Hitman – Recensione VGN

Dopo l’ultima apparizione datata 2012, Hitman e Io-Interactive si erano presi un comprensibile periodo di pausa. L’ultimo capitolo della saga, Absolution, se da un lato aveva apportato modifiche interessanti al gameplay ed aveva aggiunto diverse modalità innovative, dall’altro stravolgeva alcuni elementi chiave e mancava di quel carisma che aveva reso il killer silenzioso così celebre. La piega fin troppo “action” delle imprese dell’Agente con il codice a barre infatti aveva lasciato l’amaro in bocca ai tanti fan di lunga data della saga, fin troppo affezionati agli standard altissimi raggiunti dalla software house danese con Blood Money. Per questo e per tanti altri motivi il nuovo formato ad episodi singoli annunciato da Square Enix qualche mese fa aveva gettato più di un’ombra sul futuro di 47. Il rischio maggiore con la scomposizione dell’avventura era sicuramente quello di perdere una trama degna di nota, altro elemento portante di tutte le precedenti avventure del killer a sangue freddo. A detta di molti, la natura frammentata della struttura episodica non avrebbe portato alcun vantaggio alla storica IP. Ma sarà davvero così? Scopriamolo insieme!

Nota: Grazie ad un codice fornitoci gentilmente da Square Enix siamo finalmente pronti per calarci di nuovo nei panni di un assassino prezzolato. Esamineremo a fondo la nuova avventura dell’Agente 47, aggiornando la nostra recensione all’uscita di ciascun episodio.

Episodio 1: La morte sfila a Parigi

Il nuovo capitolo della saga è intitolato semplicemente Hitman, quasi a sottolineare la volontà del team di sviluppo di riportare la saga alle origini. La direzione intrapresa traspare prima di tutto dalla narrazione, che si presenta come un viaggio a ritroso nella storia della saga: un giovane agente 47 viene introdotto per la prima volta in una struttura della International Contract Agency, ben nascosta da una parete rocciosa. Con qualche breve filmato di intermezzo scopriamo nuovi particolari sulle origini del killer silenzioso, e sui motivi che hanno portato Diana Burnwood a sceglierlo come recluta per la misteriosaAgenzia. Nella prima parte dell’episodio il nostro Hitman deve portare a termine i suoi incarichi in due scenari già noti a chi ha avuto modo di provare la Beta del titolo: uno yacht ed una base militare cubana. Il direttore dell’agenzia vuole mettere alla prova le doti della nuova recluta, e per questo motivo organizza due test concepiti per portare al fallimento anche il più abile degli assassini.

Le prime due missioni introduttive fungono da tutorial per i videogiocatori alle prime armi, e da utile ripasso per coloro che in passato hanno già vestito i panni di 47. Pad alla mano assistiamo sin da subito al ritorno delle meccaniche distintive della serie, fra cui i celebri travestimenti ed i takedown silenziosi. Come in Absolution, il silenzioso killer dispone inoltre del suo infallibile “istinto”, un’abilità che in termini di gameplay si traduce nella possibilità di osservare lo scenario evidenziando la posizione dei bersagli e degli oggetti utili per portare a termine gli incarichi. Proprio attraverso la skill dell’agente 47 è possibile ravvisare la prima importante novità introdotta con questo capitolo: a differenza di quanto accadeva nella precedente avventura l’istinto a disposizione del videogiocatore non si esaurisce con l’utilizzo, ma può essere anzi sfruttato in ogni momento. Se questa evidente semplificazione da un lato può far storcere il naso ai puristi, dall’altro permette di esaminare tutte le opportunità offerte dalle ambientazioni di gioco e si rivela particolarmente utile per studiare i movimenti di tutti gli NPC, oltre a rivelare quali sono i più sospettosi. Una volta terminati i due “test” per 47 arriva finalmente il momento di scendere in campo nella sua prima vera missione.

Le prime vittime designate per il nostro eroe sono Viktor Novikov e Dalia Margolis, due volti noti nel campo della moda che nascondono qualche segreto di troppo. Il setting scelto dall’Agenzia per procedere alla loro eliminazione è una lussuosa sfilata che ha luogo in un enorme edificio situato nel cuore di Parigi. Con il grande evento parigino ci lasciamo alle spalle i ristretti spazi delle missioni introduttive, e se questo è l’inizio proprio non vediamo l’ora di scoprire cosa ci regalerà Hitman nel corso dei prossimi mesi. Tornano gli ampi scenari che avevano caratterizzato tutti i capitoli più memorabili della saga, e ad una maggiore ampiezza corrispondono diverse possibilità per 47. Le stanze dell’enorme palazzo offrono infatti numerosi diversivi, come ad esempio aspirapolvere da accendere per spingere una guardia ignara ad investigare, oppure rubinetti da aprire per allagare una stanza ed attirare l’attenzione degli invitati e del personale di servizio. Rispetto al passato il numero degli NPC presente sulla scena è quantomeno raddoppiato grazie all’impiego del motore grafico Glacier 2, e ciò permette di sfruttare al meglio le “Opportunità”, dato che si basano essenzialmente sull’ascolto di conversazioni fra membri della IA. Ascoltando attentamente ciò che si dicono due guardie infatti in alcuni casi è possibile scoprire il percorso abituale del nostro bersaglio, oppure si può venire a conoscenza di una falla nel sistema di sicurezza. Combinando le meccaniche classiche della saga e le Opportunità è possibile realizzare uccisioni spettacolari, lasciando la scena del delitto senza destare alcun sospetto. La nuova meccanica contribuisce a rendere una seconda giocata obbligatoria, sia per scoprire le tante alternative disponibili per il nostro agente, che per portare a termine i tanti obiettivi secondari disponibili.

