Umihara Kawase Shun: Second Edition Kanzenban – Recensione Umiharakawase Shun: Second Edition Kanzenban

La ragazza e il mare

Umihara Kawase è un gioco piuttosto famoso in Giappone, dove si è conquistato una nicchia di accaniti fan sin dall’uscita della prima versione per SNES nel 1994. Ed è proprio grazie a quei pochi irriducibili fan di quel gioco che ne sono uscite più versioni, su differenti console, anche se non sempre con risultati positivi. Umihara Kawase Shun: Second Edition Kanzenban è l’ultimo remake, uscito per DS dopo il flop della versione PSP, che i fan erano addirittura arrivati a boicottare per la scarsa cura riposta nel porting dai programmatori. La versione DS si ripropone di dare un degno seguito al gioco originale, e al contempo offre anche a chi non l’ha mai giocato la possibilità di rifarsi, mettendo a disposizione i livelli della versione Super Famicom.
Quale occasione migliore dunque per scoprire un gioco capace di appassionare qualcuno a tal punto?

PESCI OVUNQUE

UK è ambientato in uno strano mondo, popolato da strane creature. L’unica cosa normale è la protagonista, Umihara Kawase, una diciannovenne studentessa giapponese che si è persa nel suddetto strano mondo: non sappiamo come né perché, sappiamo solo che il suo scopo è di volta in volta trovare porte che le permettano di uscire dai vari livelli. Il problema è che Umihara non è esattamente un’atleta, e i livelli spesso e volentieri si sviluppano in verticale o in orizzontale. Come aiutare la protagonista a raggiungere gli inaccessibili usci? Semplice: tramite la sua corda, che di fatto costituisce la parte vitale del gameplay. Starà infatti al giocatore lanciare la corda in varie direzioni e agganciarla agli elementi dello scenario, sfruttando poi la fisica di gioco per permettere a Umihara di superare qualsiasi ostacolo.

Ovviamente dirlo è più facile che farlo: Umihara Kawase è di fatto uno dei giochi più difficili mai esistiti, e se i nuovi livelli dell’edizione DS (che poi altro non sono che i livelli della versione PS restaurati per l’occasione) non vi convinceranno che questa affermazione è vera, vi basterà dare un’occhiata alla versione originale per capirne la vera difficoltà. E non sono solo i livelli a complicarvi la vita: anche la fauna dello strano mondo di UK (più che altro pesci e molluschi marini, ma c’è anche un gigantesco girino che imparerete a odiare) provocherà la morte della protagonista al minimo contatto, oppure le provocherà uno stordimento passeggero che la lascerà comunque esposta agli attacchi dei nemici più forti. Farsi strada fra i pesci mutanti è piuttosto semplice: basta agganciarli con la propria corda e tirarli verso di sé tenendo premuto il pulsante giù nella croce direzionale, fino a che non verranno magicamente risucchiati nello zaino di Umihara. Ogni pesce catturato andrà ad aumentare il punteggio: come in molti altri platform, avere un punteggio alto non ha molto senso, ma è qui che entra in gioco il vero fascino di UK, ovvero completare i livelli nel minor tempo possibile e con il punteggio maggiore. Su Youtube è possibile trovare facilmente video di persone che riescono a finire un livello qualsiasi entro pochi secondi, sfruttando le meccaniche di gioco in maniera decisamente estrosa.
 

 

 

                                                    Odierete il girino gigante.


Lo zaino rosa

Il gioco è dotato di un contatore che vi segnala quanto tempo avete ancora a disposizione per completare un livello, e quando ci sarete riusciti avrete l’opzione di salvare il replay per potervi vantare con gli amici; c’è anche la possibilità di scambiare i propri record fra cartucce differenti e vedere se si riesce a batterli. Prima di riuscirci, però, vi toccherà fare un bel po’ di pratica: le vite a disposizione non sono infinite, e una volta finite dovrete ricominciare un livello con il punteggio azzerato (nella versione SNES, vi toccherà addirittura ricominciare dal primo livello). La cosa più facile che si può fare nel gioco, purtroppo, è morire: cadere in una delle tante pozze d’acqua per colpa di un salto mal eseguito o anche entrare in contatto con un pesce provocherà l’immediata perdita di una vita, e dovrete anche ricominciare il livello. Nonostante punisca i principianti, però, UK riesce a regalare grandi soddisfazioni a chi decide di esplorarne i segreti: tramite acrobazie particolarmente ardue, è possibile raggiungere porte segrete che vi permetteranno di sbloccare musiche per il sound test, illustrazioni bonus e cosi via. Insomma, chicche che possono interessare ai più appassionati della serie.

 

La versione SNES si distingue da quella PSX anche perché la protagonista è abbigliata in modo diverso.

 

Amo l’amo

Tecnicamente parlando, il gioco non è fra i migliori usciti su DS. Gli elementi nei livelli sono poligonali, ma si sviluppano sempre e comunque sfruttando solo due dimensioni. Gli sprite sono piuttosto grezzi, cosi come le animazioni. La fisica di gioco è comunque piuttosto curata, e fa dimenticare queste piccole mancanze, soprattutto considerando che non ci sono rallentamenti durante l’azione. Le musiche sono rilassanti e contribuiscono a creare un’atmosfera da sogno, anche se non se ne sentono più di due o tre nei livelli normali. Per ascoltare le altre dovrete trovare i livelli segreti, e ne vale la pena, ogni piccola cosa in UK fa parte di un insieme che rende il gioco un’esperienza unica: la difficoltà, i nemici che compaiono dal nulla provocando a volte la perdita di una vita, la scoperta di piattaforme di cui non conoscevamo l’esistenza e via dicendo. I livelli sono quasi 60, e i segreti da scoprire sono molti di più. Sarà meglio che cominciate a darvi da fare.

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