Donkey Kong Bananza Anteprima

Il gorilla più famoso dei videogiochi torna finalmente protagonista di un grande titolo per la nuova console ibrida Nintendo. Siamo andati a provarlo, seguiteci quindi in Donkey Kong Bananza Anteprima.

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Abbiamo provato per ben 3 ore la nuovissima esclusiva Nintendo Switch 2, che riporta, finalmente, sotto le luci della ribalta il gorilla più famoso del mondo videoludico. Sara riuscita Nintendo a dare giustizia ad uno dei suoi personaggi più iconici? Seguiteci in Donkey Kong Bananza Anteprima per scoprirlo.

Donkey Kong Bananza Anteprima: la vera Killer App di Switch 2?

Voglio iniziare questo pezzo con un fatto, in quanto al primo annuncio del titolo, avvenuto durante il direct dedicato a Nintendo Switch 2, ero rimasto convinto solo a metà. Avevo infatti apprezzato la volontà di creare un platform 3D dedicato al simpatico scimmione Nintendo ma, a quel tempo, l’avevo percepito come un progetto secondario, mosso da budget e ambizioni limitate, ben lontano da quel Mario Odissey 2 che tutti anelavano.

Nulla di più sbagliato! Nintendo infatti in quell’occasione aveva volutamente tenute nascoste la maggior parte delle caratteristiche uniche di Donkey Kong Bananza, per rivelarle poi al mondo con un direct dedicato, trasmesso in streaming giusto un paio di settimane fa. E se già da quella presentazione mi ero accorto della potenziale bomba che ci saremmo potuti trovare tra le mani, provarlo in prima persona ha definitivamente confermato quella sensazione.

Se quindi una delle principali critiche mosse a Nintendo Switch 2 dalla community è stata quella di avere una lineup di lancio piuttosto povera, con “solo” Mario Kart World, di cui vi invito a leggere la nostra recensione, con Donkey Kong Bananza tutto potrebbe presto essere ribaltato, dando più di un buon motivo ai nuovi giocatori per acquistare la nuova console ibrida della grande N.

Alla Scoperta delle Meccaniche: una Miniera di Banane

La nostra prova di Donkey Kong Bananza è iniziata con il prologo del gioco, così da farci avere un po’ di contesto narrativo, aspetto su cui lo sviluppatore sembra essersi concentrato molto questa volta, nonostante il tipo di esperienza e le precedenti iterazioni potevano far pensare che fosse un fattore secondario della produzione. DK è all’interno di una miniera e sta estraendo le sue amate banane, presenti in quantità industriale.

E già da questi primi minuti che veniamo messi davanti ad una verità sconcertante: in Donkey Kong Bananza si può distruggere praticamente ogni cosa, creandosi quindi la propria strada e scoprendo sempre qualcosa di nuovo. E l’angusta miniera iniziale che ci è stata presentata è un modo perfetto per scoprirlo in prima persona, piena di banane e oro da raccogliere, segreti e tesori da scovare.

Vi basti pensare che il prologo di per se non è affatto lungo, come è giusto che sia, ma sono stato richiamato all’ordine da un membro dello staff quando, a quasi mezzora dall’inizio della prova, non ero arrivato neanche a metà della sezione, essendomi perso ad esplorare e spaccare ogni cosa che mi presentasse davanti, ammaliato da quel mondo incredibilmente reattivo e misterioso.

La prima Mappa Aperta: la Laguna

Alla fine del prologo DK viene risucchiato da una terribile tempesta, causata dagli antagonisti del gioco, la Void Company, che si stanno impossessando di tutte le banane presenti in natura, e finisce catapultato in uno strano mondo. Quello che non sa è che questo è solo il primo “piano” del suo viaggio verso il centro della terra, che si presenta come una lussureggiante laguna, piena di rocce e pozze d’acqua.

Ci è stato in questo caso caricato un apposito salvataggio e siamo quindi partiti dall’inizio della laguna, con una simpatica roccia viola sulla spalla sinistra come compagna di avventure. Qui abbiamo avuto modo di avere un assaggio dell’open map, potendo esplorare questa vasta area che, ancora più della miniera iniziale, si è dimostrata piena zeppa di segreti.

Anche in questo caso infatti ho faticato a seguire fin da subito la storyline del gioco, venendo continuamente attratto da attività secondarie e dall’interazione con l’ambientazione. E vi dico questo perché non dobbiamo assolutamente dimenticarci che DK è uno scimmione, e oltre la forza bruta, con cui è in grado di spaccare il terreno in tutte le direzioni, ha molte altre abilità.

Può infatti nuotare, saltare e, ancor più importante, arrampicarsi praticamente ovunque. Sì perché anche se potrebbe sembrare scontato, il fatto che DK possa scalare ogni superficie rocciosa presente nel gioco è di per se una meccanica interessantissima e dona all’esplorazione un senso di libertà unico difficilmente riscontrabile nella maggior parte degli altri platform 3D.

