Vampire: Darkstalkers Collection – Recensione Vampire: Darkstalkers Collection

Arti marziali? Naaa… meglio vampiri, licantropi e mummie!

Nel 1994 Capcom, software house leader indiscussa nel settore dei beat’em up a incontri, debuttava sul mercato Arcade con un titolo che riusciva fare proprie l’esperienze passate, ereditando di conseguenza la giocabilità e l’estrema immediatezza della serie Street Fighter, ma proponendo dei personaggi che non avevano niente a che fare con il mondo delle arti marziali. Darkstalkers: The Night Warriors (questo il nome del titolo) si differenziava infatti dai coevi picchiaduro a incontri (Street Fighter, Fatal Fury, Art of Fighting) presentando personaggi ispirati a mostri della letteratura fantastica e figure mitologiche di svariata provenienza.
Pur senza riuscire a strappare gli stessi consensi della saga principe nel mondo dei picchiaduro 2D, Darkstalker riuscì a godere di un certo seguito e con il passare degli anni uscirono altri titoli legati alla saga per svariate piattaforme: Saturn, Psx e Dreamcast.
Nel 2005 uscì per il mercato nipponico un tributo per questa più che decennale serie di beat’em up, che comprende tutti i titoli usciti fino a quel momento (escluso Vampire Chronicle for Matching Service per Dreamcast).

5 conversioni in un unico DVD

Vampire Darkstalkers collection presenta tutti e 5 i titoli derivanti dalle versioni coin-op: Vampire, Vampire Hunter, Vampire Savior, Vampire Hunter 2 e Vampire Savior 2, ognuno convertito fedelmente su PS2.

Per ogni titolo è stata mantenuto del tutto invariato il gameplay, il parco mosse, il sonoro e persino il numero di peronaggi: dal primo Darkstalkers abbiamo Anakaris (mummia d’ Egitto) Bishamon (lo spirito di un samurai soggiogato da un’armatura demoniaca proveniente dal Giappone), Demitri (un vampiro proveniente dalla Romania come vuole la più classica tradizione), Felicia (donna gatto di origine Statunitense), Gallon (un licantropo del Regno Unito) Zabel Zarock (uno zombie Australiano), Morrigan (una succube proveniente dalla Scozia), Aulbath (tritone, dal Brasile), Sasquatch (un bigfoot canadese), Victor von Gerdenheim (il mostro di Frankenstein, chiaramente nativo della Germania); da Night Warriors si aggiungono altri personaggi giocabili come Donovan ( un ibrido umano/creatura delle tenebre, che combatte contro i Darkstalkers), Lei-Lei (un non-morto della tradizione cinese); infine Da Vampire Savior provengono Bulleta (un’umana cacciatrice di Darkstalkers, che per qualche strana ragione è una sosia di Cappuccetto Rosso), Lilith (succube e sorella di Morrigan) Q-Bee (appartenente a una razza di donne api).

Come da tradizione Capcom, i cambiamenti nella giocabilità da un titolo all’altro sono minimali, mantenendo sempre la stessa identica base che ha fatto la fortuna della serie SF, aggiungendo di volta in volta qualche piccola novità: oltre alle classiche mosse speciali si aggiungono con il susseguirsi degli episodi la parata in aria, lo speed dash, la possibilità di cancellare la propria combo e quella di utilizzare combo customizzate, mentre una novità rispetto ai classici titoli Capcom (anche se tale introduzione risale ai tempi dello Snes con Killer Instict) è data dal fatto di avere durante il combattimento due barre di energia: una volta che la barra vitale di uno dei due contendenti arriverà a zero, il duello ricomincerà senza che anche la barra dell’avversario venga azzerata, in questo modo il personaggio che ha vinto il primo incontro può mantenere la propria energia rimasta derivante dal round precedente.

Così come per la giocabilità, anche la grafica e il sonoro di questa collection sono del tutto fedeli alle vecchie versioni arcade, e purtroppo una certa patina avvolge il comparto grafico del gioco, risultando ahimè leggermente obsoleta, anche se sono stati risolti tutti i problemi di rallentamento che affliggevano la versione psx..
Bene invece i ridottissimi tempi di caricamento, sia per quanto concerne i combattimenti che il passaggio da un titolo all’altro della serie attraverso il main menu.

Oltre a questo c’è da segnalare infine la presenza di una art gallery contenente gli artworks dei personaggi del gioco.

Un vampiro non è se beve il pomodoro il conte Dracula…

Vampire Darkstalker Collection è sicuramente un gioco che tutti i fan della saga aspettavano, capace di convertire al meglio tutti i titoli Arcade senza incorrere nei problemi che avevano segnato i primi esperimenti per console 32 bit.
Peccato che oltre a questo non ci siano altre novità di rilievo, vista la completa assenza di qualsiasi restyling che di certo non avrebbe sfigurato, oltre alla mancanza cronica di qualche extra che si limita alla sola galleria fotografica.
Nonostante questo siamo comunque di fronte ad un buon titolo, dotato di un gameplay intramontabile, ma che forse farà felici del tutto solo i veri fans della serie.

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