Killzone 2 – Anteprima Killzone 2

I videogiochi premiano i… pazienti

Il primo Killzone fu un progetto decisamente riuscito. In commercio per Playstation2 ormai da quattro anni, attirò subito l’attenzione per la sua grinta e la sua trama appassionante. Certo, mancava di qualcosa e sapeva ancora di già visto, ma il gioco era lì, capace di divertire e stregare un po’ tutti. Per dirla tutta, Killzone era un fps come se ne vedono tanti, ambientato in un futuro lontano (2357), costellato da guerre e lotte tra fazioni opposte, tra cieli spenti e strutture dal vago sapore post-apocalittico.
Guerrilla, il team di sviluppo, fece seguire a ruota un seguito nel 2006 per PSP, dal titolo di Killzone: Liberation, ma già da prima (precisamente all’E3 del 2005), si curò di rendere noto un trailer per il seguito diretto del suo fps preferito: Killzone 2. All’epoca fece scalpore, presentando un comparto grafico da mozzare il fiato ed alzando l’Hype attorno al titolo in maniera incontenibile. Poi, pian piano, passarono gli anni, ed il progetto finì in una sottospecie di dimenticatoio. Fin ad ora.
l’E3 del 2008 ha sancito il ritorno sulle scene del titolo Guerrilla che, forse un po’ meno graficamente dotato del suo trailer di lancio, si è mostrato comunque tecnicamente valido ed interessante. 
Vedremo se sarà in grado di rendere giustizia ad un’attesa lunga, lunghissima e ad un’aspettativa mai così grande come ora.

Alieni su un pianeta alieno

A quanto pare i monelli Helgast, i misteriosi alieni che combattevano contro gli umani nel primo capitolo della saga, non si sono certo dati per vinti ed hanno continuato ad imperversare, con esplosioni e sparatorie, in una Terra sempre più decisa a sbarazzarsi degli invasori una volta per tutte. Questa volta però, il conflitto non si accenderà sotto i cieli azzurri del nostro pianeta verde, bensì tra le elettriche nuvole e le terribili tempeste di Helgan, il mondo che ha dato i natali alla terribile razza degli Helgast.
Le truppe scelte per l’invasione appartengono alla Legion, una forza speciale alla quale apparterrà il nostro protagonista, un militare tosto e muscoloso chiamato Sev, preparato come i suoi compagni ad aspettarsi di tutto, e pronto a conquistare l’oscura capitale aliena. 
L’inizio del gioco, infatti, ci vede giungere nella capitale del pianeta dove, grazie a tecnologie sconosciute, gli abitanti controllano il tempo atmosferico, scatenando a piacimento tempeste da far impallidire l’apocalisse.
E l’apocalisse sembra davvero scatenarsi sul nostro manipolo di combattenti che, a bordo di un velivolo aereo, sorvolano un tetro paesaggio di morte, con esplosioni che impazzano e reti di fulmini che solcano il cielo, da ricordare alla lontana i fumosi e tristi scenari apocalittici di “fuga da Los Angeles” di John Carpenter. Se poi, a tutto questo, aggiungiamo dei nemici che tutto possono essere definiti fuorché mammalucchi ed un motore fisico che dovrebbe rasentare il realismo perfetto, beh, allora Killzone 2 potrebbe davvero essere quel capolavoro che tanti decantano.

 


Gli Helgast e il loro celebre look

Sparare in un mondo inverosimilmente verosimile

Abbiamo appena accennato al duro lavoro svolto da Guerrilla, un lavoro precisino atto a sviluppare un motore fisico all’altezza delle enormi aspettative. Secondo il team di sviluppo, infatti, in Killzone potremo davvero trovare di che sbizzarrirci, avendo la possibilità di spaccare tutto quel che ci troveremo davanti al cammino. Oggetti, terreni, muri e tutto ciò che il vasto mondo di Killzone 2 ci offrirà, si avvarrà di un complesso motore fisico. Possiamo solo immaginare tutte le implicazioni di un tale affermazione. Se tutto ciò fosse vero, allora Killzone2 da questo punto di vista saprà davvero mostrare qualcosa che si avvicinerà in maniera avveniristica alla realtà.
Ma uno sparatutto è un signor fps solo se gli avversari sapranno vender cara la pelle. In Killzone l’IA avversaria sarà, a quanto promesso, ben calibrata e verosimile. Dalle poche immagini presenti e da una demo mostrata alla Games Convention 2008, i nemici tendono a formare ottime strategie di gruppo, cercheranno di nascondersi, di difendersi e raramente si lanceranno nel mucchio in maniera sconsiderata. Non più manichini digitali, dunque, ma rappresentazioni verosimili di veri avversari. Questo aspetto, unito al suddetto motore fisico, dovrebbe davvero donare un pizzico di pepe agli scontri in quel di Helgan.
Ricordiamoci però, che Killzone ha un’ambientazione futuristica, per questo motivo la realisticità non potrà sposarsi ad armi letali, ambientazioni di altri mondi e nemici decisamente alieni (diventati ormai simboli di questo gioco, con quei visori luminosi dall’aspetto minaccioso).
Un mondo inverosimile e verosimile allo stesso tempo dunque, che saprà regalare le gioie di una guerra dei mondi unita al crudo realismo di un Apocalipse Now.

