The Mystery of Whiterock Castle – Recensione The Mystery of Whiterock Castle

Una recensione ha senso di esistere quando il titolo da recensire offre qualcosa da raccontare al lettore. In questo caso ha davvero poco senso scriverne una,  e se siete dei veri "hardcore" e volete sapere qualcosa sul gioco vi basta leggere il voto e i vari pro e contro per ritenervi soddisfatti. Ma se siete dei così detti giocatori "Casual" allora rimanete con noi, perchè il tiolo di cui stiamo parlando potrebbe interessarvi.

 

Avventura?

Il genere delle avventure grafiche è stato per anni delegato al PC, soprattutto per il sistema di controllo tramite mouse molto agevole. Con l’arrivo del Wii anche su console si è visto qualche titolo interessante appartenente al genere sopracitato, ma mai giochi paragonabili, neanche lontanamente, a mostri sacri quali Monkey Island e Broken Swords. Questa estate è stato annunciato per WiiWare, PC e Xbox live arcade un prodotto che secondo le descrizioni fornite dagli sviluppatori, doveva trasportare il giocatore in atmosfere fiabesche con una storia coinvolgente e dungeon da esplorare. Ben poco di tutto ciò è accomunabile a The Mystery of Whiterock Castle, e sembra quasi che si stia parlando di un altro titolo. Il gioco presenta un gameplay semplice ma interessante che, se sfruttato a dovere, avrebbe potuto accontentare anche il giocatore più smaliziato, ma gli sviluppatori non puntano a questa fetta di mercato ma bensi al giovanissimo pubblico attirato in massa dal Wii.

Basta con le principesse!

La storia risulta essere praticamente inesistente: inizieremo una partita e, senza conoscere nulla del protagonista, cominceremo a visitare i vari scenari, con personaggi che ci diranno continuamente frasi scontate del tipo: "Ti dirò dove si trova la principessa se mi aiuti a riordinare la stanza": la soluzione all’enigma arriverà in maniera piuttosto semplicistica e senza troppe difficoltà di struttura. Nulla di più lineare e scontato.

Dato il genere di titolo ci si sarebbe aspettati quantomeno una storia all’altezza, però purtroppo gli sviluppatori non si sono impegnati più di tanto su quel che doveva essere il punto fondamentale dell’avventura grafica, appunto la narrazione, che in questo caso risulta davvero poco approfondita e ripetiamo tanto lineare quanto banale. Quella della principessa scomparsa è davvero una storiella trita e ritrita, ma ai bambini piacerà sicuramente l’atmosfera fiabesca che si respira per tutto l’arco dell’avventura, e per un pubblico meno esigente questo non risulterà essere nemmeno troppo un problema.

 

 

Cerca cerca …

In poche parole, per farvi capire di cosa stiamo parlando, potremo dire che il gioco in questione non avrebbe sfigurato in sala gioco; il concetto di base è quello di scrutare attentamente degli scenari fissi e trovare al loro interno degli specifici oggetti entro il tempo limite: nulla di più semplice. Ovviamente questi saranno ben nascosti e si confonderanno con l’ambiente stesso.

La particolarità è il fatto che gli obiettivi da ricercare cambiano di partita in partita, per esempio: facendone una nel primo scenario ci viene chiesto di ricercare delle palline verdi, se non riusciremo a trovarle tutte nel limite di tempo, dovremo ricominciare il livello da capo questa volta dovendo cercare altri oggetti posizionati in zone diverse rispetto a prima. Ecco perchè il titolo potrebbe essere giocato tranquillamente in sala giochi, si va avanti se si vince, si ricomincia da capo se si perde.

Ai giorni nostri è, sì, davvero difficile poter digerire una tale struttura di gioco davvero troppo arcaica e legata a concetti ormai superati, ma magari qualcuno potrebbe anche accettare la situazione più "hardcore" della giocabilità che così non ci renderà mai facile l’avventura. Ad aggiungere qualche modifica ci pensano dei livelli completamente bui nei quali svolgere sempre il medesimo lavoro, trovare oggetti, ma questa volta in compagnia di una fida torcia rappresentata dal nostro puntatore. Questi scenari donano leggera varietà, ma non rianimano le sorti di un gioco alquanto noioso e poco profondo, che saprà coinvolgere ed impegnare i piccoli videogiocatori.

 

 

Cooperando

Di riflesso anche la longevità ne risente pesantemente: di fatti per completare il gioco ci vorranno circa venti minuti dato anche il limite di tempo messo a disposizione per completare i livelli (in totale 10). Il titolo risulta comunque rigiocabile dato il cambiamento in tempo reale degli oggetti; ad aggiungere poi qualche decina di minuti in più di divertimento ci pensa una modalità cooperativa nella quale potremo giocare tutta l’avventura aiutati da un nostro amico, o da un genitore qualora si parlasse di giovani videogiocatori.

L’aspetto di sicuro più riuscito e curato è quello tecnico: le musiche sono di buona qualità e la grafica non è affatto male, anche se bisogna dire che gli scenari sono schermate fisse poco interagibili.

Ovviamente il sistema di controllo è delegato al solo Wiimote: con il tasto A si seleziona l’oggetto, e con il grilletto B si usa una lente di ingrandimento; semplice, efficace, immediato e nulla di fin troppo complesso.

Commento finale

The Mistery of Whiterock Castle, insomma, non è proprio il massimo che ci si potrebbe aspettare, andando ad inserirsi in quella lista di titoli che possiamo decisamente sconsigliare a chi cerca un avventura complessa e coinvolgente. Per chi invece è alla ricerca di un titolo leggero e discretamente divertente è altamente consigliato l’acquisto, soprattutto consigliato poi ad una fascia d’età per nulla esigente e che finalmente trova un’avventura senza sangue e dolore e sofferenza.

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