Sushi Striker: The Way of Sushido – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Buon appettito...Itadakimasu!

Un’antica leggenda narra che un demone, sotto forma di un grosso serpente bianco, diffuse in un villaggio malattia e morte. La popolazione, per placare l’ira del demone, decise di offrirgli come tributo non dei sacrifici umani, ma bensì del SUSHI. Il demone fu così soddisfatto dell’offerta che decise di lasciar perdere il villaggio. Solo questa storia, può far capire il potere delicato e prelibato del sushi, e così la fusione tra Nintendo e Indieszero ha deciso di sfruttare questo potenziale e ricamarci su una trama, il risultato finale è un simpatico Puzzle Action di nome Sushi Striker, disponibile per 3Ds e Nintendo Switch.

Sushi Striker: The Way of Sushido

Può mai essere il Sushi la causa di un’esplosione di una guerra? Certo che si! In un mondo post-apolattico scoppia un conflitto tra due fazioni: l’impero, che vuole bandire il consumo di Shushi e la FLS (forza liberazione sushi) che vuole condividere il Sushi con tutta la popolazione. Il protagonista del gioco (sia in versione maschile che femminile), Musashi, è un bambino che riesce a scoprire il sapore nascosto e tanto delizioso del Sushi. Vedendo che il suo popolo e i suoi amici soffrono la fame a causa dell’impero che blocca la diffusione del sushi, Musashi decide di combattere contro questa ingiustizia e di diventare un vero e proprio guerriero del Sushi. Durante l’avventura Musashi, scoprirà che non deve affrontare solo l’impero, ma anche diverse situazioni irrisolte del suo passato, accompagnato da diverse strane creature chiamate spiriti del Sushi.

Sushi Striker: The Way of Sushido

Essendo un puzzle game, il gameplay è una parte predominante del titolo. Le dinamiche del gioco si svolgono in una vera e propria situazione del “chi mangia di più vince”: il giocatore si trova davanti a tre nastri personali e uno condiviso con l’avversario, sui quali scorrono diversi piattini di Sushi come il Shake, l’Ebi, il Bintoro e tante altre prelibatezze; insomma, chi frequenta ristoranti giapponesi potrà tranquillamente immedesimarsi nella battaglia. Più si riesce ad abbinare il colore dei piattini, spostando il cursore in tutte le direzioni, più sushi viene mangiato, e più piattini vuoti vengono impilati per poi essere lanciati contro l’avversario. Il tempo per abbinare i piattini è di circa 7 secondi, dove bisogna sfruttare riflessi e velocità per mangiare più Sushi.

A cercare di strappare una maschera di legnosità e monotonia al combattimento entrano in gioco gli spiriti del Sushi, che possono entrare a far parte della squadra stringendo un patto con loro, semplicemente mangiando il loro Sushi. Ognuno di questi spiriti possiede una determinata abilità da poter sfruttare in combattimento, e possono essere usati tre spiriti per ogni scontro in modo tale da creare delle strategie di battaglia: difensiva, attacco, disturbare l’avversario e così via. È possibile inoltre, accumulando punti esperienza durante i combattimenti e aumentando pian piano di livello, far evolvere gli spiriti per farli tornare alla loro forma originale. Vincendo gli scontri è possible ottenere diversi oggetti per far aumentare il livello degli spiriti o le loro abilità in combattimento.

Arrivati ad un certo punto della storia entreremo nel Bosco Sacro, dove oltre che migliorare le abilità del personaggio e degli spiriti con diversi rompicapo, è possibile entrare nella modalità multiplayer, per scontrarsi con diversi giocatori online. Parlando di Sushi è quasi scontato che si entri in un mondo pieno di colori  a tema Anime giapponese, con delle scene animate che catturano così tanto l’attenzione che ti fanno dimenticare per un momento che stai giocando ad un videogioco. Una nota positiva bisogna spenderla per i sottotili in italiano e il riuscito doppiaggio in inglese, circondati da musiche allegre e vivaci.

Sushi Striker: The Way of Sushido

Il gioco alla fine cerca di far sposare una trama bizzarra con un gameplay veloce, efficace e di facile interpretazione ponendolo alla portata di tutti. Purtroppo però il gioco dopo tante battaglie si presenta ripetitivo, riproponendo con forzatura diversi nemici che incontriamo durante la storia. Il livello “alla portata di tutti” arriva fino a un certo punto, dopodichè il giocatore vorrebbe provare un livello di difficoltà e di sfida maggiore, cosa che capita soltanto all’avvicinarsi alla fine dell’avventura. Al salvataggio di questa situazione, entra la modalità multiplayer, in grado di offrire dei gradi sfida maggiori. Debole anche il tentativo di dare carattere agli spiritelli, cercando di colorarli con dei toni da Pokemon o Yokai, per tentare di rendere più stuzzicanti le battaglie.

7

Pro

  • Trama che conquista gli amanti del sushi e non solo
  • Gameplay di facile comprensione e immediato
  • Longevità del gioco aumentata grazie al Multiplayer

Contro

  • Personaggi poco caratterizzati
  • Ritmo di gioco piatto e ripetitivo
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