Stella Deus: The Gate of Eternity – Recensione Stella Deus: The Gate of Eternity

Dopo alcuni pezzi da 90 quali i vari Shin Megami Tensei, ecco che Atlus in collaborazione con 505Game Street ci delizia con un ennesimo JRPG tattico per Playstation 2 che riesce a ben figurare accanto ad altri colossi del genere grazie anche ad una buona dose di originalità. Stella Deus infatti si differenzia da molti altri suoi "colleghi" per i suoi toni cupi, il suo stile grafico volutamente "old style" incentrato sull’utilizzo di particolari scelte stilistiche che ne esaltano la drammaticità, pur tuttavia mantenendo una certa linearità a livello strutturale tipica degli rpg strategici. Purtroppo però, pur essendo un ottimo gioco, presenta tuttavia alcuni difetti che ne pregiudicano la qualità finale. Ma analizziamo tutto ciò entrando più nel dettaglio.

Un mondo che muore

Le terre di Solum sono da anni afflitte da una gravissima piaga: una enorme marea tossica chiamata Miasma infatti si sparge per il mondo, infettando e distruggendo qualsiasi cosa incontri sul suo cammino. La gente di Solum, ormai stremata, attende senza alcuna speranza la propria fine affidandosi al culto degli Aeque, che teorizza il nichilismo come naturale approccio a questa catastrofe, l’unico modo per poter dare ancora un senso alla propria esistenza espiando i propri peccati con la preghiera in attesa della fine. Tuttavia vi è chi non è d’accordo con questa generale atmosfera di rassegnazione: il misterioso Dignus infatti, deciso a conquistare tutta la regione, sguinzaglia le proprie schiere per punire e sottomettere gli abitanti di Solum, perseguitando gli adepti del culto di Aeque. Ci troveremo da questo punto in poi a vestire i panni di Spero, un giovane soldato a capo di una delle tante legioni di Dignus, affiancato dai suoi fedeli compagni Grey e Adara. Dopo una spedizione volta a sopprimere una branca di cultisti, Spero farà la conoscenza di Linea, una giovane sciamana del regno di Anima, che lo convincerà ad unirsi alla causa del principe Avis per liberare le terre di Solum dalla tirannia di Dignus e ripristinare cosi l’antico regno di Fortuna, ormai decaduto. Presto Spero e i suoi amici si ritroveranno a contrastare i piani di Dignus, volti allo sfruttamento degli Spiriti tramite l’Alchimia, cosa che secondo Linea non farebbe altro che accrescere la velocità di contaminazione del Miasma. La giovane sciamana quindi convince Spero ad aiutarla per fermare gli esperimenti di Dignus e al contempo mettersi in viaggio alla ricerca delle leggendarie Porte dell’Eternità, unica speranza per la salvezza delle terre di Solum. A peggiorare le cose interverrà nella scacchiera la misteriosa setta di Nox, che cercherà in tutti i modi di impedire ai nostri eroi di ritrovare il leggendario congegno, offuscato da una nebbia di mistero: cosa nasconde in realtà la Porta dell’Eternità, a nessuno è dato saperlo.
La storia è ben congegnata, con interessanti colpi di scena qua e là, che sorprenderanno il giocatore proponendo sempre nuovi interrogativi che verranno sciolti tutti (o quasi) alla fine. Notevole l’intreccio narrativo, con cui gli sviluppatori sono riusciti a miscelare tante sottotrame apparentemente slegate tra loro ottenendo un prodotto finale di indubbia qualità. E’ comunque chiaro come Stella Deus riesca ad affrontare un tema abbastanza delicato quale quello religioso in modo del tutto originale, proponendo interessanti spunti critici sull’argomento. Peccato un po’ per lo scarso approfondimento psicologico di alcuni personaggi influenti, quali lo stesso Spero in primis che, aldilà della propria vicenda personale che lo coinvolge, si lascia un po’ troppo trasportare, quasi in modo passivo, dal turbine di eventi che contraddistingueranno il suo viaggio. Ammirevole comunque come il gioco cerchi di discostarsi dal solito dualismo bene-male: Stella Deus infatti ci propone alcuni antagonisti di un certo spessore psicologico, ognuno dei quali con i propri motivi a supporto delle proprie azioni: svelate tutte le carte in tavola infatti, sarà difficile individuare un vero e proprio "cattivo", di certo un elemento a favore del gioco


