The Sky Crawlers: Innocent Aces – Recensione Sky Crawlers: Innocent Aces

Una Wii con le ali

La console Wii, grazie ai suoi controller rivoluzionari dotati di sensori di movimento e puntatori ad infrarossi, sembrerebbe il luogo ideale per fare proliferare un genere come le simulazioni di volo. Eppure nessuno ha mai raccolto questa possibilità e sfruttato questa opportunità, almeno fino a oggi. Namco infatti, forte dell’esperienza accumulata con il suo franchise di successo Ace Combat, ha realizzato con lo stesso team di sviluppo questo action shooter molto poco simulativo ma comunque altrettanto profondo e divertente.

What if…

La trama del gioco è particolarissima e interamente tratta da una collana di romanzi realizzati da Hiroshi Mori. In essi si raccontano le vicende di alcuni piloti, coinvolti in una guerra perenne che infiamma l’intero globo. La storia, in questo caso, è tutta fatta con i "se", e lo scenario descritto infatti è una sorta di setting alternativo alla realtà presente, in cui il mondo come lo conosciamo è diviso in una miriade di regioni in lotta tra loro. Tutti sono in guerra per il territorio e naturalmente il reparto aereo risulta indispensabile per avere la meglio nelle battaglie. Gli europei però soffrono di una penuria cronica di piloti e perciò cominciano ad attuare un piano di ricerca volto all’addestramento di bambini piloti chiamati Kildren. Questi piccoli assi del cielo sembrano essere immortali, eternamente giovani e invincibili.
 

 


 

Un nunchuk come cloche

La giocabilità di questo titolo è certamente un punto a favore per il gioco. Il Nunchuk funge da cloche che stabilizza l’aereo grazie ai sensori di movimento. Risulta quindi quanto mai indispensabile una sapiente calibrazione dell’inclinazione del controller. È possibile però anche inserire una sorta di pilota automatico, trattandosi pur sempre di un gioco molto arcade, e lasciare così gran parte dei controlli al computer, dedicandoci quindi solamente alla direzione e ai combattimenti. Il Wii Remote invece funge da cosiddetta manetta, consentendoci quindi di accelerare o rallentare il velivolo. Il tasto B poi attiva gli spoiler per le decelerazioni più brusche, il tasto Z è quello assegnato alle mitragliatrici mentre il tasto C scatena un inferno di razzi su obiettivi in cielo e a terra. Il tasto A invece permette non solo virate e acrobazie per liberarsi dalla scia dei nemici, ma anche l’attivazione delle mosse speciali di inseguimento che inquadrano in maniera infallibile nel vostro mirino un dato velivolo, decretandone così l’inevitabile abbattimento.

Preparate il popcorn

La longevità del titolo dipende in larga parte dall’evolversi della trama. La storia è sempre presentata attraverso bellissime cut-scene in stile manga, prodotte dalla Production I.G., ossia la stessa casa che nel 2008 ha realizzato un intero film dai romanzi di Mori. Sarete quindi spinti ad andare avanti nel gioco proprio per scoprire nuovi filmati e capire al meglio il quadro completo della vicenda. Chi sarà mai il traditore? Alcuni tasselli della trama inoltre vengono svelati anche in-game, ma qui è più difficile prestare attenzione poiché il tutto è strettamente in lingua inglese ed è proprio impossibile leggere i sottotitoli in Italiano durante i concitatissimi duelli aerei. Le missioni si alternano tra combattimento puro e esplorazione, anche se la maggior parte appartengono al primo gruppo. La difficoltà del titolo rispetto ad altri titoli è notevolmente settata verso il basso e il gioco si può tranquillamente terminare nel giro di 6 ore.
 

 


 


Bello sopra, brutto sotto

Il comparto grafico è piuttosto altalenante. Se infatti i velivoli sono stati realizzati con ottimi modelli poligonali, la texturizzazione del terreno lascia parecchio a desiderare, nonostante le scansioni topometriche reali. Il tutto risulta infatti parecchio scarno nel dettaglio e povero di poligoni, dagli elementi naturali fino agli edifici presenti nel gioco. In cielo invece le cose cambiano notevolmente, con un’ottima realizzazione di nuvole, agenti atmosferici e aspetti puramente climatici come cieli sereni o foschia uggiosa. Anche durante gli scontri più concitati, con decine di aeroplani a schermo, il framerate non accenna mai a rallentare e il motore grafico si comporta bene in ogni situazione caotica. Anche il character design, evidente soprattutto nei dialoghi via radio in-game, è di fattura pregevole e ricalca quanto visto nelle cut-scene.

Mai soli

Le musiche risultano sempre azzeccate e in grado di creare l’atmosfera giusta al momento giusto, come nel caso dei combattimenti, in frangenti più statici o ancora durante momenti tristi. Il parlato è ottimo anche se tutto in inglese e, come già detto, in volo vi sarà parecchio difficile seguire i sottotitoli in italiano. Un elemento particolare di Sky Crawlers è dato anche dal fatto che, a differenza di altri titoli del genere, non vi sentirete mai soli e abbandonati nell’azione ma la radio interagirà costantemente con voi, dandovi la sensazione di un maggiore coinvolgimento nella vicenda.
 

 


 


Adrenalina pura

Sky Crawlers è un titolo dedicato a chi ama l’alta quota senza impegnarsi troppo in questioni legate alla simulazione. Tutto è basato su immediatezza, velocità e combattimenti all’ultimo respiro. Nei dogfight dovrete sempre badare moltissimo alla pioggia di fuoco che vi si scatenerà contro e i controlli intuitivi vi aiuteranno moltissimo in questo. Di contorno è presente anche una bella storia tratta da romanzi di successo, il che non guasta mai. Un ottimo esempio di come la Wii possa innovare e addentrarsi in territori ancora troppo poco esplorati.

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