CSI: Crime Scene Investigation: Deadly Intent – The Hidden Cases – Recensione CSI: Intento Mortale – I Casi Irrisolti

Da serial a videogame

Nel lontano 2000 il network statunitense CSB cominciò la produzione di una serie televisiva, che riscosse, e riscuote tutt’ora, un grandissimo successo che l’ha portata sulla soglia dell’undicesima stagione. Stiamo parlando di CSI, acronimo di Crime Scene Investigation, un telefilm in cui una squadra della scientifica di Las Vegas si ritrova a risolvere diversi casi di omicidio, che a volte risultano come dei veri e propri rompicapo. Tale spettacolo non poteva trovare i propri limiti nella sola televisione, ed eccola spaccare le proprie barriere atterrando nelle console di tutto il mondo, prima in versione PC e adesso per Nintendo DS, con il titolo di CSI: Intento Mortale, andando a ripescare un genere che era ormai caduto nel dimenticatoio: le avventure grafiche punta e clicca. In questo tipo di titoli bisogna proseguire esclusivamente cliccando, o nel caso del DS toccando, per effettuare la giusta azione per procedere nel plot. Analizziamo più a fondo gli aspetti tecnici di questa nuova creazione Ubisoft.

Un nuovo arrivato

In CSI: Intento mortale, impersoneremo un nuovo arrivato della scientifica, a cui dovremo dare un nome e sarà privo di aspetto, in quanto in questo tipo di giochi il protagonista non viene mai mostrato. La prima indagine che ci verrà affidata vedrà come vittima uno stuntman esploso in uno dei soliti incidenti su uno sfortunato set, in cui stavano girando un film di seconda categoria. Il mistero si infittisce quando una frattura alla base del cranio del cadavere rivela che l’omicidio era precedente all’esplosione, e che quest’ ultima era solo una copertura per nascondere il reale delitto. Su questa scia ci inoltreremo in diversi crimini da risolvere con una trama sempre piacevole da seguire e di grande stile, proprio come accade nel telefilm.

Come già accennato, si tratta di un punta e clicca, genere adattissimo alla tecnologia touchscreen utilizzata dal Ds, sul quale CSI troverà sicuramente più lustro e onore rispetto alle versioni per console casalinghe.

Il titolo si incentra unicamente sui casi da risolvere, ed avremo a disposizione tutti i mezzi della scientifica per farlo. Quando saremo sulla scena del Crimine, potremo visualizzarla e cercare prove utili a trovare dei sospettati, prelevandole con svariati metodi, ad esempio utilizzando le pinze per gli oggetti piccoli, o un tampone per le macchie, dello scotch per prove come capelli, e addirittura avremo a disposizione il luminol da spruzzare per rilevare tracce di sangue. Per ogni azione da svolgere saremo noi a scegliere l’attrezzo giusto da usare, e se utilizzeremo quello sbagliato verremo rimproverati. Anche nel caso in cui durante un interrogatorio, per contraddire le affermazioni dell’interrogato, mostrerete le prove sbagliate, riceveremo un ammonimento, ma in questo caso dopo essere stati richiamati tre volte la discussione ricomincerà da capo. Sulla parte in basso a sinistra dello schermo touch, avremo sempre a disposizione il nostro palmare, dal quale accedendovi potremo spostarci tramite una mappa, esaminare le prove a nostra disposizione, fare il resoconto del caso o abbandonarlo. Questi saranno abbastanza lunghi, e a volte sembreranno non finire mai, ma non temete! Proprio quando starete interrogando un personaggio, che sembra non avere niente a che fare con la faccenda, questo potrebbe crollare da un momento all’ altro confessando il delitto! Una volta analizzati tutti i sospettati e trovato il colpevole, verrete valutati in base alla brillantezza e alla risolutezza con le quali avrete svolto le indagini. Una volta concluso il tutto potrete accedere ad uno nuovo, selezionando la cartella che apparirà sulla vostra scrivania.
 


Grafica semplice, soundtrack da polizesco

Nonostante la veste grafica sia sviluppata in 2D, questa scelta risulta essere nel complesso del gioco una geniale intuizione che non richiede specifiche tecniche da nextgen, ed evita di proporre un 3D incompleto e poco curato, vista la limitatezza dell’ultima console portatile Nintendo. La semplicità dei disegni riporta indietro nel tempo alle vecchie avventure grafiche, con dei personaggi disegnati in maniera semplice ed efficace, che non sgranano nè cercano l’eccellenza, ma sicuramente non guastano per niente. Non saranno mai presenti dei veri video, e le scene di intermezzo verrano proposte come una sequenza di immagini che lasciano intuire lo svolgersi dei fatti. Inoltre la scena del crimine si presenta sempre ben costruita, con una visuale che ci permette di trovare i punti salienti senza difficoltà e dettagliata quanto più possibile.

La colonna sonora, poi, è decisamente azzeccata, e ogni musica richiama il genere polizesco del gioco. Ogni effetto sonoro si adatta alla situazione, e mette al giocatore quel pizzico di tensione necessaria per affrontare l’ avventura col giusto spirito. Un mix sicuramente ben fatto quindi, come sempre accaduto nei capitoli videoludici dedicati a CSI. 
 



In conclusione

CSI: Intento Morale riporta alla vita il genere dei clicca e punta, ultimamente tralasciato e sottovalutato, dandogli una nuova chanche anche nell’attuale mondo videoludico, che non sembra lasciare spazio a niente, se non alla  violenza spettacolarizzata e agli svariati mostri che ormai invadono le console. Ci troviamo sicuramente di fronte ad un prodotto di qualità più che discreta, che oltre a trascinare il giocatore nell’indagine, lo indurrà a riflettere, su chi potrebbe essere il colpevole, proprio come se stesse seguendo una puntanta del serial televisivo. Buona la longevità e interessanti i casi da risolvere, cosa fondamentale per un titolo incentrato sul genere polizesco.

Elogiamo quindi il lavoro di Ubisoft che ci regala un prodotto interessante, che si migliora meccanicamente rispetto ai predecessori sviluppati prettamente su macchine Microsoft, nella speranza di ritrovare ulteriore appagamento nelle versioni casalinghe e, quindi, in una grafica superiore a un 2D oramai leggermente fuoriluogo e non al passo con i tempi.

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