Ai numerosi punti a favore di questo spettacolare primo episodio purtroppo corrispondono diverse note negative. Prima di tutto, la classicadebolezza della IA nemica in alcuni frangenti si fa sentire. Anche se in questa ultima iterazione tutti gli NPC sembrano ben caratterizzati (alcuni addirittura presentano un’opzione di dialogo), le guardie in più di una occasione ci sono sembrate impacciate, e non è stata una vera impresa divincolarsi fra le 3 missioni offerte. La seconda problematica è legata direttamente alla prima, e riguarda la presenza di numerosiindicatori su schermo. Sebbene la maggior parte di essi possa essere eliminata tramite le opzioni, il nuovo approccio scelto dal team danese sembra voler premiare i giocatori alle prime armi e potrebbe indispettire i giocatori in cerca della classica esperienza hardcore offerta in passato.

A venire incontro ad una difficoltà a tratti non proprio eccessiva ci pensano le due modalità aggiuntive disponibili al momento. Con la prima, la modalità “Contratti”, al nostro Killer viene dato il compito di eliminare un determinato bersaglio indicato da altri videogiocatori, seguendo un modus operandi specifico ed indossando anche un determinato travestimento. Per citare un esempio, uno dei contratti online che abbiamo affrontato durante la nostra prova richiedeva di eliminare diversi camerieri all’interno dello scenario parigino mascherati da fotomodello. Insomma, nei contratti online la varietà non manca, e ad essa si accompagna anche un buon livello di sfida. La seconda modalità disponibile sin dal lancio è la “Escalation”. Quest’ultima consiste in una serie di obiettivi di difficoltà crescente da completare in uno scenario nell’arco di 5 tentativi. Insomma, la varietà di contenuti offerta con questo primo episodio è davvero considerevole, ed è destinata ad aumentare nelle prossime settimane con l’arrivo di una ulteriore modalità aggiuntiva. Certo, gli scenari presenti al lancio sono solamente 3, ma il lavoro svolto dal team danese per sfruttarli al meglio è davvero ammirevole e non vediamo l’ora di scoprire cosa si inventerà IO nei prossimi mesi.

In conclusione, il ritorno di Hitman finora ci ha davvero convinto. Se in termini di narrazione questo primo episodio offre pochi spunti e lascia tutto in sospeso, per quanto concerne il gameplay la missione parigina mostra tutte le potenzialità della nuova creatura di IO- Interactive, e proprio non vediamo l’ora di scoprire come si evolverà.


Episodio 2: Sapienza

Nel primo “appuntamento” di questo inedito formato di Hitman, l’agente 47 si era recato aParigi per partecipare ad una sfilata organizzata dalla Sanguine. Durante l’evento mondano la recluta della International Contract Agency aveva eliminato due nodi di una vasta, quanto pericolosa, associazione internazionale di criminali. Ma Viktor Novikov e Dalia Margolis non erano che la punta dell’Iceberg, ed è per questo motivo che la ICA ha preparato un nuovo contratto per il nostro pelato agente. Prima di esaminare con attenzione il secondo episodio della serie, vorremmo soffermarci su alcune interessanti migliorie apportate dalla software house danese. Il mese di licenza concesso all’agente 47 ha infatti permesso ad IO-Interactivedi dedicarsi al miglioramento delle prestazioni del titolo. Grazie alla patch 1.04 (pubblicata a poche ore dal lancio, ndr) i tempi di caricamento sono stati quasi dimezzati, piccoli bug che affliggevano alcune aree di gioco sono stati corretti e, ultima implementazione non da poco, adesso è possibile riprendere una missione online nel caso in cui si perda la connessione. Tutte le novità indicate hanno reso la fruizione della seconda parte dell’avventura ancora più godibile.

Ebbene, dopo questa doverosa premessa, siamo pronti a raccontarvi de “Il Mondo di domani”, seconda tappa del viaggio nel mondo degli assassini della ICA. Questa volta 47 viene a farci visita in Italia, a Sapienza, una cittadina fittizia che sorge sulle coste del bel paese. Come nella prima “puntata” del titolo, il contratto del killer silenzioso prevede l’uccisione di due bersagli: lo scienziato Silvio Caruso e la sua assistente di laboratorio. A differenza dell’avventura parigina questa volta però la missione dell’agente non si conclude qui; il duo ha prodotto il campione di una terribile arma batteriologica, e per evitare che finisca in mani sbagliate la ICA ne richiede l’immediata distruzione. Insomma, l’incarico nel bel paese sin dalle sue premesse si prospetta ben più arduo per l’assassino prezzolato.

