V-Rally 3 – Recensione V-Rally 3

E d’improvviso, il fango, la neve e la ghiaia…

Il rally è sempre stato uno dei generi più redditizi per i giochi di corse e V-Rally deteneva il primato per essere stato il primo gioco di rally di buon livello a essere stato sviluppato per Sony Playstation. Uscito nel ’97, portava divertimento e innovazione nel panorama dei giochi di corse per PSX, tanto da essere stato uno dei pochi titoli che potesse rivaleggiare a testa alta con lo stupefacente Sega Rally per il compianto Saturn. Il successo si ripetè con il secondo capitolo alcuni anni più tardi, che proponeva, oltre a una grafica sensibilmente migliorata e una nuova modalità campionato, un innovativo editor di circuiti con cui era possibile creare i propri tracciati personalizzati da salvare su memory card da provare in seguito magari con gli amici. Questo terzo capitolo, uscito per PS2, inutile dirlo, fu attesissimo dagli appassionati che, dopo aver strabuzzato gli occhi davanti alle meraviglie di Colin McRae Rally e la modalità rally di Gran Turismo 2, si chiedevano se anche stavolta la Eden Studios sarebbe riuscita a rivaleggiare con "i pezzi grossi".

Tutto iniziò su una scrivania

Innanzitutto, per iniziare a giocare a V-Rally 3 sarà necessario creare un pilota. Questo sarà possibile inserendo nella patente nome, cognome, nazionalità e scegliendo l’aspetto fra quelli già predefiniti. In questo modo potremo disporre di un alter ego in cui immedesimarci nella nostra carriera motoristica (anche se non sarà possibile modificare i tratti somatici). Una volta creato il nostro pilota, potremo affrontare corse in singolo, prove a tempo, gare in modalità VS oppure iniziare una carriera. Proprio in questa modalità, il menu è stato realizzato in modo innovativo: infatti ci troveremo in un vero e proprio ufficio, diviso in tre sezioni. La prima è il computer, strumento fondamentale su cui potremo verificare le proposte di contratto delle varie scuderie, leggere varie notizie sul mondo del rally e perfino rispondere (anche qui con frasi predefinite) alle mail dei nostri avversari. Una volta accettate le proposte di contratto, potremo sostenere la prova per entrare nella scuderia (solitamente completare il giro di un tracciato entro un determinato lasso di tempo). La seconda sezione è rappresentata dalla scrivania, dove potremo consultare le varie classifiche relative a piloti e costruttori. Infine, la terza sezione è lo scaffale dei record, dove potremo consultare i nostri tempi migliori nelle prove singole e lo storico dei vari campionati completati (con ogni pagina accompagnata da una simpatica foto riguardante un nostro particolare momento in gara). Usciti dall’ufficio, potremo iniziare solo con il campionato 1.6 che comprende auto poco potenti e facilmente gestibili. Di solito, le scuderie ci chiederanno un piazzamento almeno a metà schieramento per poter portare a termine gli obiettivi richiesti. Una volta che avremo vinto il campionato 1.6 almeno una volta, potremo accedere al campionato 2.0, che comprende più o meno le rally cars che ormai conosciamo tutti. Notato qualcosa? Esatto, non è il WRC, ma il Campionato V-Rally e i piloti sono totalmente inventati. E’ un bene o un male? Tutte e due le cose: bene per chi si è stancato di vedere i soliti nomi che sappiamo già a memoria e quindi può cimentarsi in un’esperienza tutta nuova, ma ahimè male per tutti coloro che si aspettavano una cosa in grande stile degna di WRC della Sony. Altra nota è la quasi totale assenza di veri e propri bonus sbloccabili, ridotti a 4 auto bonus ottenibili dopo aver completato la Carriera un dato numero di volte. Stimolante e ripetitivo allo stesso tempo. Detto questo, non ci sono dubbi: la modalità più corposa è la Carriera e ci passerete di certo più tempo che nelle altre.


L’intramontabile Subaru Impreza alle prese con una tappa del Rally Australiano.

