Resident Evil Requiem sarà il capitolo più importante di tutta la saga
Non è un segreto che Resident Evil Requiem sia un progetto dalla portata mastodontica: fin dal suo primo annuncio al Summer Game Fest abbiamo potuto percepire l’ambizione del progetto, con la riesumazione di personaggi storici della saga come Alyssa Ashcroft, ma con anche il ritorno a Raccoon City, location che non esploriamo in un gioco principale dai tempi di Resident Evil 3.
Inoltre anche i fan si stanno dando alla pazza gioia con le speculazioni: tra teorie sul ritorno di Albert Wesker – l’antagonista per eccellenza della serie – altre sul ritorno di Nikolai – uno degli antagonisti di Resident Evil 3 Nemesis – oltre ad un molto probabile ritorno di Leon Kennedy, gli appassionati della saga si stanno veramente sbizzarrendo.
Tutto questo soprattutto perché Capcom stessa ci sta riempendo di anticipazioni sul gioco, con hands on, una moltitudine di trailer tremendamente dettagliati che non smettono di creare hype sul titolo, e più recentemente anche vari stand presenti alla Gamescom di Colonia, dove ci è stato possibile provare il nuovo RE9 in prima persona.
E quindi un ottimo momento per fare un’analisi dettagliata di tutti i contenuti di cui siamo a conoscenza.
Resident Evil Requiem, un ritorno all’atmosfera più viscerale in un connubio tra due capostipiti della serie.
Sicuramente, dai vari contenuti che ci sono stati mostrati quello che salta più all’occhio è quell’atmosfera horror che onestamente ultimamente è un po’ mancata alla serie.
Abbiamo avuto 2 enormi picchi con Resident Evil 7 ed il remake del 2, ma dal 2020 con il remake del 3 questa componente si è pesantemente affievolita; con Village abbiamo avuto qualche microsezione horror, ad esempio la parte con il feto mentre esploriamo casa Beneviento, oppure la sezione in stile “Weeping Angels” del DLC Shadow Of Rose, ma sono due casi abbastanza circoscritti e di una durata comunque breve.
Mentre dalle prove di questo capitolo abbiamo potuto subito percepire una forte atmosfera horror, soprattutto nella parte con il cosiddetto “stalker enemy”, che ci ha ricordato i bei tempi di MR. X in Resident Evil 2 Remake.
Abbiamo potuto notare inoltre un certo ritorno alle origini, che casca particolarmente a pennello con il 30esimo anniversario della serie: l’ambientazione della porzione di gioco che abbiamo potuto provare, infatti, ci ha restituito lo stesso feeling asettico che trasmetteva Villa Spencer nel primo capitolo della saga.
Quel setting inquietante, con un ambiente estremamente pulito ma allo stesso tempo permeato da un senso di “uncanny”, ricordava proprio quella villa: corridoi stretti ma ben illuminati che ti spingevano a domandarti inconsciamente ‘perché è tutto così dannatamente pulito e in ordine? Non dovrebbe essere così… una struttura controllata dai non morti dovrebbe essere decadente, non impeccabile’.
Nonostante appunto possa sembrare una strutura abbastanza paradossale ed irrealistica, secondo me contribuiva enormemente all’aura che emanava quel gioco, e sono contento che abbiano deciso di riproporla in questo capitolo, al contrario della classica struttura decadente che per esempio abbiamo potuto vedere in Resident Evil 7.
Però, nonostante l’ambientazione sia opposta, questo capitolo prende decisamente molta ispirazione anche dal capitolo sopracitato: abbiamo infatti il ritorno della visuale in prima persona (che però possiamo anche switchare in terza), ma soprattutto diverse similitudini nelle meccaniche di gameplay.
Lo stile di gameplay torna ad essere molto simile a quello del settimo capitolo, con un forte senso di impotenza, un inventario limitato (a differenza di quanto visto in Village) e soprattutto la presenza dei tanto agognati “nemici stalker”.

Un nemico “stalker” che ci fa ricordare un personaggio storico della serie.
Anche qui abbiamo un importantissimo richiamo al passato, un dettaglio che a molti può sfuggire, ma non a me che rigioco quel gioco continuamente da quanto mi piace: il mostro che ci insegue durante la sezione di Requiem che abbiamo potuto provare sembra proprio essere Lisa Trevor, una ragazza mutata dal virus Progenitor type B, che possiamo trovare a villa Spencer proprio nel remake del 2002 del primo capitolo della saga.
Un’argomento valido contro questa teoria potrebbe essere il fatto che nello scenario segreto di Umbrella Chronicles Vendetta le abbiamo visto cadere un lampadario direttamente in testa, però sappiamo benissimo anche che Lisa è molto coriacea, e potrebbe non essere bastato un semplice lampadario a metterla fuori gioco. E quindi più che probabile che anche lei sia riuscita a scappare dalla villa e che quindi possa essere ancora viva in Requiem.
Però, perché dovrebbe essere proprio Lisa e non un nuovo nemico? I motivi sono tanti che mi stanno portando a questa conclusione: il primo è l’enorme somiglianza tra Lisa e questo nuovo nemico, con le proporzioni molto allungate, la questa postura ingobbita, e la mancanza dell’occhio destro.
Ma le somiglianze non si fermano qui: proprio nella primissima scena in cui la incontriamo, vediamo lei che prova a mangiare la testa di un cadavere, e guarda caso questo coincide perfettamente con il modus operandi di Lisa. Come possiamo leggere in vari file in Resident Evil 1, la simpatica ragazza era infatti solita uccidere i ricercatori per poi strappargli la faccia dal cadavere.
Dopo tutti questi indizi, mi sembra abbastanza palese che quel fantomatico “nemico stalker” misterioso sarà in realtà un personaggio che conosciamo molto bene. Ma il mio theorycrafting non si ferma qui: secondo me non è solo Lisa che tornerà in questo nuovo capitolo di Resident Evil, ma anche l’Umbrella stessa.

