DXRACER DRIFTING Series – Modello FFVII Rebirth

Recensione della sedia gaming ideale per gli appassionati di Final Fantasy VII

La mia attuale sedia da gaming, che uso principalmente per lavoro e raramente per giocare, era ufficialmente morta ed era arrivato il momento di cambiarla. Ecco quindi perchè ho preso la palla al balzo quando DXRacer ci ha proposto di recensire una loro sedia gaming. Inoltre, potendo scegliere tra una delle loro Drifting Series era ovvio che mi sarei buttato subito su quella a tema Final Fantasy VII Rebirth.

Ho sempre fatto affidamento su sedie da gaming piuttosto economiche comprate, quindi non sapevo cosa aspettarmi, ma la prima sensazione già dall’imballo è stata quella di avere tra le mani qualcosa di speciale, anche se di per sé non aveva nulla di eclatante. Dentro però era tutto ben protetto, con i pezzi al loro posto e nessun rischio che qualcosa si fosse danneggiato durante il viaggio. Mi ha colpito la cura nei dettagli del packaging, con tutti i componenti secondari ordinati in una scatola a parte. Le istruzioni erano stampate direttamente sul cartoncino di benvenuto, un’idea che ho apprezzato perché pratica e anche un minimo più ecologica. Il montaggio è stato semplice, cinque passaggi chiari e senza intoppi: le viti erano già preinstallate e bastava rimuoverle e fissarle di nuovo con i pezzi allineati. In meno di un quarto d’ora avevo la mia sedia montata, forse il montaggio più rapido che mi sia capitato. L’unico appunto lo faccio alla brugola in dotazione, che aveva un lato praticamente inutile, ma perchè lamentarsi di qualcosa in più.

Una volta montata, la prima cosa che salta all’occhio è il design: parliamo di un modello brandizzato FFVII Rebirth, quindi non la classica sedia da gaming anonima, ma un vero pezzo da collezione. Il rivestimento in pelle sintetica bianca è arricchito dal logo del gioco, dagli emblemi dei personaggi utilizzabili e soprattutto dalla Buster Sword nera incisa sul retro. È una sedia che cattura l’occhio, e anche se qualcuno potrebbe pensare che sia “solo” un dettaglio estetico, per chi ama Final Fantasy fa davvero la differenza.

Dal punto di vista tecnico, la Drifting Series offre tutto quello che ti aspetti da una sedia da gaming di fascia media. Ha un’altezza regolabile tramite pistone a gas, braccioli 3D che puoi spostare in alto e in basso, avanti e indietro, e persino ruotare leggermente. Peccato che non abbiano un vero blocco laterale, quindi capita spesso che si spostino quando muovi la sedia, e doverli sistemare ogni volta diventa noioso. Lo schienale reclina fino a 135 gradi, il che è più che sufficiente per rilassarsi o guardare una serie, ma non è quel reclinabile profondo che trovi in altre sedie, ma va benissimo così perchè non cerco quello da una sedia. C’è anche la possibilità di far dondolare l’intera sedia, ma il meccanismo è così rigido che serve troppa forza per goderne davvero, quindi alla fine non lo usi quasi mai. A livello di comfort però non posso lamentarmi: la seduta è abbastanza larga e imbottita, anche se non ai livelli di altre sedie premium. Il cuscino lombare è il mio più grande amore-odio: quando resta in posizione offre un bel supporto, ma ogni volta che mi alzo scivola via e devo rimetterlo a posto. Dopo un po’ diventa frustrante, e non capisco perché non abbiano pensato a un elastico o a un sistema magnetico come fanno altri brand. Al contrario, il cuscino per la testa mi ha sorpreso positivamente: si fissa con una fascia elastica e tre piccoli perni laterali che lo tengono stabile. È rigido al punto giusto, e trovo che si adatti bene al collo anche in lunghe sessioni.

La sensazione generale è quella di una sedia solida. Il telaio in acciaio dà sicurezza, la base in alluminio con ruote in poliuretano è robusta e non scricchiola mai. Nonostante qualche piccola parte in plastica non sembri così durevole, la costruzione complessiva trasmette affidabilità. Le cuciture sono precise e ben fatte, non ho trovato un filo fuori posto, e il materiale in pelle sintetica sembra di buona qualità, sicuramente superiore a quello delle sedie economiche che tendono a screpolarsi dopo pochi mesi (come la mia citata in apertura). Certo, non ha la morbidezza della finta pelle premium delle sedie più costose, ma resta piacevole al tatto e facile da pulire.

Seduto sopra la DXRacer sedia gaming di Final Fantasy VII Rebirth mi sono trovato comodo anche dopo ore di gioco. L’imbottitura si adatta bene quando ti siedi ma non resta affossata, appena ti alzi torna subito com’era, segno che non si rovina facilmente e dovrebbe durare a lungo. Non è il massimo della morbidezza, ma mantiene una buona ergonomia e previene quei dolori alla schiena che a volte emergono quando resto seduto a lungo. Mi sarebbe piaciuto che i braccioli fossero un po’ più vicini, perché per poggiare entrambe le braccia in modo naturale devo sempre adattarmi, ma a parte questo posso dire di averci passato diverso tempo senza fastidi particolari.

Il prezzo non è bassissimo (parliamo di 599 euro di listino, al momento venduta a 499), ma considerando che si tratta di un modello a tiratura limitata, brandizzato con cura e comunque solido e ben costruito, direi che si giustifica. La versione standard della Drifting Series forse non sarebbe la mia prima scelta, visto che ci sono opzioni più competitive allo stesso prezzo, ma questa edizione speciale a tema FFVII Rebirth ha quel valore aggiunto che parla direttamente al cuore dei fan.

Alla fine posso dire che la DXRacer Drifting Series Final Fantasy VII Rebirth non è la sedia perfetta, non è la più tecnologica o la più comoda in assoluto, ma è quella che sicuramente fa al caso mio. Che sia per lavorare o giocare, farlo seduto qui cambia totalmente il mio approccio, in positivo. È un oggetto che unisce praticità e passione, un accessorio che trasforma una normale sessione di gioco in un’esperienza più immersiva. E se passi decine e decine di ore davanti ai JRPG come il sottoscritto, fidati, questo dettaglio fa davvero la differenza.

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