Cairn Provato

Mostrato nuovamente durante lo State of Play, è arrivato il momento di provare Cairn, il simulatore di arrampicata dagli autori di Furi e Haven.

Cairn Provato

Hai mai desiderato superare te stesso, sfidando i tuoi limiti? Giocare a Cairn è esattamente questo. È il richiamo di una montagna che sembra insormontabile, la determinazione di conquistare la vetta e la ricompensa di un panorama mozzafiato, immersi nel silenzio maestoso della natura. Non è un titolo per tutti, ma è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita.

Ho avuto l’opportunità di provare Cairn, il nuovo simulatore di arrampicata di The Game Bakers (autori di Furi e Haven), grazie alla demo rilasciata durante lo State of Play di qualche giorno fa. In attesa della release ufficiale prevista per il 5 novembre 2025 su PlayStation 5 e PC, questa piccola anticipazione mi ha letteralmente conquistato. Anche se la demo potrebbe non rispecchiare appieno il prodotto finale, ciò che ho visto e giocato finora è assolutamente sublime. Ti racconto com’è andata.

Lo spirito dell’avventura

Aava è un’alpinista professionista che aspira a diventare la prima persona a scalare il monte Kami. Ma prima di lanciarsi in questa leggendaria impresa, ha deciso di affinare le sue abilità e temprare il suo spirito su una montagna di prova, meno ardua rispetto a Kami, ma che può rivelarsi ugualmente fatale se sottovalutata. La demo di Cairn, che si svolge tutta su questo monte di prova, non è altro che un enorme tutorial che mostra le meccaniche basi del gioco.

Prima di iniziare, Cairn ci consente di scegliere tra tre livelli di difficoltà: Esploratore, Alpinista e Free Solo. La demo però permette di selezionare solamente la modalità Alpinista, ovvero quella più bilanciata del gioco. Ogni difficoltà ha delle caratteristiche che rendono il gioco più accessibile per chi si vuole godere la storia, o più impegnativa a chi è alla ricerca di una vera sfida.

Cairn Provato - Gameplay
Cairn offre un gameplay piuttosto profondo.

Nella descrizione delle varie difficoltà leggiamo che Esploratore, quella più facile, è una sfida leggera con malus meno impattanti (cibo, acqua, stamina, etc), salvataggi automatici e anche la possibilità di riavvolgere il tempo per impedire la morte di Aava. Free Solo, la modalità più difficile, è una vera sfida invece, implementando un sistema di permadeath (morte permanente), salvataggi solo rapidi per riprendere la partita, zero assist e niente accessori che favoriscono la scalata, come i chiodi da roccia.

La difficoltà Alpinista si posiziona come una via di mezzo ben bilanciata tra le due di prima. A mio parere, è la scelta ideale per immergersi completamente nell’esperienza di Cairn, poiché permette di godersi il titolo senza quella sensazione di frustrazione in caso di caduta accidentale. Sono comunque curioso di provare la Free Solo Mode non appena uscirà il gioco completo!

Sopravvivere alle avversità della montagna

Dopo aver selezionato l’unica difficoltà disponibile, quella da Alpinista, la demo di Cairn ci catapulta subito in un’arrampicata di prova, che altro non è che il tutorial iniziale del gioco. La meccanica dell’arrampicata è resa molto bene in-game, con Aava che muove un arto alla volta alla ricerca del giusto appiglio. Braccio destro, braccio sinistro, gamba destra e gamba sinistra: l’arrampicata è una sequenza di movimenti ripetuti, ma ti assicuro che non c’è niente di monotono in questo!

Questo perché il gioco offre anche degli elementi esterni alla scalata, come ad esempio il peso dello zaino che influenza la nostra andatura e il consumo di stamina, oppure le condizioni metereologiche e il ciclo giorno/notte, o ancora le nostre ferite che renderanno meno instabili le nostre scalate. Insomma, non si tratta di arrampicarsi e basta, ma anche di tener conto delle condizioni di Aava durante la nostra sessione.

Cairn Provato - ciclo giorno notte
Di notte, cambia tutto.

