Terminator 2D NO FATE Recensione

Terminator 2D: NO FATE doveva necessariamente comparire nella mia libreria Steam, al primo avvio, lo ammetto, ho provato quel sussulto che solo i veri appassionati della saga possono capire.

Quindi quale miglior occasione di recensirlo per voi?

Terminator 2D NO FATE non è il classico tie-in cinematografico buttato lì per speculare sul franchise, ma di qualcosa che fin dal primo minuto di gioco mi ha fatto capire: qui c’è dietro gente che ama davvero Terminator  e i classici arcade e la filmografia degli anni ’90.

Sviluppato da Bitmap Bureau – gli stessi di Xeno Crisis – e testato da me su Steam Deck, questo titolo rappresenta esattamente quello che un fan della saga aspettava da anni: una celebrazione autentica della filmografia che non si limita a riproporre scene iconiche, ma le reinterpreta con intelligenza e passione. ​

Un ritorno alle origini che guarda al futuro

Devo essere sincero: quando nel 1993 giocavo a Terminator 2: Judgment Day su Mega Drive, rimanevo sempre un po’ deluso.

Sì, c’era il Terminator nudo nel bar dei motociclisti e qualche momento memorabile, ma la resa grafica e il gameplay lasciavano parecchio a desiderare rispetto ad altri titoli dell’epoca come Street Fighter II o Mortal Kombat. Terminator 2D: NO FATE non solo corregge ogni singolo difetto di quel vecchio titolo, ma costruisce qualcosa di completamente nuovo partendo dalle fondamenta di quello che avrebbe dovuto essere il gioco perfetto di T2. ​

La pixel art in stile 16-bit è semplicemente sublime.

Bitmap Bureau dimostra ancora una volta – dopo il successo di Xeno Crisis – di saper spremere ogni singolo pixel per creare un’esperienza visiva che fa sembrare i vecchi tie-in degli anni ’90 dei prototipi amatoriali. Le animazioni sono fluide, i dettagli ambientali ricchissimi e ogni singola scena del film viene ricreata con una fedeltà maniacale che ti fa sentire dentro il film stesso.

Sul mio Steam Deck, impostando tutto al massimo, sono riuscito a mantenere stabili 60fps senza il minimo calo ma considerando quanto sia graficamente denso il gioco è cosa comprensibile.

La celebrazione cinematografica che meritavamo

Qui arriviamo al cuore pulsante di Terminator 2D: NO FATE: questo non è un gioco ispirato al film, è proprio una lettera d’amore alla pellicola di James Cameron.

Ogni livello ricrea un momento iconico di Terminator 2: dalla fuga dall’ospedale psichiatrico con Sarah Connor che si trascina ferita per i corridoi, alla mitica scena dell’inseguimento in moto con la shotgun puntata all’indietro – quella che nel Game Boy aveva un’animazione pazzesca e qui viene elevata a forma d’arte.

Lo scontro finale alla Cyberdyne, l’acciaieria con il T-1000 che si scioglie nella lava fusa: tutto è qui, tutto è ricreato con un rispetto quasi reverenziale. Ma non si tratta solo di ricreazioni fedeli. Gli sviluppatori hanno aggiunto contenuti originali che espandono l’universo del film senza tradirne lo spirito.

Le missioni ambientate nel Future War mostrano la guerra contro Skynet con una brutalità e un’intensità che il film poteva solo accennare. Combattere contro gli Hunter-Killer, i Centurion quadrupedi e le orde di endoscheletri T-800 ti fa davvero capire l’orrore di quel futuro apocalittico.

È questo equilibrio tra fedeltà e innovazione che rende NO FATE non un semplice gioco tratto dal film, ma una vera estensione della filmografia che arricchisce l’esperienza complessiva.

Gameplay: quando la varietà Incontra la qualità

Se c’è una cosa che mi ha stupito fin dalle prime ore di gioco è la varietà di situazioni che Terminator 2D NO FATE riesce a offrire. Non stiamo parlando del classico run-and-gun alla Contra dove vai avanti, spari e basta.

Ogni livello cambia completamente registro: hai fasi di platform-action dove devi evitare trappole mortali come i bracci robotici che saldano nella fabbrica Cyberdyne, momenti di guida frenetica dove schivi il traffico mentre spari agli inseguitori, sezioni stealth dove devi pianificare il percorso, e persino momenti da picchiaduro quando ti ritrovi nel corpo a corpo.

Puoi giocare nei panni di Sarah Connor, del T-800 e anche di John Connor, e ognuno ha caratteristiche distintive che cambiano l’approccio al gioco. Non è solo un cambio di sprite: Sarah è più agile ma meno resistente, il T-800 è una macchina da guerra che incassa colpi su colpi con il suo endoscheletro che si rivela progressivamente quando subisci danni – proprio come nel film.

Questo sistema di danneggiamento visivo è geniale e aggiunge un layer di tensione pazzesco quando vedi il tuo Terminator sempre più ridotto all’osso. Il gioco offre diverse modalità oltre alla Storia principale. L’Arcade Mode rimescola i livelli aggiungendo sfide a tempo e orde nemiche più dense, perfetto per chi vuole puntare agli high score.

L’Infinite Mode è puro delirio sparatutto senza fine, ideale per le sessioni maratona sul Deck quando vuoi staccare il cervello e sparare. La Boss Rush ti butta contro tutti i boss uno dopo l’altro senza respiro, e il Level Training ti permette di affinare le skill su singoli livelli.

Questa ricchezza di contenuti garantisce una rigiocabilità altissima e giustifica ampiamente il prezzo.

Le migliorie rispetto agli originali

Qui arriviamo al punto cruciale: cosa rende Terminator 2D: NO FATE superiore ai vecchi giochi tratti dal film? Tutto.

