in altre, proprio come accadeva nel primo capitolo, le cui ragioni del successo sono appunto da ricercarsi nella grande duttilità delle razze, che sono solo tre, ma ognuna con uno stile unico di gioco che variava in base all’avversario, alla mappa e ad altri fattori; ogni razza aveva le sue forze, che doveva sfruttare al meglio, e le sue debolezze da limitare in qualunque maniera, tutto questo ha portato ad una grande varietà e ad innumerevoli stili di gioco. Starcraft II in questo sembra riuscire a mantenere la forza del precedente capitolo, e già nella beta è possibile notare moltissimi modi di giocare più o meno efficaci.
Detto questo passiamo ad analizzare in cosa SC2 si discosta dal predecessore, il grosso delle modifiche riguardano tante piccole cose.

Innanzitutto il sistema di alture è stato potenziato, unità che controllano un posizione rialzata hanno la visuale ampliata e iniziano a sparare prima, avendo quindi un grande vantaggio tattico, inoltre son state inserite unità in grado di saltare le alture, come i Reaper, o di scalarle come i Colossus, aumentando quindi l’attenzione che va riposta sulla mappa. Sempre dal punto di vista tattico sono state inserite le torri degli Xel’Naga, che non fanno altro che aumentare prepotentemente la visuale di una unità nelle vicinanze della torre, così da poter controllare più efficacemente la mappa, e le rocce distruttibili, spesso inserite in posizioni molto tattiche (un’entrata secondaria della base iniziale, un accesso a minerali extra, una scorciatoia che taglia la mappa, per esempio), che appunto bloccano il passaggio fino a quando non vengono spaccate.

Dal punto di vista dell’interfaccia e dell’AI delle unità i miglioramenti sono evidenti: innanzitutto le unità grossomodo hanno imparato da sole cosa fare, quindi non ci sarà più bisogno di micrare selvaggiamente qualunque cosa, per esempio gli Scv si dividono in automatico fra i vari cristalli, in battaglia le unità sanno grossomodo a chi sparare e soprattutto non si fermano come dei beoti una volta ucciso il bersaglio, il pathing è migliorato sensibilmente, quindi non vedremo più unità che si intralciano fra loro, inoltre è possibile selezionare un numero infinito di unità per gruppo, non più solo 12, semplificando quindi la gestione delle battaglie e dei gruppi.

Grazie a queste implementazioni non c’è più bisogno di micrare come dei pazzi per gestire il tutto, e al fine di mantenere inalterata la curva di apprendimento e di creare una differenza fra un giocatore forte ed esperto ed un neofita sono state inserite delle meccaniche nella macrogestione delle 3 razze: in pratica ci saranno delle abilità di alcune unità o strutture in grado di aumentare la vostra produzione di minerali o altro, comunque descritte nella sezione apposita delle razze in questa anteprima.

 


Un universo scintillante.

Passiamo ora ad analizzare il lato tecnico del gioco.
La prima cosa che colpisce è sicuramente la perfetta ottimizzazione e la scalabilità del motore grafico, anche mettendo tutto al massimo il gioco gira perfettamente su sistemi di fascia media-alta; con qualche accorgimento su luci, ombre e riflessi, anche un pc di media potenza può godersi il gioco senza alcun problema, mettendo tutto al minimo vi ritroverete una grafica sicuramente datata, ma che girerà a 60fps fissi anche sul display di una lavatrice.

