Viva Pinata – Recensione Viva Pinata

Microsoft e Rare forse ingranano

Quando Microsoft decise di entrare nel mondo delle console casalinghe arruolò diversi studios di videogiochi per diventare sviluppatori ufficiali della casa di Bill Gates. Una delle punte di diamante di questa serie di acquisizioni, se non LA punta di diamante, fu Rare, software house inglese che spadroneggiò ai tempi del Nintendo 64 (Goldenye e Banjo & Kazooie tra gli altri, mica pizza e fichi). Però questo rapporto di lavoro finora non è mai decollato, vedi il clamoroso flop di Perfect Dark: Zero, o perlomeno non ha reso quanto era auspicabile. La voglia di rivalsa è tanta da parte di Rare e questo si vede già dal Viva Pinata che ora andremo ad analizzare, senza omettere la fiducia riposta nel seguito di questo e nell’incombente Banjo-Kazooie 2.

Ma non era un gioco per bambini?

Una nicchia (e non tanto nicchia, come insegna Nintendo) di mercato nella quale Microsoft proprio non riesce a far breccia, finora, è quella dei casual gamers, tra cui molti bambini. Per questo è uscita, o perlomeno è in lavorazione, una serie di titoli destinati al mercato casual tra cui Scene.it, Lips e altri. In teoria questo Viva Pinata doveva esserne il progenitore, come da dichiarazioni Microsoft e come le numerose immagini facevano presagire, con tutte queste coloratissime e tenerissime pinate (per chi non lo sapesse sono l’equivalente della nostra pentolaccia alla messicana) a forma di animale che si muovevano in ambienti altrettanto colorati, assumendo quasi una parvenza di piccolo paradiso in terra. E invece le vere intenzioni di Rare sono state fraintese, sia da noi (ma eravamo in buona fede!) che soprattutto da Microsoft, che per mesi ci ha raccontato di come questo titolo sia per un vasto target di bambini e/o casual gamers, quando invece tocca vette di profondità quasi inaspettate per un titolo gestionale per console! Un bene o un male? Per gli utenti abituali della console non necessariamente ossessionati da FPS e vogliosi di sperimentare è decisamente un bene, ma per quegli altri a cui paradossalmente il gioco pareva indirizzato, non proprio.

Sembra un allegro stagnetto… In realtà è quasi la fossa delle Marianne!

All’inizio del gioco ci verrà regalato un piccolo appezzamento di terra pieno di detriti ed una vanga mezza scassata, utile per rimuovere i detriti stessi e scavare piccoli buchi. Scopo del gioco sarà migliorare sensibilmente la qualità del giardino per renderlo ospitale e pronto ad accogliere le numerosissime specie di pinata presenti nel gioco. Per far questo occorre soddisfare dei requisiti che ora andremo ad elencare. I primi sono i requisiti di comparsa, fondamentali per attirare le pinate nei paraggi; una volta che le pinate si aggireranno nei dintorni bisognerà soddisfare i requisiti di visita, che invoglieranno la pinata ad entrare e visitare il vostro giardino; soddisfatti anche questi si passerà ai requisiti di stanziamento: la pinata risiederà stabilmente nel vostro giardino, e segnale di questo sarà il passaggio dai toni di grigio delle pinate non stanziali a colori decisamente più accesi e sgargianti; infine si dovrà attirare un’altra pinata dello stesso tipo per poter così pensare ai requisiti di accoppiamento e ottenere dei cuccioli.
Contando che per le pinate più complesse alcuni requisiti sono molto complicati e il più delle volte nascosti – all’interno del gioco è presente una specie di enciclopedia delle pinate che elenca i requisiti di ognuna di queste, salvo alcuni all’inizio “oscurati” – sarete portati spesso a sperimentare per trovare nuove soluzioni scoprendo anche alcune gradite sorprese (provate a dar fuoco alla paperella….. io non vi ho detto niente!).

Togliamo il quasi…

Finora ho parlato solo di come attirare e stabilizzare le pinate, ma il gioco presenta ulteriori features. Innanzitutto sarà possibile ingrandire il proprio giardino crescendo di livello, o addirittura crearne di altri per spostare le pinate in base alle necessità (non tutte le pinate vanno d’accordo tra loro!). Oltre ad ampliare il giardino, col passare di livello può crescere anche le capacità della vanga, e viene data ad esempio la possibilità di creare stagni. La vanga inoltre vi servirà a fare buchi per seminare, dato che sono presenti una serie di semenze dalle quali nasceranno svariate serie di piante: si va dai fiori ai noccioli, fino alle più classiche verdure. I frutti di queste saranno utili per due motivi: per soddisfare determinati requisiti delle pinate o per essere rivenduti ed ottenere così i fondi da reinvestire in altri semi, edifici e così via. Ad aggiungere ancora un po’ di pepe ci pensano anche variabili negative come le pinate amare, che verranno a trovarvi per portare un po’ di scompiglio (ma che potranno anche essere addomesticate), o come le canaglie che verranno a far ammalare alcune vostre pinate o a distruggere quelle già ammalate.. per fortuna non manca un abile veterinario. Insomma, la varietà non è un optional dalle parti di Pinata Island!


Poveri bimbi però…

La grande complessità di questo titolo è allo stesso tempo il suo più grande pregio ed il suo grande limite. Non sono rari i casi in cui le variabili saranno così tante e gli eventi così veloci da darvi la sensazione di perdere il controllo totale della situazione, ma la pratica aiuta molto e riuscirà a farvi migliorare nella gestione del tutto. Un’altra piccola pecca (non per tutti comunque) potrebbe risiedere nel fatto che in alcuni casi per soddisfare dei requisiti di determinate pinate sarà necessario sacrificarne altre, cosa che farà storcere il naso a chi in determinati tipi di gioco come questo tende ad affezionarsi alle “proprie” creature, ma alla fine si fa il callo anche a questa situazione. Ho voluto tenere la parte tecnica per ultima perché secondo me non è fondamentale in questo genere di giochi (Football Manager…), anche se c’è da dire che il lavoro svolto da Rare è encomiabile nel dare “solidità” a tutta la grafica, creando al contempo un mondo coloratissimo ed estremamente appagante alla vista e non solo per i bimbi, intendiamoci.

Dai Rare,dai!

Pur con i limiti elencati prima evidenziati, e con il passo falso di Microsoft stessa che ha creato un tipo di aspettativa non consono alle caratteristiche del titolo da lei stessa promosso, questo Viva Pinata soddisfa eccome! Per alcuni sarà bello solamente rilassarsi davanti a questo titolo piacevolmente ironico e policromatico cercando di collezionare più pinate possibile, ad altri piacerà addentrarsi nelle meccaniche di gioco per sviscerarlo al 100%. Peccato solo per i bimbi e per i casual gamers, almeno quelli un po’ meno volenterosi…

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