Syberia – Recensione Syberia

Viaggio nella patria dell’inverno

Ci sono molti motivi per cui le persone viaggiano: uno dei meno piacevoli è il lavoro. Eppure è proprio questo che spinge Kate Walker a raggiungere uno sperduto paesino ai limiti della civiltà, chiamato Valadilène. Ed è proprio da lì che partirà il suo secondo viaggio, molto più lungo e tortuoso di quello appena intrapreso: un viaggio in paesaggi freddi ed inospitali, al perenne inseguimento di qualcuno che non ha mai visto, ma da incontrare a tutti i costi. Una ricerca nella vita di qualcuno, che poco a poco diventa sempre più familiare al giocatore, fino ai limiti delle carte geografiche, e forse anche oltre.

Ricerca

Kate Walker è un’avvocato di New York a cui è stato dato il compito di terminare una trattativa per l’acquisto di una vecchia fabbrica di giocattoli meccanici. Un compito abbastanza semplice, se non fosse che al suo arrivo a Valadilène, Kate sarà spettatrice di una bizzarra marcia funebre, compiuta da automi meccanici, che portano al suo eterno riposo in una cripta di famiglia nientemeno che Anna Voralberg… la proprietaria della fabbrica, deceduta il giorno stesso! Ripresasi dalla spiacevole sorpresa, Kate scopre che la defunta Anna ha un fratello, creduto morto fino a poco tempo prima, di nome Hans, partito alla volta di Syberia, terra leggendaria dove pare vivano ancora degli esemplari di Mammuth. Così inizia il lungo e complicato viaggio della giovane Kate, divisa tra il desiderio di tornare a casa dal suo fidanzato e quello più cocente di proseguire per finire il suo lavoro, sempre più in là, dove la civiltà diventa sempre più rada di quanto non sia già.

Neve che cade

Il gioco è sviluppato con una veste grafica che ormai è praticamente onnipresente in questo genere: il 2,5D, ovvero personaggi in 3D su sfondi 2D pre-renderizzati. Il risultato finale è senz’altro funzionante, grazie al connubio di una grafica ben sviluppata in entrambi gli stili. I personaggi sono tutti molto dettagliati e ben animati ed i fondali sono di fattura a dir poco sbalorditiva. I posti che andrete a visitare saranno abbastanza vari, nonostante il tema di base rimarrà sempre l’inverno: potrete visitare fabbriche dell’era industriale, monumentali ammassi di ferro stagliati contro il cielo, boschi sepolti da contri di neve, solcati da ruscelli che scorrono sotto un cielo coperto di nubi. L’accuratezza e la ricercatezza nei dettagli dei fondali renderà indimenticabile ogni schermata che vi troverete ad esplorare, rendendo il gioco un’esperienza meravigliosa: la bellezza delle schermate sa veramente rapire lo sguardo del giocatore, lasciandolo a volte inchiodato a fissare il paesaggio, così ricco di dettagli e nitido da togliere il fiato.

Brezza dal nord

La colonna sonora di questo gioco si basa principalmente sugli effetti sonori e sulle voci dei personaggi, dal momento che di canzoni non ce ne saranno quasi per niente. L’assenza di temi musicali non si farà però sentire: anzi, l’atmosfera di gioco risulterà incrementata, grazie all’unione dei paesaggi innevati e del silenzio, interrotto solo dal canto di qualche uccello, dallo scorrere di un fiume, o dalla voce della stessa protagonista. Va inoltre fatta notare la perfezione degli stessi effetti sonori, tutti nitidi, puliti e coerenti con l’azione di gioco, e la notevole qualità dei doppiaggi, tutti di fattura ottima.

Enigmi meccanici

Nel gioco saranno presenti numerosi enigmi, non sempre e solo di natura meccanica (come usa oggetto A con B e ottieni C), ma anche enigmi di logica, che vi potrebbero tenere impegnati durante il viaggio. Nonostante la loro facilità, punto leggermente dolente del gioco, la loro qualità non scadrà mai troppo, lasciando il gioco interessante e stimolante. L’interfaccia di gioco rimane in perfetta sintonia con lo stile generale: per interagire con gli scenari avremo come puntatore un cerchio, che si trasformerà in un ingranaggio nel caso che, nel punto che stiamo indicando, ci sia qualcosa con cui interagire, o in una lente se potremo esaminare un determinato oggetto, oppure in una mano meccanica se potremo raccogliere qualcosa. Non ci saranno problemi di sorta con il puntatore: tutte le aree attive dello schermo sono ben piazzate, in modo da non causare fatica nel cercare con il mouse il punto esatto, per interagire con gli elementi dello scenario.

Destinazione

Syberia è un gioco fatto con cura e stile: una grafica eccellente, che sa lasciare il giocatore a bocca aperta, un comparto audio ottimo e coerente con lo svolgersi del gioco, una buona storia, ben narrata ed articolata. Un capitolo altamente consigliato, sia per i veterani che per i novellini, capace di dare soddisfazione senza essere eccessivamente complesso.

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