È possibile che l’Umbrella sia ancora in piedi?
Noi sappiamo dalla terribile intro di Resident Evil 4 originale, che “l’Umbrella è stata distrutta dalla politica” (peggior scelta di trama della serie), però questa frase fortunatamente è stata tagliata dal remake del 4, quindi spero che in questa nuova continuity che Capcom sta creando con i remake, l’Umbrella non sia stata distrutta ma sia più in uno stato “dormiente”.
Inoltre noi in Resident Evil 7 vediamo che il marchio “Umbrella” è ancora attivo, certo ovviamente si occupa di mansioni completamente opposte a quelle che svolgeva a Raccon City, però potrebbe essere soltanto una facciata per “ripulire” la reputazione dell’azienda.
Anche perché nei vari trailer possiamo notare che gli zombi sembrano mutati dal virus T, mantenendo appunto il loro classico comportamento che abbiamo visto nei titoli ambientati a Raccon City. Abbiamo poi un’altro indizio molto importante: è il rapporto che vediamo scrivere alla nostra protagonista Grace Ashcroft nel reveal trailer di Requiem, che ricorda molto quello che abbiamo visto nella cutscene di apertura di Resident Evil 1, con dei dettagli molto simili.
E come sappiamo benissimo, l’unico ente a possedere il virus T è proprio la Umbrella, infatti da quando essa è stata come dicevo più sopra “distrutta dalla politica” non è mai tornato il virus T.
Escludendo vari spinoff ambientati nel passato come Outbreak, da Resident Evil 4 in poi abbiamo avuto in ordine nei capitoli principali: Le plagas, l’uroboros, il virus C e la muffa del megamicete. Quindi visto il ritorno al passato che vuole proporre questo capitolo, non mi stupirebbe se tornasse il virus più emblematico della saga, e anche l’azienda simbolo dell’inizio del caos, anche solo per dargli la degna fine che si merita, contrariamente a quanto era stato fatto con RE4.
Chi è l’uomo incappucciato nell’ultimo trailer?
Nell’ultimo trailer rilasciato da Capcom durante la Gamescom di Colonia, ma anche nel primo trailer del Summer Game Fest, possiamo notare un uomo incappucciato che strangola una persona. Ci sono attualmente 2 teorie molto gettonate su chi possa essere quest’individuo.
La prima teoria è che possa essere Albert Wesker, il villain per eccellenza della saga ed anche uno dei personaggi più amati ed iconici del mondo videoludico; io personalmente non disprezzerei assolutamente un suo ritorno, perché comunque è un personaggio incredibilmente iconico, che ho amato molto anche solo per il suo essere sopra le righe e per il suo carisma smodato che sfoggia in ogni apparizione.
Però vedo abbastanza impossibile un suo ritorno, dato che Wesker è stato gettato in un vulcano attivo nelle battute finali di Resident Evil 5, quindi almeno che lui non sia letteralmente immortale, la vedo dura il poterlo rivedere in Requiem, almeno che Capcom non abbia deciso di fare un Retcon del finale di RE5 con un eventuale remake, che però al momento non sembra essere neanche in sviluppo.
La seconda opzione è Nikolai Zinoviev, uno degli antagonisti principali di Resident Evil 3 insieme al Nemesis: questa teoria è già più probabile perché, nonostante questi sia stato abbandonato dal Jill a Raccon City durante il finale di RE3, noi non lo vediamo mai effettivamente morto on screen (al contrario di Wesker), quindi Nikolai potrebbe essere effettivamente sopravvissuto al bombardamento, e ritornare in Requiem.
Anche se io personalmente non ne vedrei l’utilità di riportare in auge un personaggio del genere, perché nell’unico gioco dove è apparso (escludendo outbreak), si limitava ad essere un semplice “cattivo macchietta” al servizio dell’Umbrella che si divertiva a tradire i suoi compagni, quindi veramente non vedrei l’utilità narrativa nel riesumare un soggetto del genere.
L’opzione che vedo più probabile è che questa figura incappucciata sia qualcuno di vicino a Spencer, il fondatore della Umbrella, però non abbiamo alcuna informazione su chi possa essere di preciso, quindi in conclusione la sua identità rimane un mistero.

Un capitolo per passare oltre.
Quindi per concludere questo mastodontico discorso, perché penso che questo sarà il capitolo più importante di tutta la saga?
Perché questo sarà il punto di svolta definitivo della serie, io sono sicuro che con questo capitolo Capcom si è messa come obbiettivo il creare una degna conclusione a tutto quello che era rimasto aperto nei capitoli precedenti, facendo quello che Resident Evil 6 ha tentato di conquistare senza riuscirci.
Un capitolo che possa mettere degnamente la parola fine agli eventi del 1998, e dare quello slancio che serve alla serie per occuparsi di un’altra storia, lasciando nel passato quel “bizzarro incidente” avvenuto tra i monti Arklay.
E questo viene confermato anche dalla cura che Capcom sta mettendo nel selezionare tutte quelle faccende rimaste inconcluse, come ad esempio Lisa, confezionando un prodotto “definitivo” che emana nostalgia da tutti i pori.
Detto questo vi invito a leggere anche il nostro “provato” sulla demo di Resident Evil Requiem, continuando a seguirci per nuovi contenuti su RE9.