Wolfenstein 2: The New Colossus – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

Era il lontano 1981 quando un giovane soldato americano cercava una via di fuga da un castello nazista durante la seconda guerra mondiale: stiamo parlando di Castle of Wolfenstein, il videogames che, insieme allo storico DOOM, gettò le basi del FPS con elementi stealth nel panorama mondiale videoludico. Solo chi ha avuto il piacere di giocarci sa di cosa stiamo parlando, ma per fortuna anche i più giovani hanno potuto godere di una serie lunga e proficua che vede ben 10 capitoli dal 1981 a oggi, anno in cui Wolfenstein 2: The New Colossus approda anche su Nintendo Switch, dopo aver riscosso gli onori del pubblico su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Wolfenstein 2: The New Colossus

La scelta del team di sviluppo MachineGames e del publisher che più di tutti crede nella neonata di casa Nintendo – Bethesda – di far approdare su un hardware (che ha la fama di essere tarato per giovanissimi), un capolavoro di tarantiniana fattura come Wolfenstein 2: The New Colossus è una gioia per i gamers maturi e dalle esigenze un po’ più splatter. Oltretutto questo piccolo capolavoro ha la caratteristica peculiare e sempre meno presente sul mercato, di prendere tutto ciò che di buono c’è nel passato degli FPS per ringiovanirlo grazie a motori grafici performanti e feature innovative. Ci ritroviamo dunque per le mani un First Person Shooter classico, cattivo, irriverente, ironico, splatter e decisamente soddisfacente come non se ne vedevano da un po’, e oltretutto ora è anche portatile grazie a Nintendo Switch: semplicemente fantastico.

La trama vede il nostro protagonista, B.J. Blazkowicz, in fin di vita dal capitolo precedente, miracolosamente portato in salvo e dotato di feature tecnologiche all’avanguardia che lo porteranno a essere nuovamente una minaccia per l’impero nazista. In uno scenario distopico, surreale e irriverente troveremo una realtà in cui il nazismo sta vincendo, l’America è alle strette e sta al nostro protagonista togliere le castagne dal fuoco. L’ambientazione trasuda cyberpunk e pulp da tutti i pori: armi da taglio cruente e armi da fuoco devastanti sono solo elementi di corredo a un climax che vede mecha robotizzati lancia fuoco o mezzi blindati che più somigliano a bizzarre creature fantastiche che a elementi di una guerra mondiale.

Wolfenstein 2: The New Colossus

Il nostro protagonista avrà il suo bel da fare a combattere le avanguardie naziste, che dimostrano una discreta intelligenza e soprattutto un’ottima caratterizzazione, coerente con la trama, carica di ironia, adrenalina e sangue, tanto sangue. Qui i cattivi sono cattivi veri, sarcastici, crudeli e ben definiti: viene quindi facile per il player schierarsi in una trama che, per quanto sia decisamente sopra le righe, mantiene un filo di coerenza che continua per tutta l’avventura, legando e giustificando sapientemente ogni colpo di scena, (e saranno diversi, potete crederci, N.d.R.), per quanto improbabile e eccessivo possa essere. Per un videogames come Wolfenstein 2: The New Colossus che fa di trama e gameplay i suoi punti di forza possiamo senza ombra di dubbio affermare che il primo bersaglio è stato un centro pieno.

Passiamo quindi senza indugio a valutare il gameplay: semplicemente favoloso. Tutti gli elementi dei vecchi FPS sono rispettati e portati all’eccesso. Lo splatter, l’azione, la frenesia sono solo alcuni degli elementi di primo piano che in Wolfenstein 2: The New Colossus trovano l’eccellenza. Come? Semplice: grazie ad alcuni escamotage sapienti , come un arma corpo a corpo in grado di regalare una soddisfazione immediata e ben due armi differenti, una per ogni mano. La lotta contro orde di nazisti sarà quanto di più appagante per la nostra vena sadica mai provato su Nintendo Switch: nemmeno DOOM è riuscito a fare tanto, probabilmente grazie anche al fattore trama che lega il tutto.

Wolfenstein 2: The New Colossus

Oltretutto grazie ad un parco armi non infinito ma decisamente ben caratterizzato, (scordatevi decine di fucili tutti uguali e che montano tutti le stesse munizioni), avremo a disposizione molto con cui soddisfare la sete di violenza gratuita. Inoltre l’espediente iniziale che ci ha dotati di un esoscheletro, permetterà diversi potenziamenti in grado di mutare radicalmente l’approccio al gioco vedendoci passare da una tipologia di attacco in cui letteralmente caricheremo i nemici a testa bassa, a un’altra che permetterà fasi stealth ed effetto sorpresa. In pratica tutto per tutti i gusti. Non pensate però di poter passare l’intera avventura allo sbaraglio: dovete sempre tenere conto delle vostre abilità e soprattutto di salute e munizioni, che esattamente come avveniva per Doom, sono centellinate lungo il procedere dell’avventura.

