The Club – Recensione The Club

Il progetto bizzarro della Bizzarre

Partendo proprio dal gioco di parole creato in collaborazione col nome della Software House inglese, sembra inutile meravigliarsi dinanzi alla nuova creazione di casa anglosassone. Dopo averci deliziato col famigerato Project Gotham Racing, grazie al quale ci siamo lanciati in sfrenate gare da corsa, la Bizzarre prova a ridarsi allo sparatutto: a ridarsi proprio perchè c’era stato già un mero tentativo di sfondare nel genere che ha visto trionfare colonne quali Halo, Gears of War e altri. Dopo Geometry Wars, lanciato su console Nintendo, quindi, la Bizzarre va sul multipiattaforma cercando gloria senza limite con The Club. È questa la nuova produzione in collaborazione con la SEGA, che ha curato molte parti tecniche, lasciando il creativo sistema di gioco alla casa inglese: classificarlo però nella schiera degli sparatutto risulterebbe riduttivo, data la grande eccletticità del titolo che andiamo ad analizzare di seguito.

Non si uccide per gioco

Questo sarebbe dovuto essere lo sponsor da accostare a The Club, un gioco nel quale non è necessario uccidere il nemico, ma bisogna farlo con stile. L’obiettivo principale sarà quello di raccogliere il maggior punteggio nel vostro percorso, che tra l’altro segue degli schemi fissi che molti hanno pensato ripresi dai circuiti carichi di bonus di PGR: diventa una vera e propria questione di stile, dalla velocità al colpo di precisione, dall’attacco alle spalle, fino al non subire neanche un graffio minimo. Dimenticatevi di uccidere il nemico con una scarica di mitraglia a distanza di due metri, e iniziate ad imbracciare un fucile di precisione e a prendere la mira dal tetto più lontano possibile: niente scariche di piombo, ma un semplice preciso proiettile dritto nel cranio del vostro avversario, e sarete ricompensati con una vittoria in grande stile. È ovviamente richiesta anche attenzione per le combo, che aumenterenno il vostro punteggio, già abbastanza alto se vi dedicherete alla precisione: senza mai farsi colpire o ferire dai vostri avversari, noterete un timer in alto sullo schermo che si avvierà dopo aver colpito il primo avversario, e avrete quindi pochi secondi per andarne ad uccidere un altro, e poi ancora un altro e così via. Se non riuscirete però ad uccidere nessun avversario dopo aver attivato il timer, non meravigliatevi se vedrete il vostro timer diminuire vertiginosamente e ricadere nello zero di base. Infine, come in ogni gioco di strategia che si rispetti, troverete svariati bonus sparsi per i livelli: ovviamente mettersi alla ricerca di questi vi farà perdere un po’ di tempo, e quindi sarebbe consigliato puntare alla caccia al tesoro solo dopo aver imparato per bene la collocazione di ogni premio aggiuntivo. D’altronde il vantaggio di poter rigiocare un livello sta nel fatto di conoscere già cosa c’è dietro l’angolo.

La mia pistola per il tuo fucile di precisione

Diverse saranno le modalità di gioco che potrete affrontare, dalla principale fino alle secondarie. La prima, quella che potrebbe interessarci meno ma che comunque prende il nome di primaria, consiste nel completare gli stage a disposizione, raggiungendo il punteggio più alto per poi sbloccare gli stages successivi, fino ad arrivare alla fine del torneo virtuale nel quale vi troverete in The Club. Le altre tre modalità secondarie, sulla carta, ma comunque molto interessanti sono le canoniche missioni che troviamo spesso e volentieri in parecchi giochi che ci mettono in competizione con noi stessi: una corsa contro il tempo, cosa che vi troverete ad affrontare nel primo esempio di modalità secondaria, vi costringerà a dover finire lo stage nel tempo predisposto senza far cadere il timer sullo zero. La seconda è la modalità sopravvivenza, nella quale dovrete resistere ai colpi dei vostri nemici per un tempo limitato e per fortuna non troppo elevato. Infine, l’ultima, ma non per importanza, ci vedrà giocatori in multiplayer, divisi in squadre, per un massimo di otto contro otto, quindi sedici giocatori, o ancora quattro in locale su uno schermo diviso a quadrati angolari, per affrontare anche un eventuale tutti contro tutti. Insomma una varietà di modalità che vi permetterà di usare tutte le potenzialità di questo sparatutto che vi insegna e vi obbliga ad uccidere con stile.

La mia arma targata SEGA

Parlando della collaborazione, poi, è impossibile non notare come la SEGA abbia fatto un lavoro dettagliato, preciso e degno della sua fama. Con una visuale che può essere spostata dalla terza persona ad una prima che porta il vostro corpo sul lato sinistro e l’arma al centro dello schermo, per permettere una visuale più precisa, avremo anche un’ottima animazione dei vari protagonisti della storia, articolati in modo tale che la telecamera vada di pari passo col corpo. Non ci saranno minimi rallentamenti durante l’azione, anche se, in maniera sconsigliata, andrete a scaricare piombo a non finire sul corpo dello sfortunato di turno, creando quindi una grande confusione d’azione. 
Passando poi al comparto audio non troviamo nulla da esaltare, ma nemmeno da recriminare: il doppiaggio sembra fatto abbastanza bene, guidato da una buona impostazione vocale e rimbombi in aree vaste e profonde. Per gli effetti sonori non abbiamo nulla di particolare al di fuori del rumore dei proiettili.

L’uccisione diventa uno sport

The Club è, come abbiamo ribadito spesso, una produzione fresca che mette in risalto l’innovazione del genere che, anche se si presenta su un qualcosa di già titro e ritrito come l’uccisione con stile, viene esaltata nel multiplayer e anche nel singleplayer nel momento in cui ci troveremo in un torneo virtuale basato sui nostri punteggi. Un interessante sparatutto in terza persona quindi che molto riprende il sistema di classifica che molti forse potrebbero accostare a quello che Capcom usa da anni su Devil May Cry valutando tutte le missioni colpo per colpo, passo per passo. Privo di una trama o di un fine a se stesso o, ancora, di un interessante filo conduttore, The Club si presenta solo come gioco da passatempo come lo potrebbe essere un gioco sportivo o di simulazione: con The Club l’uccisione non diventa solo stile, ma anche un vero e proprio sport.

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