Virtua Tennis 4 – Recensione Virtua Tennis 4

Di per sè, Sega ha generato molte discussioni circa la politica assunta nella produzione di alcuni suoi storici franchise, in particolar modo per come Sega stessa abbia deciso di adattarli (talvolta sconvolgerli) per renderli compatibili con l’attuale generazione di console. Tuttavia, ci sono altri marchi che rimangono duri da cambiare a volte, che permangono una certa solidità che li allontana da quella che è la malattia del tempo. Si contano 12 anni dal debutto di Virtua Tennis, prima apparso nelle sale giochi, poi sul buon vecchio Dreamcast e infine sui lidi delle altre console, intento a trasportare su di esse la magia del tennis virtuale. Il fiore all’occhiello di questa serie, nonché la base del suo grande successo, è l’accessibilità e una certa dose di arcade game mixati a dovere. A oggi ci troviamo ad analizzare il quarto capitolo di questa grande saga made in Sega.

Dovendo dirla tutta, Virtua Tennis 4 continua a perseguire il successo, talvolta afferrandolo, talvolta no. Le motivazioni che mi spingono a dichiarare quanto detto sono semplici: la serie è sicuramente sinonimo di milioni di fan pronti ad acquistare l’ennesima versione del gioco; l’altra faccia della medaglia è che critica e giocatori con una certa verve analitica noteranno come dal 1999 (prima apparizione della serie) siano ben poche le cose cambiate. Davvero poche.

Un colpo di Gran Carriera!

Una lode particolare va alla modalità Carriera del titolo meglio definita come Tour Mondiale. L’originalità sembra essere stata la base di partenza per il team di AM3. Innanzitutto ci troveremo dinanzi all’editor di creazione del nostro alter ego virtuale. Sbrigate le solite faccende che ci porteranno a essere un gran bel tipaccio, inizierà il bello. La carriera è stata ricreata a mo’ di gioco da tavola. Un tabellone con determinate caselle ci permetterà di spostarci, il tutto però seguendo le regole delle carte che pescheremo a random. Ogni spostamento su questo tabellone comporterà l’avanzare del tempo e quindi per poter partecipare ai tornei di un certo livello (ndr. purtroppo manca il torneo per antonomasia: Wimbledon!) dovremo saper gestire al meglio i nostri movimenti al fine di potervi arrivare in tempo. Ovviamente come da copione non mancheranno i vari allenamenti farciti di mini-giochi, oltremodo ben ideati dagli sviluppatori. E’ chiaro dunque che ci troviamo dinanzi a una modalità del tutto innovativa, in grado di poter appassionare gli aspiranti tennisti intenti a compiere la propria scalata al successo.

Un colpo qua, un colpo là, ancora questo…  déjà-vu?

Innanzitutto è chiaro che un gioco come il tennis proposto mediante la sua controparte virtuale non possa essere fulcro di gran tatticismo, di scontri vari e scambi sempre nuovi. Ci sono dei limiti che vengono notati in giochi sportivi da 11vs11 figurarsi in un simulatore di tennis che vede in campo la classica sfida 1vs1 o 2vs2. Si voglia che Virtua Tennis fa dell’immediatezza e della componente arcade il suo punto di forza e di originalità rispetto a Top Spin, ma questo fa anche si che scoperti i segreti del colpo classico, del top spin e del pallonetto, ci troveremo ad affrontare con il passare del tempo match sempre fotocopia, quasi fino a impazzire. Se vogliamo inoltre aggiungere che il pallonetto andrà quasi sempre a segno se fatto quando l’avversario risiede nella parte avanzata del campo allora basta davvero fare due più due per capire come i ragazzi di AM3 possano aver peccato di negligenza. Ai classici tiri però dobbiamo porre l’accento sulla presenza di un Super Shot (fattibile premendo il taso cerchio/B)  che potrà essere utilizzato dopo aver caricato un’apposita barra, un tiro questo che andrà quasi sicuramente a punteggio. Dovendo continuare ad analizzare l’aspetto gameplay del titolo, dobbiamo apprezzare il lavoro di AM3 per limare uno dei principali difetti dei capitoli precedenti: i miracolosi tuffi che venivano effettuati con un’eccessiva nonchalance. E’ chiaro che anche ora capiterà di effettuare un grande salvataggio ma con un margine di accadimento molto più realistico e apprezzabile.

 

Move, move, MOVE!

Il titolo targato Sega permette al giocatore di poter giocare tramite periferica Move sia in classiche partite a due giocatori sia sfruttando i mini-giochi proposti dal titolo. L’esperienza è chiaramente degna di nota e ben congegnata. Azzeccatissima l’idea del team di sviluppo di proporre una visuale in prima persona che permette al player di immedesimarsi egregiamente nel match. Inoltre con tale visuale sarà più facile intuire e dunque sfruttare le proprie movenze per colpire la palla. L’input dei comandi risponde puntualmente alle nostre battute. Non troveremo alcuna difficoltà a spedire il colpo al mittente, ma per poter calcolare meglio la direzione dei colpi e gli effetti dovremo fare un po’ di pratica. Promossa dunque a pieni voti la Move Experience!

 

Un comparto tecnico ambivalente

Il comparto tecnico di Virtua Tennis presenta degli alti e dei bassi da prendere in considerazione e che ne fanno sia un pregio che un difetto per la valutazione finale. Per quanto riguarda i campi, questi sono riprodotti egregiamente così come lo sono i modelli poligonali dei tennisti (strizzando un po’ l’occhio all’anatomia di questi). D’altro canto però, il rooster delle animazioni messe in gioco dal team è quantomeno scadente, poco realistico e incisivo. Gli impatti con la palla non avverranno sempre in maniera perfetta creando un senso di straniamento e perplessità. Inoltre i giocatori stessi peccheranno di una certa legnosità nei movimenti che rovinerà l’armonia e l’immedesimazione di gioco.

Il comparto sonoro invece è una nota dolente per il Virtua Tennis 4. Ad un certo tratto vi troverete a rimuginare all’idea di togliere l’audio, specie durante i menù di gioco. Il punto non è nella qualità del sonoro ma nella sua varietà e quantità. Insomma per dirla in parole povere, poche tracce e tutte vergenti alla stessa categoria di musica.

 


 

Quel che resta da dire

Analizzando altri aspetti del gioco dobbiamo soffermarci un attimo sul multiplayer. Questo non presenterà problemi di connessione pungenti, anzi le partite scorreranno fluide, senza frequenti disconnessioni. La possibilità inoltre di poter affrontare in multi anche i mini-giochi darà una maggiore quotazione sia alla longevità di questa modalità sia al divertimento vero e proprio.
Il rooster inoltre dei tennisti presenti è abbastanza vario con le maggiori figure di spicco, sia in ambito maschile che femminile. Da sottolineare che la versione PS3 del gioco proporrà alcuni volti noti del passato in esclusiva quali: Rafter, Becker e infine Edberg

 


 

Dunque…

E’ chiaro che Virtua Tennis è un titolo che vale la pena da prendere in considerazione qualora fossimo appassionati del Tennis. Il gioco nonostante pecchi di un gameplay un po’ troppo scarno presenta alcune chicche da tenere a mente. La modalità Carriera  infatti è davvero ben studiata così come la modalità ideata per il Move. Anche i mini-giochi vi terranno impegnati facendovi sicuramente divertire.
Insomma, il gioco non va assolutamente bocciato e anzi, va visto con un occhio di riguardo, poichè dopo tante parole la cosa più azzeccata che potessi dire è: ci troviamo dinanzi a Virtua Tennis, nulla più, nulla meno.

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