World of Warcraft: Battle for Azeroth – Recensione

Recensito su PC

La famosa hit natalizia di Andy Williams recita cosi: “È di nuovo quel fantastico periodo dell’anno!” ma in questo caso quel periodo coincide con l’uscita dell’espansione di uno dei MMORPG più giocati di sempre: World of WarcraftBattle for Azeroth. Anche questa volta Blizzard ci propone come tema principale lo scontro frontale fra le due grandi fazioni che vivono su Azeroth, l’Alleanza e l’Orda, cercando di riprendere i temi cardinali che hanno reso la serie famosa e amata da milioni di giocatori di tutto il mondo.

Scopriamo insieme le novità di questa nuova espansione: è tempo di ritornare al futuro, Marty!  e attenzione agli spoiler.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

Durante l’espansione precedente (Legion, ndr), siamo venuti a conoscenza che Azeroth in realtà non è solo un pianeta, bensì il più potente titano dormiente dell’universo. Questo suo potere non è di certo passato inosservato agli occhi del buon Sargeras, che nella sua controversa crociata contro il male, ha deciso di distruggerlo, in modo che esso non soccomba all’influenza dei malvagi dèi del Vuoto. L’Orda e l’Alleanza hanno deciso quindi di stringere un patto di non belligeranza per fronteggiare le difficoltà e insieme recuperare tutti gli artefatti leggendari, la loro unica possibilità di vittoria.

In uno scontro finale degno dell’ultima puntata di Sailor Moon, i nostri eroi hanno incrociato le loro armi per far fronte a Sargeras, riuscendo finalmente a sconfiggerlo, anche se a caro prezzo: i tanto coccolati artefatti son ormai diventati bastoni da passeggio. E con le sue ultime forze Sargeras è riuscito a pugnalare il pianeta, creando quella che adesso viene definita La fessura, una ferita nel titano da cui fuoriesce una sostanza sì misteriosa quanto potente, l’Azerite, che regala a chi la colleziona una forza incredibile.

Senza un nemico comune e con l’incombere dellla guerra per il controllo sui giacimenti di Azerite, si riaccendono le vecchie ostilità fra Orda e Alleanza, ed è proprio da questo incipit che iniza la nuova espansione, World of Warcraft: Battle for Azeroth. Un bel modo per vendicarsi dei torti passati.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

It’s your Boi Zappy!

Alcuni mesi prima del lancio vero e proprio dell’espansione, sono state rilasciate delle avventure per introdurre i giocatori alla nuova lore, presentandone i tre personaggi principali: Surfang, attuale leader degli orchi; Jaina, arcimago rinnegato dalla sua terra natia; e Lady Sylvanas, il nuovo capo dell’Orda. Quest’ultima, temendo che l’Alleanza usasse Darnassus (la capitale degli elfi della notte) per lanciare un assalto contro Lorderon, decide di fare la prima mossa e iniziare una campagna sanguinaria contro l’alleanza che terminerà con la distruzione dell’albero Teldrassil, il simbolo della città elfica.

Questi ultimi eventi non hanno scosso soltanto le terre di Azeroth, ma vi sono state ripercussioni anche nella vita reale: la community di World of Warcraft si è vista spaccata in due. I giocatori si sono spogliati della loro armatura per dimostrare il loro dissenso verso le azioni di Sylvanas, proprio come Surfang nella scene “Old soldier”, concordando di non ingaggiare i membri dell’orda che non indossassero l’armatura.

Tutto questo ci ha notevolmente sorpresi, perchè ha dimostrato quanto la community di World of Warcraft sia ancora attiva. E non solo in game.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

Divide and Conquer

Le principali novità di questa espansione son ben evidenziate dal viaggio che ci porterà dal livello 110 al 120. Le due fazioni, questa volta, avranno esperienze di avanzamento completamente diverse tra loro: un membro dell’orda, per esempio, seguirà le avventure che lo porteranno alla scoperta dell’isola perduta di Zandalar; mentre un membro dell’Alleanza seguirà il filone narrativo di Jaina Proudmour nelle isole di Kul Tiras. Un cambiamento molto apprezzato, soprattutto perché invoglierà il giocatore a seguire entrambe le vicende, perfezionando una rigiocabilità di per sé mediamente avanzata.

Certamente anche se le zone sono nuove, il modo in cui esse verranno esplorate non sarà molto differente dal passato. L’obiettivo in sé delle missioni potrebbe essere quindi ancora banale, ma la loro diversificazione garantirà di sicuro svariate ore di divertimento. Non si tratta di quest riempitive, ma stravaganti, piene di dialoghi e cutscene divertenti o crudeli, giusto per non perdere il tocco magico di un WoW.

D’altro canto però, esperienza a parte, non esiste una vera e propria ricompensa al raggiungimento del livello massimo. La gestione delle abilità è abbastanza insoddisfacente rispetto alle altre espansioni, poiché non si otterranno nuove abilità o talenti. Il vero sistema di progressione è invece legato a un amuleto, capace di raccogliere e incanalare il potere dell’azerite, ossia il Cuore di Azeroth. Con l’accumulo delle giuste energie, si potranno sbloccare i poteri latenti della collana e si andranno a sbloccare i diversi tratti che migliorano le abilità a nostra scelta.

Con le armi artefatto ormai diventate inutili (è possibile solo ricrearne l’aspetto e usare caratteristiche di altre armi) l’amuleto di azerite non riesce a colmare solidamente questo sistema, poiché i tratti – a parte i più rari provenienti da raid e dungeon – non modificano particolarmente il modo di giocare, né tantomeno riescono a migliorarne il risultato finale. Inoltre il giocatore medio di WoW ha una vena masochistica non poco latente, e non ha di certo voglia di grosse semplificazioni, né di ulteriori e noiosi farming. Anche se alcuni giocatori sperano che una patch futura possa far tornare giocabili i loro demon hunter o altre classi potenziate con gli artefatti, che sfortunatamente nessuna quantità di azerite riuscirà a portare al livello delle altre classi.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

I am the King of the Mountain, baby!

