Rock Revolution – Recensione Rock Revolution

Rock’n’Roll, baby

Rock Revolution è un gioco musicale per DS, certamente non il primo esponente di questo genere, ma comunque una buona aggiunta a quelli già presenti. Vediamone nel dettaglio pregi e difetti.

Con la musica nelle vene

Rock Revolution mette a disposizione poche modalità, c’è la classica "Single player" e il "Multiplayer". In singolo, è possibile intraprendere una carriera, esercitarsi nella "Rock School" o eseguire una sola canzone velocemente. La più profonda di queste modalità è ovviamente la Carriera: una volta scelta la disciplina a voi più consona (è possibile essere cantante, suonare il basso, la batteria o la chitarra) dovrete intraprendere delle "missioni" consistenti, principalmente nello scalare le classifiche mondiali grazie al potere della vostra musica. Per ogni sessione ci sono quattro performance da eseguire; di regola, si tratta di suonare una canzone, con l’eccezione del concerto, che ci impone di suonare due pezzi di seguito, e della registrazione in studio, nella quale dovrete imparare una breve sequenza di note per poi riprodurla a memoria subito dopo. Una volta completata ogni sessione, se si sarà raggiunta la posizione prestabilita in classifica, il giocatore riceverà del denaro che potrà usare per acquistare accessori più o meno utili durante l’esecuzione delle melodie: si passa dagli amplificatori che aumentano il punteggio ottenuto, ad animali gonfiabili che galleggieranno per il palco durante i concerti.
Il gameplay varia a seconda della professione intrapresa: nei panni del cantante il giocatore dovrà ovviamente intonare le canzoni nel microfono del DS, che però si rivela uno strumento piuttosto impreciso in questi frangenti; scegliendo il batterista, dovremo toccare le zone del touch screen corrispondenti ai vari piatti quando un indicatore che scorre su una barra raggiunge un certo punto dello schermo; giocando come chitarristi dovremo toccare le corde al centro dello strumento con un buon tempismo, muovendo il pennino su, giù o con una rotazione; il basso è decisamente la professione più divertente fra le quattro: si tratterà di pizzicare le corde e muoverle su o giù, a seconda di quello che indica il gioco. Purtroppo una volta completata la modalità carriera, il gioco diventa praticamente inutile, non avendo praticamente null’altro da offrire. Peccato, perchè con un po’ più di cura il titolo sarebbe potuto ascendere all’Olimpo dei giochi ritmici.

 

 


La modalità basso è senza dubbio la migliore delle quattro disponibili

 

 

Hard pop

Il repertorio musicale del gioco non è vastissimo, ma comprende delle vere e proprie gemme, come "Detroit Rock City", "Blitzkrieg Pop", "We’re not gonna take it" e "Won’t get fooled again". Se poi non siete dei fan del rock classico, probabilmente apprezzerete l’inclusione di traccie come "Sk8er Boi", "Somebody told me", "All the small things" o "Are you gonna be my girl". C’è una canzone per tutti, ma, come menzionato, purtroppo non ce ne sono tante: una volta che le avrete sentite tutte continueranno a ripetersi, rendendo il tutto abbastanza fastidioso. Il fatto che le cover non siano di alta qualità contribuisce ad aumentare la frustrazione.
Anche il comparto grafico non è dei migliori, e mostra sprite praticamente fissi anche durante i concerti. Nonostante il character design sia piuttosto simpatico, è decisamente poco vario, in quanto c’è un solo aspetto per classe e sesso, tra l’altro nemmeno personalizzabile.
 

La grafica non è decisamente delle migliori.  

 

Vado al minimo

Rock Revolution si potrebbe definire un’occasione sprecata: un po’ di attenzione e cura in più avrebbero potuto trasformarlo in un gioco più che decente. Purtroppo così non è stato, e non vale la pena di acquistare questo gioco a prezzo pieno. Se però siete dei fan dei titoli ritmici e lo vedete sullo scaffale dei giochi usati non esitate a farlo vostro.

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