You’re in the Movies – Recensione You’re in the Movies

Hardcore Vs Casual

E’ ormai chiaro come Microsoft stia cercando di fare breccia in quel mercato che attualmente sta facendo la fortuna di Nintendo, ovvero quello dei giochi casual. Quest’ultimo Natale ha visto la casa americana sfornare una serie di titoli diretti non ai videogiocatori più incalliti, bensì a chi di videogames non ne ha quasi mai sentito parlare. Ecco così che qualsiasi mamma, nonna, zia può trasformarsi in una cantante con Lips, può giocare a un quiz basato sul cinema con Scene It, campione di incassi, o, come nel caso del titolo trattato in questa recensione, improvvisarsi novello regista o attrice. Gli altri videogiochi dell’offerta casual Microsoft non sono stati citati a caso: tutti questi condividono un’impostazione di fondo, ovvero il fatto di essere immediati e di non proporre alcun tipo di sfida; tutte le modalità risultano già sbloccate fin da subito e, qualora siano presenti sezioni a punti, queste rimangono fini a sé stesse, non portando a nessun tipo di conseguenza nel corso del gioco. Quest’approccio non deve essere visto in maniera negativa poiché dobbiamo pensare a chi sono rivolti questi videogames: è ovvio che chi vive a pane e titoli difficili non può venir catturato da queste produzioni, dato il loro livello di sfida praticamente nullo. Di contro, risultano buoni prodotti qualora si voglia passare qualche serata in allegria in famiglia. Chiarito il target a cui è diretto You’re In The Movies, possiamo passare alla sua descrizione.
 


I minigiochi, tutti molto semplici, servono per poter poi estrapolare i vostri movimenti…

Ciak si gira!!!

Si tratta di un classico party game, a cui possono partecipare fino a 4 giocatori. Lo scopo è quello di creare un cortometraggio (molto breve, raramente si andrà oltre il minuto di durata) di serie B i cui protagonisti sono i giocatori stessi. Il titolo in questione, infatti, viene venduto insieme alla Xbox Live Vision e, ovviamente, necessita di questa periferica per poter funzionare (quindi non compratelo di seconda mano se non vi viene data anche la camera!). Sostanzialmente vi sono due modalità per girare il proprio cortometraggio. La prima è la vera anima del party game: vengono presentati una serie di minigiochi (di sfida o di recitazione) affrontabili effettuando dei semplici movimenti di fronte alla camera. Ad esempio, vi si può chiedere di concorrere in una maratona o prendere qualcosa a pugni, a gomitate, ecc… Una volta terminato il minigame proposto, sia da soli che in compagnia di amici (in questo caso nel cortometraggio finale ad ognuno sarà affidato un particolare ruolo), i vostri movimenti che sono stati memorizzati verranno sovrapposti ad una sequenza completamente diversa da quella vista durante il minigioco: se ad esempio avevate affrontato una maratona, nella serie di inquadrature montate potrete ritrovarvi che scappate da un assassino o da un mostro. La vostra “recitazione”  viene quindi decontestualizzata rispetto alla scena finale. Si deve dire che nessun minigame risulta complesso, anzi, si tratta il più delle volte di ripetere gli stessi identici movimenti per tutta la durata della “sfida”. Questi, piuttosto, risultano abbastanza ripetitivi, oltre ad essere monotoni. In altri casi, invece, non ci sarà proprio alcuna competizione, ma dovrete semplicemente “recitare” (da soli, a coppia o anche con tutti i giocatori contemporaneamente) esprimendo le emozioni che vi vengono richieste. Tutte le scene girate verranno infine montate in un’unica sequenza che formerà il vostro cortometraggio, il quale potrà essere trasferito sul sito del gioco per essere condiviso con la community. In una seconda modalità di gioco, invece, sarete voi stessi a creare un breve film improvvisandovi registi: potete selezionare spezzoni di scene (tra quelle presenti) recitando sulle stesse e montando infine il tutto. E’ anche possibile doppiare successivamente i pezzi, sia in modalità normale che in quella regista.
 


… Che poi verranno montati su una scena decisamente più d’azione e cinematografica

Problemi di scenografia

Il gioco in sé, considerato come party game, sarebbe anche divertente: se giocato con le persone giuste potrebbe davvero contribuire a creare una serata allegra (pensate ai vostri amici che provano seriamente a recitare, risultando, il più delle volte, assolutamente ridicoli), se non fosse per un grave problema che affligge il titolo: le richieste per poter far funzionare correttamente l’algoritmo che estrapola la vostra immagine dallo sfondo ha delle pretese decisamente eccessive. L’ideale sarebbe avere una stanza decisamente grande (in quanto, in fase di calibrazione, ci viene chiesto di far rientrare la nostra silhouette all’interno di una sagoma che risulta decisamente piccola, costringendoci quindi ad arretrare tantissimo rispetto alla posizione della videocamera) e dallo sfondo il più uniforme possibile, con una parete completamente bianca e priva di oggetti quali sopramobili o quadri. In pratica, avendo fatto diverse prove, bastano davvero pochi oggetti sulla scena per rendere quasi impossibili le riprese della camera (succederà, ad esempio, che non tutta la nostra figura viene del tutto ritagliata o che ci si ritrovi con parti dello scenario che non sono state correttamente ignorate). Questo è davvero un problema in quanto non è certo facile avere un ambiente che soddisfa le richieste dell’algoritmo. Se pensate di acquistare il videogame, tenete quindi conto che rimarrà inutilizzabile qualora abbiate un ambiente diverso da quello descritto.

Conclusione

E’ difficile valutare un gioco del genere, anche tenendo conto del target al quale è indirizzato (nessun giocatore in cerca di un qualche tipo di sfida dovrebbe prenderlo in considerazione). Purtroppo ci sono diversi problemi che affliggono You’re In The Movies: da una parte minigiochi monotoni, alla fin fine un po’ tutti simili tra loro; dall’altra le richieste davvero esagerate per far funzionare correttamente il meccanismo di estrapolazione della nostra immagine dallo sfondo. D’altro canto, si deve dire che il gioco può davvero risultare divertente almeno per qualche partita se giocato con le persone giuste, regalandoci dei momenti di vera ilarità. Tenetelo in considerazione solo per questo aspetto e siate sicuri di avere un ambiente adatto alle richieste indicate.

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