Il vero motivo per cui raggiungere il livello massimo si nasconde dietro tutti quei contenuti che diventano accessibili solo una volta raggiunto. In Battle for Azeroth vi sono due nuove attività: i Warfronts e le Island Expeditions, ossia le spedizioni sulle isole perdute.

In World of Warcraft: Battle for Azeroth bisognerà battere l’AI e conquistarne la fortezza e per farlo si dovrà costruire una base, muoversi tra gli avamposti, farmando più risorse possibili, al fine di aumentare le possibilità di sconfiggere i nemici. Un modo simpatico di voler ricreare le meccaniche del classico Warcraft, che però su larga scala diviene maldestro, non riuscendone a catturare l’enfasi delle battaglie. Manca infatti una vera e propria strategia dietro il livello di difficoltà, molto basso, soprattutto perché non vi è la possibilità di giocare con piccoli gruppi di persone. É accessibile solo dalla ricerca automatica di party: la squadra risultante di venti/trenta persone sarà difficile da far cooperare, e il caos potrebbe potrebbe diventare a breve frustrante.

La seconda attività introdotta sono le Island Expeditions. A differenza dei Warfronts questa modalità può essere effettuata sia in modalità PvE che in modalità PvP con il solo obiettivo di mettere le mani su un determinato quantitativo di Azerite prima del team avversario. Il prezioso minerale potrà essere ottenuto in tre modi differenti: raccogliendolo dai giacimenti di Azerite che si trovano sul suolo; uccidendo mostri e boss; completando eventi.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

Questa modalità a tre giocatori porterà due team su una delle sette isole, che sarà popolata casualmente da mostri e eventi di vario genere. Qui l’AI è gestita davvero magistralmente e a difficoltà più elevate ci si dimentica quasi che non si ha a che fare con giocatori reali. Una modalità altamente replayable, che difficilmente sarà uguale a quelle precedenti, essendo creata quasi in maniera procedurale per l’occasione.

Se tutto ciò non dovesse bastare, raggiungendo il livello 120 si avrà accesso alle zone della fazione avversaria, andando a raddoppiare l’area effettiva di gioco. Ci si potrà spostare in questa nuova zona non solo per combattere in PvP, ma anche solo per esplorarla e per completare le innumerevoli nuove missioni disponibili. Ed è qui che trova la sua grande utilità la modalità War Mode, attivabile dal menù del personaggio, che permetterà di ingaggiare, o meno, gli avversari in combattimento (a patto che anche esso abbia la modalità attivata). Una feature necessaria introdotta per permettere ai giocatori di muoversi liberamente tra le attività del territorio nemico, senza venir sopraffatti dalla loro superiorità numerica, mentre si cerca di partecipare ad attività come raid e dungeon. Se a modalità attivata si guadagneranno un determinato numero di uccisioni, il proprio nome verrà evidenziato sulla mappa, sia come punto di riferimento per gli alleati, sia per gli avversari, che vorranno a tutti i costi guadagnare qualche ricompensa extra dallo scalpo evidenziato.

Torna anche in gioco il World Quest già presente in Legion, che aggiunge al roster giornaliero delle missioni a tempo sparse in una delle sei zone, offrendo grosse ricompense e tanta reputazione per la fazione appartenente.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

Bring me MOAR!

Direttamente selezionabili alla creazione di un nuovo personaggio, avremo anche sei nuove razze (tre per fazione) a patto che l’account soddisfi però alcune condizioni: attualmente per utilizzare una delle nuove razze si dovrà avere la reputazione di tipo “Esaltato” con la corrispettiva fazione (es. se si vuole vestire i panni di un Tauren, si dovrà essere “Esaltati” in Orda) e completare una breve quest che introdurrà alla loro storia. Oltre ad avere nuove abilità e tratti razziali, il raggiungimento del livello massimo con una delle sei nuove razze farà guadagnare una mount e un set completo di armature razziali.

Le nuove razze comprendono: per l’ Orda i Mag’har Orcs, gli Highmountain Tauren e i Nightborne; mentre per l’Alleanza i Void Elf, i Lightforged Draenei e i Darkiron Dwarwes. Oltre a queste sei razze ne verranno aggiunte altre due più avanti nell’espansione, ossia gli Zandalari Trolls (già famosi nell’Orda) e gli umani di Kul Tiras (protagonisti della campagna dell’Alleanza).


World of Warcraft: Battle for Azeroth è di sicuro una espansione abbastanza compatta, che però avrà qualche difficoltà a spodestare Legion dal piedistallo. Non perché Blizzard abbia deciso di abbassare troppo l’asticella, né tanto meno si vuole dire che sia un prodotto riuscito male. Il look delle nuove zone, la nuova lore, le nuove modalità e i dieci nuovi dungeon presenti sono tutti elementi divertenti, ma Blizzard non riesce comunque a discostarsi e alla fine monetizza tutto il buon lavoro creato da Legion e lo guida verso dei piccoli miglioramenti, che son di difficile osservazione nel breve periodo. Questa volta non sembra aver osato come in passato, ma di sicuro ci sarà modo di smentirsi in futuro.

8

Pro

  • Comparto tecnico e artistico di tutto rispetto
  • Il doppio delle quest, mai ripetitive
  • Longevità garantita
  • Nuove modalità molto divertenti...

Contro

  • ...anche se Warfronts mostra ancora qualche debolezza
  • Gameplay poco innovativo
  • Il Cuore di Azeroth nasconde svariate incertezze
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