 
Driving like a soapbox

La prima impressione che dà il sistema di controllo di V-Rally 3 è che le auto non si muovono, scivolano! Infatti noteremo che già dalla partenza dovremo iniziare a lottare con lo sterzo per tenerle in pista come si deve. E’ solo una questione di tempo comunque, prima che riusciremo a padroneggiare i controlli di questo titolo. Nonostante ciò, non si tratta di certo di una vera e propria simulazione rallystica, dato che alcune collisioni non sono proprio programmate a regola d’arte e in alcuni casi il raggio di sterzo è semplicemente inverosimile, cosa che ci farà sbattere al tracciato più e più volte prima di riuscire a portare a termine una gara senza problemi. Perciò, prima di cimentarsi in Carriera è consigliatissima un po’ di grafica in modalità Singola, in modo da prendere confidenza con i comandi delle vetture e ai bruschi cambiamenti di aderenza a cui sono soggette al cambiamento di fondo stradale. Tuttavia, nonostante questi piccoli appunti, il sistema di controllo del titolo rallystico Eden sembrano reggere bene la sfida, pur non offrendo di certo un realismo eclatante e ai massimi livelli, garantendo un alto livello di sfida. Anche i danni sono ben realizzati e avranno conseguenze che si ripercuoteranno sulla guidabilità della nostra vettura. E, avviso ai naviganti, sconsigliate assolutamente le escursioni al di fuori del tracciato: una volta persa una ruota, dovrete abbandonare il rally per incidente. Anche questo è realismo.

Made of plastic, is fantastic!

La grafica di V-Rally 3 gode di una buona realizzazione e può vantare di ambientazioni di qualità visiva di alto livello. Queste sono state realizzate "a pezzi", come se fossero delle piste giocattolo per bambini. Infatti, alla Eden hanno lavorato su ben 400 sezioni stradali da 500 metri ciascuna che hanno poi assemblato come un puzzle. Ingegnoso, nonostante in alcune ambientazioni ci siano degli stacchi forse un po’ troppo bruschi (ad esempio in un tracciato africano passiamo dalla savana a una foresta bruciata in uno schiocco di dita e senza alcun tipo di transizione). Buon lavoro anche per i modelli delle vetture e la rappresentazione dei danni, anche se danno l’impressione di essere fatte di plastica, in quanto non troviamo alcun tipo di riflesso sulle carrozzerie che ci sembrano in generale troppo opache. Ciononostante, la realizzazione grafica è abbastanza buona e comprende anche elementi di contorno come animali che attraverseranno la strada in Finlandia e Africa, elicotteri e folle di fans ai lati del tracciato, anche se in alcuni casi le loro animazioni sono a dir poco ridicole e un po’ di cura in più non avrebbe guastato.


In Corsica con la nostra fida 206! Spegniamo quei fanali comunque.

 
"100, 2 sinistra, apre…"

Scordatevi la musica in gara. Qua l’unico tipo di sonoro che sentirete sarà quello del vostro motore e del navigatore che impartisce le indicazioni relative al percorso. Non si limiterà solo a indicare le curve e i pericoli comunque, dato che in certe occasioni commenterà anche la situazione meteorologica ("Maledetta nebbia") o un incidente particolarmente disastroso (con un deciso "Me**a!"), aggiungendo gusto alle nostre gare.  Nonostante il doppiaggio italiano del copilota sia effettuato in modo egregio, sembra almeno dall’accento, un bambino delle elementari che legge un copione già scritto, e alle volte non potremo proprio fare a meno di ridere causa le involontarie gag che ci offrirà. L’unica canzone presente nel gioco riguarda il filmato introduttivo dove l’accompagnamento è la canzone "Nothing" del gruppo punkrock britannico A.


Stanchi del WRC?

Ed eccoci dunque al verdetto finale: V-Rally 3 riesce a farci dimenticare l’ormai "piatto" campionato WRC? Oppure sarà destinato a rimanere sepolto nella polvere dei nostri scaffali per l’eternità? La risposta è: un capolavoro a metà. Il titolo di casa Atari riesce a fornire un’esperienza rallystica che è sicuramente diversa da quella dei ben più "seriosi" simulatori di Sony e Codemasters, ma comunque non offre particolari innovazioni complessive. Reclama in poche parole un posto dignitoso nel panorama motoristico su PS2. La modalità Carriera è comunque innovativa e stimolante e ci passerete di certo molte ore, ma l’assenza di veri e propri goodies sbloccabili potrebbe penalizzarlo sul fronte della longevità che comunque si mantiene elevata. Dunque, se vi siete stufati di Burns, Rovampera e Makinen, potete tranquillamente provare a scolpire il vostro nome nella storia dei rally. Occhio ai contratti, giovani aspiranti e in bocca al lupo!

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