A questo si aggiungono anche il fattore fame, sete e temperatura che dovremo controllare regolarmente a ogni nostra sosta. Oltre a essere un simulatore, Cairn è anche un titolo con elementi survival che rendono ancora più immersiva l’esperienza di gioco. A ogni step della montagna, possiamo accamparci e rifocillarci con cibo e bevande che possiamo craftare noi (ad esempio mescolare acqua e cioccolato per ottenere una cioccolata calda).

Mentre ci addentriamo nella scalata, la nostra Aava subirà delle lesioni, in particolare agli arti, e in questi casi dovremo curare le ferite con dei kit limitati che dovremo gestire con estrema parsimonia. Questo aggiunge un tocco di realismo in più e allo stesso tempo una maggiore profondità nel gameplay che, come dicevo all’inizio, non si tratta solamente di scalare una montagna.

Cairn Provato - Meccaniche Survival
Le tende offrono un riparo temporaneo dove poter rimettersi in sesto prima di ripartire.

Aggiungo anche che in Cairn morire è piuttosto facile. Mi è capitato più volte di cadere a causa di un piede messo male – e in quel caso il gioco ti avverte con l’arto in questione che inizia a tremare – oppure perché non ho messo un chiodo da scalata per far riposare Aava durante l’arrampicata. All’inizio credevo si trattasse di un semplice aiuto, ma approfondendo di più il gioco ho capito che posizionare dei chiodi in siti strategici aiuta moltissimo la scalata.

Inoltre, in caso di caduta, il chiodo, su cui è possibile legare una corda, ci permette di non precipitare nel vuoto completamente, ma di rimanere appesi a mezz’aria. Tuttavia, in caso di caduta, è possibile sbattere contro la parete e in quel caso Aava perderà i sensi per qualche secondo, prosciugandogli così diverse energie.

Artisticamente magico ma animazioni altalenanti

Già dalle prime immagini possiamo notare un impatto artistico non indifferente. In un’epoca in cui si cerca la grafica spaccamascella, Cairn si distingue con un magnifico stile a fumetto e una paletta di colori freddi che esaltano perfettamente lo spirito montano. Nella sua semplicità, specialmente nel modello della protagonista, è davvero affascinante da vedere.

Se da un lato la grafica è innegabilmente riuscita, dall’altro le animazioni stonano spesso, specialmente quelle relative alla scalata. Mi riferisco a movimenti innaturali, con parti del corpo che si sovrappongono o arti che assumono pose decisamente troppo contorte per un essere umano.

Chiaramente non cerco il realismo assoluto, ma quantomeno una maggiore coerenza fisica che non rompa l’immersione. Da questo punto di vista Cairn deve può e deve migliorare. Mancano ancora diversi mesi alla release finale, speriamo quindi che il team investa qualche risorsa in più su questo aspetto del gioco.

Cairn Provato – Un titolo ben oltre le aspettative

Cairn è riuscito nell’impresa di farmi apprezzare l’arrampicata, uno sport che onestamente parlando non mi ha mai attirato più di tanto. Mescola in maniera omogenea survival, simulazione e meccaniche crafting, senza strafare. Personalmente l’ho trovato rilassante, un gioco dove cadere e morire fa parte del gameplay senza risultare noioso (incredibile!).

Sicuramente un titolo da tenere d’occhio nel panorama indie. Al momento le uniche cose che non mi hanno pienamente convinto sono alcune animazioni e la varietà nel gioco. In futuro mi piacerebbe vedere delle mappe create in maniera procedurale in modo tale da avere sempre un percorso diverso durante la scalata.

Per il resto lo trovo un gioco davvero affascinante. E il premio più grande in questo gioco è quando raggiungi la vetta e trovi uno spot per ammirare il panorama. Scattare una foto è obbligatorio in questi casi, anche se non si è amanti della montagna.

Cairn Provato - Panorami
Il giusto premio dopo una lunga scalata.

Se anche tu vuoi provare la demo, puoi scaricarla gratuitamente dal PS Store per console PlayStation 5 oppure su Steam. Il titolo completo uscirà il 5 novembre 2025 su queste due piattaforme.

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