Valkyria Chronicles 4 – Provato

Negli uffici di Koch Media abbiamo provato Valkyria Chronicles 4, nuovo capitolo della celebre ip di SEGA che ha saputo negli anni conquistare una larga fetta di pubblico, soprattutto in oriente, ma che qui in occidente vive (non si capisce perché) di quell’alone misterioso che avvolge quei titoli non altisonanti che nascondono un gran potenziale.

Il quarto capitolo della serie Chronicles non è sicuramente un capitolo di rottura, anzi possiede al suo interno tutti i crismi di un seguito nudo e crudo totalmente conservativo. Lo stile ibrido – che vede unire la strategia di un JRPG ad alcuni elementi d’azione e a una trama classica delle opere provenienti dal sol levante – che ha contraddistinto la saga fin dagli albori resta intatto in questo quarto capitolo, dimostrando ancora una volta come il titolo punti a far sentire a casa il pubblico più affezionato, rinunciando ad aprire i suoi orizzonti.

Questa volontà conservativa ci è anche sembrata molto più orientata a una riproposizione dei toni e dei valori proposti coi primi capitoli più che nelle ultimissime uscite, tornando quindi a controllare singolarmente le unità nella mappa oltre all’utilizzo del carro armato in maniera più massiccia rispetto al recente passato.

Valkyria Chronicles 4

Per quanto riguarda dunque le piccolissime innovazioni, si parla di una nuova classe di soldati, ovvero i granatieri: questi, utilizzando un mortaio a lunga gittata e ad alto impatto, creeranno alcune variabili interessanti durante gli scontri. Un’altra innovazione è l’utilizzo, in determinate situazioni, di un supporto aereo e navale in grado di bombardare a tappeto il campo di battaglia. In tutto il resto il gioco rimane come i fan lo conoscono da tempo, con la strategia del combattimento a turni che si unisce al movimento in tempo reale delle truppe sul terreno di gioco. Tutto è sempre soggetto alla celebre barra della stamina, che influenzerà non solo le vostre azioni ma anche la quantità di azioni disponibili in ogni turno. Resta ancora fondamentale la gestione della strategia: muoversi in maniera oculata e sparare al momento giusto con una determinata classe (non sempre sparare con tutte le truppe è la scelta corretta) sarà ancora la chiave per il successo.

Anche dal punto di vista tecnico e narrativo il titolo ripropone tutto ciò che la saga ha sempre portato sugli schermi finora. Il cell shading dai colori pastello è quanto di più classico ci sia e, a nostro personale avviso, meriterebbe una piccola rivisitazione dal momento che inizia ad accusare il peso del tempo che avanza. Anche la nuova trama non sembra movimentare più di tanto quella che è stata la linea narrativa utilizzata finora, anzi: dalle primissime impressioni sembra che il ritorno al primo capitolo non risieda solo in termini di toni e setting. Su quest’ultimo punto però, il giudizio completo potrà essere espresso soltanto in sede di recensione in quanto la prova effettuata ci ha offerto un minuscolo scorcio di quella che sarà la storia nel gioco finale.

Valkyria Chronicles 4


Valkyria Chronicles 4 è il seguito che tutti speravano: un ritorno conservativo ai fasti della saga, almeno per quanto abbiamo potuto vedere. Trama, narrazione, stile di gioco e comparto tecnico sono un “copia e incolla” dei precedenti capitoli. Le uniche innovazioni arrivano nelle classi e nelle situazioni di gioco che di conseguenza si arricchiscono di ulteriore profondità. È ancora presto per dare giudizi, ma i fan della saga posso dormire sonni tranquilli in attesa di Valkyria Chronicles 4.

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