Oceaneers naviga acque familiari nel panorama survival
Il nuovo colony-sim di Barrel Smash Studios, Oceaneers, promette meccaniche note in un contesto acquatico, ma resta da capire quanto saprà davvero distinguersi
Nel panorama ormai saturo dei survival-crafting sim, Oceaneers si presenta come una nuova proposta sviluppata da Barrel Smash Studios, con un lancio in Early Access previsto su Steam nel 2026. L’ambientazione post-apocalittica – un mondo inondato dove le isole galleggianti sono le uniche terre emerse – offre un contesto interessante, ma il gioco per ora non sembra discostarsi troppo dai canoni tipici del genere.
Il giocatore dovrà guidare un gruppo di sopravvissuti nella costruzione di una colonia autosufficiente: raccogliere rottami, costruire postazioni, purificare acqua, coltivare e cucinare. L’elemento distintivo è il sistema di “Float-Tech”, tecnologia residua di una civiltà insediata prima della catastrofe che permette di mantenere le isole a galla o addirittura. Un’idea curiosa, che però dovrà dimostrare di avere un impatto effettivo sul gameplay e non restare un semplice orpello narrativo.
Una rotta sicura, ma non ancora sorprendente per Oceaneers
Il tono è volutamente leggero, con elementi umoristici che ricordano i classici LucasArts, secondo quanto affermato dal team. Tuttavia, la promessa di “alta rigiocabilità” e di un sistema motivazionale dei personaggi richiama dinamiche già viste in titoli come Oxygen Not Included o Raft, senza ancora mostrare una reale evoluzione.
Sarà disponibile un playtest pubblico dal 5 agosto, e solo allora si potrà iniziare a valutare con mano la coerenza tra ambizione e resa pratica.
Oceaneers sembra voler cavalcare l’onda del genere colony-survival senza rischiare troppo. Potrebbe diventare un titolo solido e piacevole per gli appassionati, ma al momento, al di là del concept acquatico, l’originalità appare ancora sommersa.