 


La prospettiva di far saltare in aria ogni cosa è davvero allettante


Chi trova una squadra… trova un tesoro

Killzone 2, come abbiamo detto fin’ora, sembra poter rivelarsi un ottimo titolo per il giocatore in solitaria ma, lasciatemi aggiungere, saprà farsi valere anche per quanto concerne il Multiplayer. I ragazzi di Guerrilla hanno anticipato che, sino a 32 giocatori (il numero massimo concesso), potranno contemporaneamente divertirsi in linea, scegliendo il terreno su cui spararsi a vicenda e, oltre a questo, decidere anche limitazioni alle armi, ai veicoli, e tanto altro. Interessante anche la possibilità di scegliere una classe di appartenenza diversa per il nostro alter ego: la Badge.
Le classi alle quali potremo far parte sono in tutto sei: il cecchino, il tattico, il medico, il sabotatore, l’ingegnere e l’assaltatore. Come ogni classe che si rispetti, quella che sceglieremo ci donerà due abilità esclusive che, cosa abbastanza scontata, cambieranno il nostro modo di approcciarci al gruppo. Ciononostante, la propria classe sarà modificabile alla fine di ogni missione, così da permettere ad un giocatore di non fossilizzarsi solamente su di una possibilità. E non solo. Gli sviluppatori hanno annunciato che, nel corso della partita, non solo sarà possibile cambiare la propria badge ma, cosa ancor più allettante, si potrà creare una badge nuova, ibridando delle classi pre-esistenti. Questa scelta, abbastanza originale, dovrebbe permettere una personalizzazione abbastanza ampia del nostro alter ego virtuale ed un’immedesimazione con esso ancor più ampia.
Altra chicca interessante sarà la possibilità di entrare a far parte di un cosiddetto clan, un gruppo virtuale al quale potranno appartenere un massimo di 64 giocatori e che, sempre a quanto dicono gli sviluppatori, dovrebbe permettere di condividere partite, vittorie e amicizie. L’idea di permettere l’inserimento di queste comunità online sembra davvero azzeccata, un elemento aggiuntivo che dovrebbe aumentare notevolmente la durata dell’esperienza ludica e, oltre a questo, creare un gioco a sé stante rispetto alla modalità in single player.
In ogni caso, oltre al multiplayer online sarà disponibile anche un multiplayer casalingo, come ogni fps moderno che si rispetti.

Guarda come ti sfioro il fotorealismo

L’elemento che più di altri aveva alzato alle stelle l’attesa per questo secondo capitolo di Killzone è stato, senza troppe sorprese, l’aspetto grafico. Quando il primo trailer fu presentato all’E3 2005, molti gridarono al miracolo. La grafica era qualcosa di molto vicino al fotorealismo e, per gli appassionati di tutto il mondo, l’attesa iniziò ad essere davvero frustrante.
Ora, con tre anni sul groppone, la grafica di Killzone 2 non si mostra così eccezionale come allora anche se, ed è il caso di dirlo, rimane comunque di altissimo livello.
Dando un’occhiata qua e là ai vari screen presenti sulla rete (dei quali trovate un bell’esempio nella sezione gallery di questo sito), potete notare anche voi la qualità eccezionale del motore grafico di Killzone 2. Ogni elemento sembra curato sin nei minimi dettagli, tanto da dare all’insieme un aspetto molto vicino al fotorealismo. Cosa importantissima: ogni texture sembra studiata davvero in maniera maniacale, così da risultare sempre in linea con gli ambienti, evitando di dare l’idea di riciclo e, anzi, donando al tutto un’area davvero realistica.
Per quanto riguarda le animazioni, risultano davvero fluide e ben gestite, risolvendo uno dei problemi maggiori per un fps: la legnosità dei movimenti. Anche il dondolio della prima persona non sembra esagerato, così da non instillare nel giocatore quel senso di mal di mare che alcuni colleghi, anche quelli più insigni, sembrano davvero suggerire.
L’idea che ci si può fare, vedendo all’opera il motore grafico di Killzone 2, è un’idea di realismo davvero riuscito. A volte si stenta a ricordarsi di avere di fronte un videogioco, pensando di star guardando il filmato di un videoamatore intento a correre e sparare, tanto gli effetti di luce e i vari ambienti son costruiti bene.
Certo, la grafica degli ambienti, è risaputo, è sempre quella più “semplice” da ricreare. In questo caso, però, gli addetti alla grafica di Killzone 2 si son dati seriamente da fare per rendere credibili anche i vari nemici (e alleati) che incontreremo lungo il nostro cammino. Pare proprio che siano riusciti abbastanza bene nel loro intento, donando al titolo un motivo in più per essere giocato.

 

 un esempio lampante della bontà grafica del titolo

In conclusione

Dopo tre anni dalla sua prima apparizione, Killzone 2 dimostra nuovamente di avere tutte le carte in regola per essere uno dei titoli più attesi della prima stagione 2009. Per vedere il gioco sugli scaffali, infatti, dovremo attendere febbraio 2009.
Amanti di fps e non, se Killzone dovesse mantenere tutte le promesse, dovremo ritrovarci tra le mani un prodotto di primissima qualità, capace di diventare una vera e propria killer application per la ps3 di casa Sony e, oltre a questo, di divenire un metro di paragone futuro per tutti gli fps che si rispettino. Certo, non c’è da dimenticare che anche il primo Killzone aveva fatto sperare benissimo all’inizio dimostrandosi, per certi versi, inferiore rispetto alle aspettative che aveva suscitato.
Per sapere se Killzone 2 saprà mantenere tutte le promesse dovremmo attendere qualche mese, solo allora sapremo se entrerà di diritto nell’olimpo dei migliori sparatutto per Playstation 3 o diverrà un mero passatempo per riempire qualche ora.

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