The Talos Principle – Hands On

Durante l’E3 a Los Angeles, la tabella di appuntamenti di Devolver Digital era talmente piena da averci impedito di poter provare tutti i suoi titoli. Fra quelli mancati, di particolare interesse c’era The Talos Principle. Questa volta però non ci siamo lasciati fregare.

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Sin dall’annuncio, The Talos Principle ha catturato immediatamente la nostra attenzione per un preciso motivo: è il primo gioco di Croteam a non essere un Serious Sam, dopo 13 anni dall’inizio della saga. E non solo: non è nemmeno uno sparatutto. Quindi cos’è?
Secondo la definizione dei suoi creatori, è un gioco filosofico single player in prima persona di genere puzzle / esplorativo non lineare.

In parole più comprensibili, The Talos Principle è un gioco composto di molti livelli (120, parrebbe) in cui bisogna risolvere dei rompicapo basati su fisica e logica, posti in mondi semi-aperti esplorabili liberamente.

Questi mondi sono le rovine della civiltà: impersoniamo un robot all’interno di una Terra dove l’umanità non esiste più. Non sappiamo cosa è successo, non comprendiamo il significato di quanto ci circonda e di chi siamo, e l’unica guida è una voce, apparentemente divina, che ci spinge ad esplorare e completare gli enigmi per scoprire il mistero e dare un senso alla nostra esistenza.

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Nella nostra prova, ci siamo trovati su un isola con resti di architettura medioevale. L’esplorazione, sebbene limitata, ci ha permesso di saggiare le potenzialità del nuovo Serious Engine 4, ovvero la naturale evoluzione di quello usato per Serious Sam 3. Le aree di gioco erano limitate a tre: ognuna di esse prevedeva di arrivare in fondo per ottenere un tassello a forma di Tetris, che avremmo poi usato per uscire dall’isola.

Le sfide che ci siamo trovati davanti comprendevano il dover disattivare barriere energetiche utilizzando delle torrette in grado di bloccarne il funzionamento. Andando avanti, abbiamo avuto a che fare con un numero sempre maggiore di elementi: sono state dapprima introdotti i laser, in cui bisognava congiungere un emettitore al suo corrispettivo termine usando dei nodi (in modo vagamente simile a Portal), poi abbiamo trovato le ventole, che sollevano casse su cui potevamo piazzare torrette. Progressivamente, le meccaniche hanno iniziato a incrociarsi tra di loro, aumentando la complessità.

Terminate le sfide e raccolti i pezzi del Tetris, li abbiamo portati a una piastra di fronte a una chiesa, e combinandoli ne abbiamo aperto la porta. La chiesa, come ci è stato spiegato dagli sviluppatori, è di fatto l’area di partenza di tutti i livelli, agibili attraverso porte da sbloccare (un po’ come il castello di Super Mario 64).

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Sull’aspetto filosofico siamo onesti: abbiamo capito poco. È interessante come si trovino in giro per gli ambienti elementi totalmente ininfluenti per il completamento dei puzzle, ma che paiono avere un profondo significato, come ad esempio dei terminali con cui dialogare. I membri di Croteam presenti non hanno voluto fare maggiore chiarezza, dicendo che sta al giocatore interpretare quanto ha di fronte. Pare inoltre che ci saranno differenti finali, basati sulla scelta del giocatore di seguire o meno la voce “divina” che lo guida.

The Talos Principle è un mistero affascinante, ma per saperne di più dovremo aspettare l’autunno 2014, quando uscirà su PC, Mac, Linux e PS4.

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