E3 2018: The Last of Us Part II – Anteprima

Un po’ Life is Strange, un po’ Tomb Raider, con quel pizzico di cinismo in più che tanto ci ha fatto amare il primo The Last of Us: è questa la migliore descrizione per quello che sarà il seguito di uno dei giochi più amati dell’era PlayStation 3 (e PlayStation 4, se si calcola l’ottimo remaster in 4K di The Last of Us per l’attuale console ammiraglia Sony).

Tra un capitolo di TLOU e l’altro Naughty Dog ha sfornato quell’Uncharted 4 che, in compagnia dello spin-off The Lost Legacy, ha alzato lo standard qualitativo delle esclusive PlayStation come mai prima d’ora e, con esso, le nostre aspettative. Ebbene, il gameplay trailer mostrato all’E3 2018 ha letteralmente sgretolato ogni possibile dubbio sulla qualità generale di The Last of Us Part II, dimostrando ancora una volta come Naughty Dog sia uno degli studi più capaci di realizzare prodotti videoludici di sorprendente qualità sotto molteplici aspetti, tra i quali il comparto tecnico è solamente la punta dell’iceberg.

Ecco spiegato le analogie che abbiamo scelto di utilizzare in apertura: il trailer di The Last of Us di questa E3 inizia in un clima festoso, mostrandoci al tempo stesso una Ellie che in pochi minuti racconta tutto di sé: dal carattere ribelle e anticonformista al passato burrascoso che ben conosciamo, racchiuso in un’espressione facciale tanto qualitativamente eccellente quanto in grado di stregare ogni giocatore. Insomma, una serie di scelte che lasciano trasparire una qualità narrativa degna del miglior Life is Strange. Peccato (per Ellie, non per noi) che basti un taglio nel montaggio per catapultare l’osservatore nella cruda realtà del mondo post-apocalittico del gioco, con la stessa Ellie che, al pari della nuova Lara Croft del 2013, è costretta suo malgrado a lottare e sporcarsi mani e coscienza per sopravvivere.

The Last of Us Part II

Ed è in questa sessione di gameplay che, rimanendo comunque graficamente eccellente, The Last of Us part II fa spalancare la mascella: gli eventi che si susseguono sullo schermo paiono a tratti talmente realistici da farci sospettare che non si tratti di vero gameplay quanto piuttosto di un video preconfigurato ad hoc per stupire l’osservatore. Però poi ci ricordiamo di che gioco stiamo parlando e di quanto, qualche anno addietro, avevamo avuto gli stessi dubbi per il suo predecessore. Per l’occasione pare che le variabili messe davanti al giocatore saranno ancora più numerose e importanti dal punto di vista strategico: nella sessione di gioco mostrata ci sono il crafting, i proiettili che si contano sulle dita di una mano e le cruente esecuzioni a distanza ravvicinata ma, netta rottura rispetto al passato, ci sono anche chiaramente i salti e la concitazione delle sparatorie del miglior Uncharted. Naughty Dog ha ormai raggiunto una maturazione artistica completa e, oltre ad alzare sempre il tiro in maniera preoccupante per gli altri sviluppatori, si dimostra ogni volta in grado di inserire nelle sue creazioni più recenti quanto di ottimo è già stato utilizzato negli altri titoli della software house.

Gli sviluppatori hanno dichiarato di voler lasciare il giocatore in un costante senso di pericolo: il combattimento o la fuga saranno due facce della stella medaglia e, nella maggior parte delle situazioni, sarà possibile scegliere se affrontare a testa bassa i nemici, utilizzare un approccio più stealth, o addirittura sgattaiolare alle loro spalle evitando totalmente lo scontro. L’ambiente, più aperto e ricco di opzioni per nascondersi (come il fogliame e l’erba alta che già abbiamo apprezzato in Uncharted 4) offrirà molte possibilità e si rivelerà una risorsa o un ostacolo alle azioni di Ellie. Quest’ultima, in base alla sua posizione e dal tipo di attacco che riceverà da parte dei nemici, reagirà di conseguenza con animazioni generate da un sistema di calcolo complesso pensato per renderle il più realistiche possibili. Anche l’IA dei nemici è pensata per tenere conto delle azioni di Ellie: gli antagonisti si scambieranno informazioni, saranno attirati dai rumori sospetti e reagiranno in maniera credibile e precisa ai comportamenti del giocatore. Tutto questo, calcolando che Ellie non ha certo la stazza e la pesantezza fisica di Joel, modificherà l’approccio nei confronti dei nemici più pericolosi lasciando il giocatore in perenne tensione per le sorti della protagonista.

The Last of Us Part II

Resta, a questo punto, solo qualche dubbio sulla trama: nel primo trailer mostrato – ormai nel 2016 – alla Ellie adulta si accompagnava un Joel invecchiato, pertanto è lecito aspettarsi anche la presenza di quest’ultimo nel secondo capitolo della saga. Allo stesso modo, già con il DLC Left Behind era emersa la piena capacità di Ellie di sostenere un ruolo da attore protagonista senza alcuna difficoltà.

Da quanto abbiamo potuto constatare la giovane protagonista è pronta a sporcarsi le mani e disposta a tutto pur di sopravvivere, un po’ come lo era Joel a suo tempo. Mentre scriviamo queste ultime righe, poi, ci torna alla mente come per il primo The Last of Us Sony ci avesse fatto credere di aver visto buona parte del gameplay e della trama, per poi inondarci di stupore di fronte al gioco completo. Anche in questo caso, siamo pronti a scommettere che sarà così.


The Last of Us Part II non ha ancora una data ufficiale di uscita, ma finalmente si è mostrato con un assaggio di gameplay. Cruento e duro come ci aspettavamo, il trailer dell’E3 2018 ha dimostrato (come se ce ne fosse ancora bisogno) la maturità artistica di Naughty Dog, senza dubbio al momento il miglior team creativo al lavoro sulle esclusive PlayStation. Resta ancora da vedere se la perfezione del comparto tecnico sarà supportata da una trama adeguatamente profonda e coinvolgente. Viste le premesse, comunque, non abbiamo certo motivi per preoccuparci.

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