Partiamo dalle basi: i giochi anni ’90 di Terminator erano essenzialmente rail shooter arcade o action-adventure mediocri con ambienti grandi ma vuoti e una grafica che già all’epoca deludeva. NO FATE prende tutto quello che funzionava – l’ambientazione, i personaggi, le scene iconiche – e butta via tutto quello che non andava.

La prima grande miglioria è la varietà di gameplay. Dove i vecchi titoli ti facevano solo sparare in modalità light gun o ti facevano vagare in livelli dispersivi, qui ogni missione è costruita con uno stile diverso: azione pura, piattaforme, guida, sparatorie a scorrimento, persino elementi stealth.

Questo mantiene l’esperienza sempre fresca e ti impedisce di annoiarti, problema endemico dei vecchi tie-in che dopo tre livelli erano tutti uguali. La seconda è la difficoltà scalabile e intelligente. Il gioco offre diversi livelli di sfida che non si limitano a modificare i danni nemici, ma cambiano il posizionamento degli avversari, i pattern di attacco dei boss, i tempi delle trappole ambientali e persino il numero di continue disponibili.

In Easy Money hai continue illimitati e nessun time limit, mentre nelle difficoltà superiori i boss come il Centurion sparano più veloce e le fiamme dei jet engine nella fabbrica Cyberdyne lasciano finestre di tempo strettissime.

Questa attenzione al bilanciamento lo rende accessibile ai casual ma sfidante per gli hardcore, cosa che i giochi originali non erano mai riusciti a fare. Terza miglioria: il rispetto per il materiale originale. I vecchi giochi prendevano le scene del film e le buttavano lì senza coerenza narrativa.

NO FATE invece costruisce una storia che espande gli eventi di T2 aggiungendo due anni prima del film con missioni originali nel Future War, mantenendo però intatta la cronologia e lo spirito della pellicola.

Puoi vivere scene che nel film erano solo accennate, e questo per un fan è oro colato.

Esperienza su Steam Deck: portabilità perfetta

Sul mio Steam Deck, Terminator 2D: NO FATE gira che è una meraviglia. Nonostante non sia ufficialmente certificato come “Deck Verified”, il gioco è perfettamente compatibile e ottimizzato. Con i settaggi al massimo mantengo i 60fps costanti, lo schermo OLED del Deck fa risaltare i colori vivaci della pixel art, e la batteria dura tranquillamente 3-4 ore di sessione continuativa, il che è ottimo per un action così intenso.

I comandi si adattano perfettamente al layout del Deck: gli stick analogici per il movimento e la mira, i grilletti per sparare e lanciare granate, i tasti dorsali che puoi mappare per cambi arma rapidi. Il gioco nasce pensato al controller e si sente: nessun menu contorto o interfaccia pensata per mouse e tastiera.

Salti sul Deck, avvii il gioco e sei subito in azione. La possibilità di mettere in pausa e riprendere istantaneamente grazie alla sospensione del Deck rende perfetto giocare anche solo dieci minuti in pausa pranzo senza perdere il filo.

L’unico neo che ho riscontrato è che nelle sezioni più caotiche – tipo quando hai decine di endoscheletri sullo schermo contemporaneamente alle esplosioni – si sente un minimo di input lag, ma parliamo di millisecondi impercettibili che non rovinano l’esperienza.

Considerando che stiamo parlando di un gioco pensato per l’arcade che deve mantenere una reattività estrema, Bitmap Bureau ha fatto un lavoro eccellente nell’ottimizzazione.

Soundtrack e Audio: l’altra metà della celebrazione

Non posso non spendere qualche riga per la colonna sonora reimmaginata. Le musiche riprendono i temi iconici di Brad Fiedel ma li rielaborano in chiave chiptune 16-bit con risultati strepitosi.

Quando parte il tema principale durante le fasi action viene da piangere per l’emozione: è nostalgia pura mescolata ad adrenalina. Gli effetti sonori sono croccanti e soddisfacenti – ogni colpo di shotgun, ogni esplosione, ogni clic del caricatore vuoto ti fa sentire nel mezzo dell’azione.

Gli sviluppatori hanno persino inserito campionamenti vocali che richiamano le frasi cult del film. Sentire “Hasta la vista, baby” o “I’ll be back” durante il gameplay non è solo fan service spicciolo, ma un modo per legarti emotivamente ancora di più all’esperienza.

È chiaro che Bitmap Bureau non ha badato a spese per ottenere tutte le licenze necessarie e creare un prodotto che onorasse davvero la legacy di Terminator 2.

Rigiocabilità e Contenuti

Come dicevo prima, il gioco offre molteplici modalità che amplificano enormemente la longevità.

La modalità Storia da sola ti tiene impegnato una decina d’ore per completarla in tutte le difficoltà, ma poi hai l’Arcade Mode per chi vuole battere record, l’Infinite Mode per lo sparatutto puro, la Boss Rush per testare le tue skill contro i nemici più tosti. Ci sono anche finali multipli basati sulle tue performance e scelte durante il gioco, il che ti invoglia a rigiocarlo per sbloccarli tutti.

Il sistema di punteggio e classifiche online aggiunge quella componente competitiva che nei giochi moderni spesso manca. Vedere il tuo nome scalare le classifiche mondiali dopo aver completato un livello perfetto con combo infinite e senza subire danni ti dà una soddisfazione che ricorda i vecchi cabinati arcade dove scrivevi le tue iniziali.

In conclusione

Un must-have assoluto per i fan di Terminator 2 e per chiunque ami l’action arcade fatto con passione e competenza. Bitmap Bureau ha confezionato non solo il miglior gioco di Terminator mai realizzato, ma anche uno dei migliori omaggi videoludici a un film che si siano mai visti.

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