Anche in Wolfenstein 2: The New Colossus avremo la classica ruota per il cambio delle armi e uno skill tree in grado di potenziare e sbloccare le nostre abilità. Troveremo anche qui una mappa sviluppata per essere esplorata parzialmente anche in 3D permettendo al nostro soldatino americano di affrontare i nemici dall’alto, dal basso, e saltando. Anche qui la libertà di azione per un FPS è davvero ammirevole e molto ben realizzata sotto il profilo tecnico. A differenza di Doom però è anche presente una ottima componente stealth non che una serie di trofei ottenibili a seconda del nostro comportamento sul campo. L’alternanza di cutscene rapide nei punti giusti, di animazioni di sterminio finale e di un comparto gameplay ottimo offrono un esperienza di gioco completa e ben bilanciata per tutte le 12 ore minime per ottenere il completamento dell’avventura.

Wolfenstein 2: The New Colossus

E se state storcendo il naso perché dodici ore vi sembrano poche ricordate che gli scenari possono essere affrontati e completati in modo differente, offrendo al giocatore sia una via veloce per essere terminati in fretta sia una gran varietà di nemici nel caso in cui il vostro obiettivo sia il puro e semplice massacro. Fare il nazista in un videogames non è mai stato un lavoro appagante, ma mai come in questo caso è stato così funesto.

Sotto il profilo tecnico Wolfenstein 2: The New Colossus non ha problemi di sorta a sfruttare a pieno l’hardware della neonata di casa Nintendo, questo grazie a una limitazione a 30 FPS granitici. Tra l’altro Bethesda ha sempre creduto e continua a credere nelle potenzialità di Nintendo Switch facendosi apripista per software di terze parti dimostrando di fatto che la portatile della grande N è capace di piccoli miracoli. Al netto di qualche caricamento iniziale che si dimostra particolarmente lungo e della batteria che naturalmente viene sfruttata al massimo, Wolfenstein 2: The New Colossus non ha mai vacillato, sia che stessimo giocando sul piccolo schermo sia che stessimo impegnando il televisore di casa.

Wolfenstein 2: The New Colossus

MachineGames e Bethesda hanno poi sapientemente fatto due scelte importanti: la prima riguarda appunto il concentrarsi su una campagna principale ricca di sfaccettature e presentato una trama completa, convincente, ben costruita e coinvolgente. In un panorama sempre più volto al multiplayer online questa si rivela essere una scelta coraggiosa e un motivo in più per acquistare il gioco. La seconda scelta riguarda il porting su Nintendo Switch. Qui i dev hanno deciso di non implementare feature nuove con il rischio di ridicolizzare il gameplay e hanno preferito concentrarsi sul mantenere l’esperienza di gioco e il risultato grafico ad alti livelli, nonostante l’adattamento per un hardware inferiore rispetto alle concorrenti anche se di tutto rispetto. È vero che il combattimento ora può essere affrontato grazie ai sensori di movimento dei Joy-Con, ma è anche vero che non se ne avverte la necessità.

Il comparto audio e la localizzazione in lingua italiana sono molto più che sufficienti riuscendo a ricreare con facilità quell’atmosfera alla Tarantino che vanta forti elementi di ironia alternandoli a dialoghi surreali, a splatter sfrenato e a temi importanti e che fanno riflettere. Gli effetti sonori sono adeguati e le musiche accompagnano la nostra avventura senza mai essere ne invasivi ne irrilevanti. Sotto l’aspetto grafico non c’è poi nulla di negativo da dire: scenari ben caratterizzati e ben disegnati, modelli poligonali ben rende rizzati e convincenti e una fluidità anche sul piccolo schermo di tutto rispetto. Un ottimo lavoro insomma.

Wolfenstein 2: The New Colossus


Wolfenstein 2: The New Colossus non è solo l’ennesimo porting di un titolo nato per altri hardware ma è la dimostrazione di come, ancora una volta, Nintendo abbia centrato il bersaglio offrendo una console a tutto tondo. I ragazzi di Bethesda e MachineGames hanno confezionato il secondo capitolo di una serie di successo, portando ai massimi livelli la vecchia scuola di FPS e confezionando di fatto un piccolo capolavoro del genere. Il porting su Nintendo Switch ci ha convinti a pieno senza sbavature di nessun tipo e procurandoci un sadico godimento.

8.8

Pro

  • Trama ispirata e ben sviluppata
  • Gameplay frenetico
  • Ottima caratterizzazione dei personaggi e delle armi
  • Ottimo porting per Nintendo Switch

Contro

  • Campagna multiplayer assente
  • Dettaglio grafico e FPS notevolmente inferiori
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