Yaiba: Ninja Gaiden Z – Yaiba: Ninja Gaiden Z

L’ultimo arrivato in casa Ninja Gaiden è un capitolo molto diverso dai precedenti: nato dalla collaborazione fra Team Ninja, Spark Unlimited e Keiji Inafune (creatore di Mega Man) vedrà stavolta gli zombie come principali antagonisti della nostra avventura, pronti a menar le mani senza un particolare pretesto dal canto loro. Dal canto nostro, invece, non vestiremo più i panni di Ryu Hayabusa ma di Yaiba, un suo rivale, che nutre un profondo senso di vendetta nei suoi confronti. Concepito dallo stesso Inafune, lo stile di Yaiba: Ninja Gaiden Z si distacca molto dai suoi predecessori, introducendosi come un titolo che fa della frenesia, della prontezza di riflessi e dell’immediatezza le sue caratteristiche principali ma rimanendo comunque un action molto originale, almeno come concept.
Andiamo ad esaminarlo meglio.

Morte e resurrezione

Come accennato prima, il nostro protagonista sarà un ninja chiamato Yaiba Kamikaze, il cui nome è già tutto un programma. Il primo obiettivo di Yaiba è affermarsi come ninja, e per far ciò si impone di sconfiggere in duello l’ormai famoso Ryu Hayabusa. Proprio nel momento clou dello scontro, il Nostro finisce con l’essere letteralmente tagliato in due da Ryu, perdendo un occhio, un braccio e soprattutto la vita. Sarà Alarico del Gonzo, capo delle Forge Industries, a riportarlo nel mondo dei vivi, avendolo però prima trasformato in un cyborg: il riccone tuttavia terrà Yaiba al guinzaglio, promettendogli, insieme alla possibilità di rimanere in vita, la vendetta contro Hayabusa, a patto di portare a termine delle missioni in territorio russo contro orde e orde di zombie che, frutto di esperimenti, si sono rivoltati contro l’esercito e la popolazione stessa. 
Ci si rende subito conto che la trama è più un pretesto per menar le mani anziché voler narrare una storia articolata o complessa, ma ciò non è effettivamente un punto a svantaggio per il titolo, che fa proprio del “no sense” una delle sue caratteristiche più peculiari: ci troveremo infatti a fronteggiare scontri contro ondate di nemici uno più demenziale dell’altro, conditi da battutine di Yaiba o di Miss Monday (supporto a distanza del ninja).
Questo tipo di narrazione, misto allo stile comic/manga e alla resa in cell shading dal punto di vista grafico, fa sin da subito intuire quanto ci si stia distaccando dai precedenti Ninja Gaiden, basati su uno stile molto più sobrio e “solenne”, sia dal punto di vista della trama che del gameplay, come andremo subito a vedere.

Affettato di zombie

Dal punto di vista della giocabilità si nota fin da subito che l’impronta che gli sviluppatori hanno voluto dare al gioco è quella della frenesia e dell’azione viva. Combo articolate e un sapiente uso delle tre tipologie di armi a disposizione (frusta, katana e pugni) ci aiuteranno a farci strada fra le ondate di zombie che ostacoleranno il nostro cammino senza però tralasciare la schivata, che si effettua tramite la pressione di un tasto e lo stick analogico, e la parata che, se eseguita al momento giusto, può trasformarsi in un contrattacco rivelandosi un elemento fondamentale per mettere al tappeto svariati nemici. Oltre all’armamentario di base vi saranno altri strumenti di morte a nostra disposizione, prelevati direttamente dai nostri avversari, strappandogli braccia, gambe e chi più ne ha più ne metta. Tramite infatti la pressione del tasto adatto al momento giusto, ossia quando sulla testa del malcapitato zombie comparirà un punto esclamativo, potremo giustiziarlo per poi trasformare il suo corpo deceduto in un’arma, a sua volta mortale ma soltanto per un periodo limitato di tempo. Giustiziare gli avversari, inoltre, ci consentirà anche di ricaricare la barra della vita, mentre inanellare i nostri attacchi colorerà la barra di Sete di Sangue che, una volta piena, ci consentirà di entrare nella suddetta modalità, trasformando il ninja e potenziando le sue statistiche.
Man mano che mieteremo non morti ed eseguiremo combo via via più complesse e lunghe, ci verrà concesso di salire di livello, in modo tale da acquisire potenziamenti per Yaiba ma che non saranno l’unica via per rendere il ninja più potente: lungo le varie location, infatti, saranno disseminati anche dei collezionabili tramite i quali il nostro personaggio diventerà più resistente agli attacchi nemici o vedrà la sua barra di energia crescere.
Ciò che invece compromette a volte la fluidità del gameplay è la telecamera: non ci è consentito infatti di muoverla a nostro piacimento, ma soltanto di scegliere il tipo di regia. La telecamera grandangolare ci consentirà di avere una visione più ampia dell’ambientazione, ma si rivelerà un ostacolo nelle sezioni più concitate ed affollate di nemici, mentre la ravvicinata permette di controllare al meglio Yaiba durante gli scontri ravvicinati, ma non permette invece di vedere in tempo gli attacchi provenienti “al di fuori” dello schermo, rendendoci loro facili vittime a causa del corto tempo di reazione che ci è concesso.
Fra un combattimento e l’altro attraverseremo anche delle sezioni in stile platform che non aggiungono però pepe al gioco in quanto risultano molto semplici ed immediate, così come la modalità Ninja Gaiden Z (una sorta di piccolo arcade), sbloccabile completando la trama principale che ha una durata media di circa 7 ore, tenendo conto che neanche questo è di certo un punto di vantaggio.

Comic zombie ninja

Altro elemento che differenzia Ninja Gaiden Z dagli altri capitoli è senz’altro la realizzazione in cell shading che dona al titolo un aspetto molto simile ai comics americani. I colori vividi e accesi contribuiscono senz’altro a rendere lo stile di questo titolo molto originale, insieme al concept di base che mescola ninja, zombie e cyborg in un unico calderone. A tirare però l’asticella in basso ci sono i tempi di caricamento non proprio corti e la sporadica probabilità di alcuni cali di frame rate abbastanza fastidiosi, soprattutto quando si entra in modalità “Sete di sangue”.
Meglio gestito risulta essere invece il comparto sonoro, dove le OST si adattano alle varie scene e scontri, mentre il doppiaggio (in lingua inglese) è abbastanza curato e godibile anche da chi non mastica molto la lingua grazie alla presenza dei sottotitoli.

Gli zombie spiccano il volo?

Yaiba: Ninja Gaiden Z non è un titolo da buttare, anzi, ma non è neanche un prodotto curato a regola d’arte, il che è un vero peccato visto che le premesse per spiccare il volo c’erano eccome. Se si riesce a sorvolare sui difetti come la gestione della telecamera, i cali di frame o le sezioni platform insulse si rivela essere un titolo divertente e che garantisce un certo livello di sfida. Se gli sviluppatori terranno conto delle buone idee applicate e dei difetti da eliminare, ci saranno sicuramente le basi per un buon titolo, che potrebbe far tornare la serie Ninja Gaiden agli antichi fasti.

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