Dal punto di vista grafico il gioco è sicuramente un bel vedere, come in ogni gioco Blizzard non colpiscono più di tanto la qualità dei modelli o le texture esagerate, ma la cura straordinaria riposta in ogni singola unità, la bellezza delle animazioni, le mappe estremamente curate e uno stile artistico unico, che rendono Starcraft 2 un ottimo prodotto anche dal punto di vista della grafica.
Il sonoro, come per WC3 o il primo SC, rappresenta sicuramente un punto di forza del gioco: le musiche che ci accompagnano fin dal menu principale, passando per quelle durante il gioco, sono splendide ed evocative, e colgono appieno l’essenza delle razze nel gioco, in particolare quelle dei Terran sono veramente belle e piacevoli da ascoltare. A questo vanno aggiunte le varie voci delle unità, veramente molto ben fatte e magistralmente recitate, che danno un grande contributo all’immersione nel gioco da parte del giocatore; i giocatori di vecchia data saranno felici di ritrovare alcune frasi celebri di Starcraft (il "Gogogo!" dei marines, "My life for Aiur" e l’insuperabile "You must construct additional pylons", a cui è stata dedicata in rete anche un remix), e anche i suoni degli Zerg sono schifosi e viscidi al punto giusto.

Essendo una beta multiplayer, bisogna per forza di cose dedicare uno spazio al nuovo Battle.net, molto pubblicizzato dalla Blizzard e che spera di essere un punto di forza sia per SC2 che per i giochi futuri della casa californiana.
Ad oggi, mancano ancora molte, moltissime funzioni che invece dovrebbero esserci alla release, per il momento il difetto più grande riscontrato è sicuramente la mancanza di una chat comune (non esistono infatti più i vari ITA-1 e compagnia), le uniche persone con cui potrete parlare sono i vostri amici attraverso un sistema di chat che ricorda molto msn, inoltre quando aggiungerete qualcuno alla vostra friend list non arriverà la notifica di richiesta di amicizia all’altro giocatore, semplicemente vi comparirà nella friend list, potrete sapere quando è online, le sue partite eccetera eccetera, mentre lui non saprà neanche della vostra esistenza, il che risulta decisamente scomodo.

Dal punto di vista del matchmaking e della ladder invece direi che il sistema funziona perfettamente, trovare le partite è questione di neanche un minuto e a parte i primi game, solitamente incontrerete sempre giocatori del vostro livello, questo grazie al nuovo sistema di ladder inserito nel gioco: una volta collegati dovrete giocare 10 partite di "piazzamento", contro avversari di differente livello, in base ai vostri risultati e alle vostre prestazioni (il gioco non guarderà semplicemente se avete vinto o avete perso, ma guarderà il vostro modo di giocare) verrete infilati in una delle cinque leghe tutt’ora esistenti (copper, bronze, silver, gold e platinum), da quel momento in poi incontrerete giocatori della vostra lega e, se vi dimostrerete adatti, dopo qualche tempo potrete ritrovarvi promossi nella lega successiva, se invece fate schifo verrete retrocessi. Le meccaniche dietro al sistema di punti/promozione/retrocessione sono volutamente avvolte nel mistero, per evitare exploit del sistema, comunque per ora sembra funzionare molto bene.


  Un’immagine della schermata principale del gioco

In conclusione

Tirando le somme, a parte qualche problema di bilanciamento su cui, a detta dei programmatori, si sta già lavorando, ed alcune funzioni non troppo convincenti di Battle.net, il gioco si presenta davvero molto molto bene, la curva d’apprendimento è sicuramente ben congegnata (un neofita già dopo poche partite inizia a farsi un’idea di cosa fare e quando, ed ogni partita giocata dà l’impressione di insegnare sempre qualcosa di nuovo), il sistema di matchmaking e ladder funziona molto bene, difficilmente infatti entrerete in una partita in cui verrete brutalmente sodomizzati dal vostro avversario nel giro di 3 minuti, rendendo la scalata alla classifica sicuramente molto divertente ed appagante.

La grafica è di ottima qualità e permette a chiunque di godersi il prodotto al meglio, il sonoro è probabilmente uno dei migliori che avrete modo di sentire; se riusciranno a raggiungere il bilanciamento perfetto visto in Broodwar e a mantenere viva la community, questo Starcraft II ha le carte in regola per dominare il panorama degli rts per i prossimi anni.

 

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