Il livello è tutto

Il gameplay di Stella Deus ricalca più o meno nella struttura quello di molti altri esponenti del jrpg strategico, inserendo alcune varianti che aggiungono una certa dose di originalità, pur tuttavia mantenendo un impostazione abbastanza classica. Ogni battaglia si svolgerà in una determinata locations, ogni vittoria darà al giocatore la possibilità di accedere alla locations successiva. Come molti altri tattici, Stella Deus non prevede una fase esplorativa, riducendo il tutto ad una lunga sequela di combattimenti intervallati da alcune fasi di intermezzo in cui potremo aprire un menù che ci proporrà varie opzioni, quali riposarci nella locanda, visitare la Gilda per svolgere missioni secondarie o settare i nostri pg per la prossima battaglia. Anche i combattimenti richiamano alla memoria altri precursori del genere, presentando la classica scacchiera in cui disporre i nostri personaggi. Vero fulcro attorno al cui ruotano le battaglie è la barra degli AP: ogni personaggio avrà a disposizione 100 AP che potrà utilizzare per le mosse più semplici quale muoversi ad altre decisamente più offensive, quali attacchi combinati, incantesimi o abilità speciali. La presenza degli AP svolge un ruolo fondamentale nell’equilibrio tattico delle battaglie: bisogna a volte scegliere se attaccare 2 volte un nemico e restare accerchiati dagli avversari o utilizzare tutti i propri AP per spostarci in zone più tranquille. Ottima anche la customizzazione dei personaggi, al cui immancabile Level Up si aggiunge la possibilità di apprendere nuove Skill o aumentare le proprie statistiche grazie all’uso degli Skill Points che otterremo dopo ogni battaglia. Vi è anche la possibilità per ogni personaggio di aumentare il proprio Rank, la propria classe di appartenenza, ottenendo cosi nuove abilità e statistiche decisamente più potenti. Come ciliegina sulla torta vi è la possibilità che il gioco offre di poter fondere 2 oggetti ottenendone uno più potente. Stella Deus offre una possibilità di combinazione praticamente illimitata, con centinaia di oggetti utilizzabili per le fusioni, anche se tuttavia vi è l’assenza di un database, che costringe in giocatore ad annotarsi da qualche parte i frutti delle varie combinazioni.
Stella Deus presenta comunque alcune pecche che potrebbero far storcere il naso anche al videogiocatore meno esigente. Una di queste è senza dubbio la ripetitività degli scenari e dei nemici, che presentano tutti un IA abbastanza simile, cosa che rende il tutto a volte noioso. Decisamente irritante è anche il dislivello dei nemici tra una battaglia e l’altra, che spesso costringe il giocatore a lunghe e snervanti sessioni di allenamento per arrivare preparato alla battaglia successiva. La parola d’ordine di Stella Deus è quindi "livellare", potenziarsi sempre più per evitare il Game Over.


Solo 13 AP rimasti…hmm…che fare?

Potenza degli Artworks

Per quanto riguarda il comparto tecnico, bisogna spendere due paroline sugli splendidi artworks dei vari personaggi, sicuramente uno dei punti chiave del comparto grafico. Considerando che quasi tutta la trama del gioco è narrata tramite Artworks dei personaggi con relative finestre di dialogo, è chiaro che gli sviluppatori hanno dedicato una particolare cura ai modelli in 2D dei vari personaggi, caratterizzati da un tratto morbido e da colori decisamente azzeccati che danno alla silhouette dei personaggi quel qualcosa che li rende vivi, quel soffio di vita che altresì contraddistingue gli splendidi disegni. Decisamente azzeccata anche la grafica dei modelli degli antagonisti, cosi come quella delle locations del gioco, che seppure spesso riciclate riescono altrettanto spesso a lasciare il giocatore deliziato, soprattutto grazie ad una particolare scelta cromatica orientata il più delle volte verso tonalità cupe, quali blu, grigi e neri, in perfetta linea con quello che è l’immagine del decadente mondo di Solum. Ottimi anche gli sprite e le texture, con eccellenti effetti luminosi capaci di impreziosire oltremodo anche l’utilizzo delle abilità più semplici.
Ottimo anche il comparto sonoro, in particolare grazie alla stupenda ost, uno dei punti forti del gioco ad opera di Hitoshi Sakimoto, autore di altre sublimi soundtracks (Vagrant Story e Final Fantasy Tactics per citarne alcune) che spicca grazie alla grande varietà dei temi, che spaziano dall’epico al malinconico, sempre azzeccatissimi con il momento che accompagnano. Qualche perplessità invece riguardo il doppiaggio, spesso poco espressivo se non addirittura approssimativo nei casi peggiori, anche se in alcuni casi (Grey e Adara in particolare) riesce a coinvolgere particolarmente.

 

 


Gli splendidi artworks di Linea e Spero

100 piani di Catacombe

Per quanto riguarda gli extra, il gioco si presenta ricco di missioni secondarie che variano dalle più semplici, quali il rispondere a qualche domanda, ad altre decisamente più impegnative, quali proteggere i vari villaggi dagli assalti di briganti o esplorare caverne che custodiscono potenziali tesori. La parte più sostanziosa tuttavia è costituita dalle cosiddette Catacombs of Trials, uno stage extra che consiste nell’addentrarsi per 100 piani infestati da nemici sempre più pericolosi via via che si procede più in profondità. E’ chiaro che la vera sfida del gioco sta appunto nel completare tutti i 100 piani per scoprire cosa si celi alla fine di essi, permettendo inoltre di sbloccare alcuni personaggi secondari che si uniranno alla causa di Spero e dei suoi compagni o di ottenere oggetti decisamente molto utili. La difficoltà delle catacombe è ben calibrata, con ogni piano corrispondente al livello dei nemici, per cui all’ultimo piano i nemici saranno tutti di livello 100, rendendo il tutto decisamente più intrigante a livello di sfida. Complessivamente la longevità del gioco è ottima: Catacombe escluse, Stella Deus garantisce dalle 30 alle 40 ore di divertimento che potranno anche raddoppiare se si decidesse di completare il gioco in ogni suo extra

Verso l’Eternità

Stella Deus è senz’altro un gioco interessante, minato da alcuni difetti che tuttavia non influiscono gravemente qualità finale. L’ottima trama, la varietà dell’intreccio e la ost sublime rendono questo gioco decisamente meritevole di attenzione. Se cercate un rpg tattico per Playstation 2 senza troppe pretese, con un’ottima trama, uno stile classico e una buona dose di divertimento, Stella Deus è quello che fa per voi, vi saprà affascinare grazie al suo stile grafico e alle sue splendide musiche d’accompagnamento.

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