The Swapper

Dopo essere sbarcato su PC, tramite Steam, poco più di un anno fa, The Swapper arriva anche su console Sony. L’indie sviluppato da Facepalm Games è disponibile in crossbuy, di conseguenza basta acquistarlo per poterselo godere su PS3, PS4 e PSVita nel caso in cui si possieda più di una di tali console, ovviamente senza perdere i progressi effettuati. Andiamo subito a vedere quali sono i punti di forza e non di questa trasposizione “consolara” del titolo.

Cloniamoci nello spazio più profondo

Una volta avviato il gioco ci ritroveremo a bordo di una stazione spaziale, la Theseus, ed essendo praticamente bloccati su di essa non potremo far altro che iniziare a girovagare cercando di capire cosa stia succedendo e soprattutto perché. A bordo della stazione scopriremo subito di non essere proprio soli: durante il nostro cammino infatti entreremo in contatto con delle strane rocce che hanno il potere di parlarci, anche se il loro modo di esprimersi è molto enigmatico e, almeno inizialmente, saranno più le domande che le risposte a tormentarci. Di questi strani “esseri” ne incontreremo non pochi e starà proprio al nostro astronauta scoprire il mistero che si cela dietro la loro esistenza e i motivi che li hanno portati a giungere sulla Theseus.

Per proseguire sul suo cammino, il nostro eroe farà uso di un’apparecchiatura singolarissima, capace di clonarlo fino a quattro volte, senza la quale sarebbe praticamente impossibile farsi strada. Tramite i doppi infatti potremo azionare interruttori, spostare oggetti e molto altro ed è proprio intorno a loro e allo “swapping”, ossia il trasferimento dell’anima dal corpo originale al clone, che ruota l’intero meccanismo del titolo.

Per risolvere molti dei rompicapi si farà quasi un uso barbaro dei cloni, che resteranno schiacciati da massi o cadranno da altezze non indifferenti, bisognerà però far attenzione a non far morire il corpo in cui è contenuta l’anima dell’astronauta originale altrimenti, in caso di sua morte, tutto sarà vano.

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Luci, non ombre

A complicarci la vita durante gli enigmi non sarà soltanto la loro struttura articolata ma anche la presenza di particolari luci che hanno la facoltà di inibire alcune o tutte le funzioni dello Swapper: ci saranno infatti luci che impediranno di creare dei cloni all’interno della zona che illuminano, altre che non consentiranno il trasferimento dell’anima e altre ancora che bloccheranno del tutto le nostre abilità. Starà infatti alle nostre capacità di riflessione e problem solving fare in modo che tali luci vengano spente o si trovino vie alternative per risolvere gli enigmi che ci verranno presentati.

Ovviamente molti dei puzzle iniziali non saranno complessi ma man mano che andremo avanti sul nostro cammino le difficoltà di faranno via via più grandi. Cosa invece molto semplice è orientarsi all’interno dell’ambiente di gioco: la mappa, consultabile in qualsiasi momento tramite la semplice pressione di un tasto, rende la fase di esplorazione molto chiara e semplice, segnalandoci in automatico le zone da raggiungere per ottenere determinati obiettivi per poi rimuovere il segnalino una volta che questi sono stati completati.

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Nuovo mix

Se prima di tuffarvi su The Swapper avete in passato giocato a Dead Space e Oddworld noterete sin da subito che l’atmosfera e l’ambientazione sono una sorta di combinazione nuova e particolare fra i due: l’ambientazione, lo stile dei personaggi e, a piccoli sprazzi, la trama richiamano Dead Space mentre invece lo stile di gioco e l’inquadratura della telecamera ricordano invece le avventure di Abe e dei suoi amici. Tuttavia le varie stanze in cui ci troveremo a risolvere i vari enigmi sono, a lungo andare, molto simili fra loro nello stile e nella struttura: un po’ di varietà non avrebbe sicuramente guastato sotto questo punto di vista.

Il comparto grafico è sicuramente di buona fattura: nonostante non siano presenti nel gioco modelli o texture di chissà quale complessità traspare comunque la cura dedicata a questo aspetto.

Per quanto riguarda il sonoro invece c’è da puntualizzare che a un primo impatto fa il suo effetto, aiutando il giocatore a immergersi nell’atmosfera del titolo, ma di enigma in enigma passerà sempre più in secondo piano, perdendo di mordente.

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The Swapper mescola gameplay e trama con quesiti profondi: l’uso di altri esseri viventi (i cloni), le loro morti e il trasferimento di anima non saranno quesiti che rimarranno fini a se stessi ma vengono integrati perfettamente con il titolo. Questo indie avrà i suoi lati negativi ma grazie alla sua atmosfera, alla sua profondità e alla sfida che propone va considerato come un piccolo gioiellino per ogni amante del genere.

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