Fortunatamente, come nel primo episodio, un elaboratissimo level design soccorre il videogiocatore. Sapienza è senza ombra di dubbio uno dei migliori scenari concepiti dal team danese, e probabilmente per complessità supera di gran lunga l’edificio esplorabile a Parigi.. La “perla della costiera amalfitana”, con i suoi NPC, i suoi vicoli ed i suoi locali è la miglior sorpresa di questa seconda porzione del titolo. Uno scenario non solo godibile dal punto di vista estetico, ma utile anche ai fini del gameplay, dato che origliando le conversazioni nella piccola piazza della città, o semplicemente esplorando la Gelateria Bella, è possibile scoprire diverse “Opportunità” da cogliere per portare a termine i compiti di 47. Durante la nostra prova abbiamo assunto i panni dello stimato Dottor Lafayette, guadagnandoci un colloquio tete-a-tete con il depresso Caruso, ed abbiamo sfruttato il travestimento per completare la missione in circa 1 ora di gioco. Ma la soluzione appena descritta è solo una delle tante disponibili, e la possibilità di sfruttare altri punti di ingresso ed altri strumenti di morte rendono “Il Mondo di Domani” rigiocabile senza rischiare di annoiarsi. I contratti online prodotti dalla community ed il secondo bersaglio dei Sarajevo Six, in arrivo esclusivamente su PS4, poi amplificano ulteriormente i contenuti offerti.

A questo punto, l’unico dubbio rimanente è legato alla trama del titolo, sviscerata anche questa volta attraverso un numero ridotto di immagini ed una sequenza di intermezzo. Elementi pregevoli, certo, ma ancora troppo limitati per esprimere giudizi sulla narrazione. L’appuntamento è rimandato dunque al terzo episodio, il cui debutto è previsto per la fine del mese.


Episodio 3: La Prigione Dorata

Poco più di un mese fa in compagnia di 47 avevamo esplorato una delle migliori ambientazioni mai concepite da Io-Interactive. Il secondo episodio di Hitman ci aveva convinto grazie ad un briefing degno di un ottimo spy movie e ad un level design profondo. Con Sapienza, la splendida località situata sulla costiera amalfitana, il team danese aveva compiuto progressi enormi rispetto all’edificio esplorabile nel “pilot” del titolo. Pensavamo fosse impossibile creare un’ambientazione più suggestiva, ma ci sbagliavamo. La terza ambientazione da esplorare per conto della ICA è infatti Marrakesh, una città davvero ricca di sorprese. Ma andiamo per ordine.

Come nelle “puntate” precedenti, anche in questa occasione tutto ha inizio dal briefing della International Contract Agency, in cui troviamo nuovamente due bersagli: un banchiere svedese accusato di aver portato sull’orlo della bancarotta il Marocco, ed il Generale dell’esercito marocchino Zaydan, intenzionato a sfruttare il clima instabile della città per organizzare un colpo di stato. Insomma, la situazione sembra decisamente favorevole per un killer abituato a nascondersi da sguardi indiscreti. Come accennato poche righe sopra, la città marocchina si presenta davvero ricca di sorprese. Un numero spropositato di NPC, un vasto ed affollatissimo Suq e tanti piccoli bazar circondano i due edifici che ospitano i target della missione (rispettivamente l’ambasciata svedese ed una scuola abbandonata). Anche questa volta origliare le conversazioni si rivelerà un’azione tutt’altro che marginale, dato che come nelle precedenti missioni le Opportunità sfruttabili da 47 per portare a termine i suoi incarichi sono diverse. Durante la nostra playthrough ad esempio abbiamo vestito i panni di un prigioniero per ottenere un colloquio privato con Zaydan, ed abbiamo offerto al banchiere svedese un massaggio fin troppo rilassante. Le soluzioni come sempre sono numerose, e non bastano i 90 minuti della prima run per sperimentare tutto ciò che la città marocchina ha da offrire.

Insomma, tirando le somme di questo terzo appuntamento, la qualità del lavoro svolto da IO-interactive è innegabile. Non manca tuttavia una nota dolente: sin dal viaggio parigino avevamo espresso i nostri dubbi riguardo la struttura episodica inaugurata con questo nuovo capitolo. Se è vero che tre episodi sono ancora pochi per permetterci di esprimere un parere definitivo sulla trama di Hitman, è altrettanto vero che in termini narrativi il team danese (al di fuori di poche pregevoli sequenze di intermezzo) sino ad ora ha offerto al suo pubblico poco o nulla. E per una serie che ha sempre fatto del plot uno dei suoi punti di forza questo è indubbiamente un difetto non di poco conto. Speriamo che l’ennesima sequenza di intermezzo posta a conclusione della missione marocchina possa servire da apripista per uno sviluppo narrativo più marcato.

8.5

Pro

  • - Ambientazioni vaste e ricche di particolari
  • - Gameplay ricco e vario
  • - Narrazione coinvolgente…

Contro

  • - … ma finora appena accennata
  • - IA a tratti deludente
  • - Le modalità aggiuntive possono risultare stancanti i neofiti
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