All’inizio di quest’area abbiamo anche ottenuto il nostro primo punto abilità, da spendere in un albero apposito così da potenziare o sbloccare nuove abilità allo scimmione, in pieno stile gioco di ruolo. E poi c’è ovviamente la mappa: in 3D, orientabile e dettagliata, per non perdere mai di vista i punti di interesse principali dell’avventura. Anche perché il mondo è ricco di tesori, e di mappe da scovare per raggiungerli.

Inoltre, abbiamo scoperto che DK può anche afferrare oggetti o zolle di terra e scagliarli in avanti, oltre che poter sbattere i pugni a terra per raccogliere istantaneamente le risorse circostanti. Qui abbiamo infine affrontato il nostro primo miniboss, che una volta sconfitto ci ha aperto il passaggio al livello inferiore del sottosuolo. La battaglia è stata semplice ma divertente, e ovviamente abbiamo prevalso a suon di cazzottoni ben piazzati.

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In Donkey Kong Bananza si può spaccare praticamente tutto.

Bananza!

Al livello inferiore della laguna siamo stati messi alla prova da diverse sfide, che hanno mostrato l’anima più platform e meno action del titolo, con puzzle da risolvere, impervi percorsi da scalare, e punti di interesse per continuare la missione principale per nulla semplici da raggiungere. Donkey Kong Bananza si è trasformato così in un vero proprio platform, sfoggiando un ottimo level design ad enigmi.

Superati i diversi ostacoli e arrivati al cospetto del Venerabile della laguna, un gorilla enorme pieno di banane, abbiamo finalmente sbloccando la prima trasformazione del nostro protagonista: Donkey Kong Bananza per l’appunto. Per riuscirci però abbiamo avuto bisogno dell’aiuto di Pauline, che si trovava all’interno della roccia sulla nostra spalla e che grazie alla sua voce e alla forza della musica è in grado di infondere in DK poteri speciali.

Donkey Kong Bananza è semplicemente una macchina da guerra, capace di sferrare pugni a una velocità incredibile e spaccare quasi ogni cosa gli si pari davanti con un singolo colpo, potendo anche usufruire di un pugno caricato che infligge enormi danni a nemici e scenario. Ovviamente però tutto ha un prezzo, e la trasformazione durerà solo pochi secondi, consumando l’energia raccolta durante il livello.

Poco male da questo punto di vista, dato che esplorando e spaccando tutto ciò che ci circonda recupereremo energia in men che non si dica e potremo attivare nuovamente la trasformazione. Pauline entra così a far parte del party, e da questo momento potrà essere controllata da un secondo giocatore, sfruttando la modalità mouse del Joy-Con 2, o utilizzata in single player per innescare le trasformazioni di DK.

Esplorazione Infinita: il Canyon

Dopo aver risolto il problema della laguna abbiamo cambiato nuovamente salvataggio, per testare una sezione più avanzata di Donkey Kong Bananza: il canyon. E se la mappa precedente ci aveva dato un primo assaggio della grande cura riposta dagli sviluppatori nel level design, con il canyon questo aspetto è stato elevato all’ennesima potenza.

Se quindi l’ambientazione, arida e composta principalmente da rossi complessi rocciosi a perdita d’occhio, poteva sembrare per certi versi quasi monotona, le infinite possibilità offerte dall’esplorazione in quest’area la rendono in realtà un vero e proprio parco divertimenti, ricchissimo di collezionabili, tesori, banane, e sfide secondarie. Infatti, non abbiamo ancora parlato di un altro aspetto fondamentale dell’esperienza di Donkey Kong Bananza: i livelli speciali.

Esplorando il mondo di gioco troveremo di tanto in tanto dei particolari portali triangolari sigillati da speciali nastri che bloccano il passaggio, che possono essere rimossi solo grazie al potere della musica di Pauline. Una volta attraversati, i portali ci porteranno all’interno di una dimensione alternativa, in cui dovremo superare specifiche sfide per ottenere quante più banane possibili.

La particolarità di questi livelli è che sono a tutti gli effetti dei minigiochi a sé, dei momenti di puro platform che rimescolano completamente le regole del gioco, tanto nel gameplay, quanto nel genere stesso associato a queste sessioni, donando così grande varietà all’intera esperienza. Ed è in questi momenti il team ha potuto riversare tutto il suo amore per il franchise, riprendendo diverse meccaniche dalla sua lunga storia.

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DK e Pauline, i protagonisti di Donkey Kong Bananza.

Si fa sul serio: il Boschetto

Siamo infine stati portati all’ultimo salvataggio, e sezione di gioco, di questa prova di Donkey Kong Bananza: il Boschetto Beccuccio. Qui avevamo a disposizione anche la seconda trasformazione di DK, quella con il potere da struzzo, che permette al gorilla di volare per brevi tratti, permettendogli così di superare i diversi ostacoli che popolano la foresta, che è circondata da pozze d’acqua velenose.

Questa sezione inoltre, decisamente più avanzata, era anche sensibilmente più difficile delle precedenti, e non bastava quindi menare pugni a destra e a manca per uscirne indenni, ma era invece necessario usare la testa e un pizzico di strategia, per evitare di essere sconfitti dai nemici, il veleno, o le spine dei rovi che bloccano diversi passaggi della mappa della zona.

In questa ambientazione inoltre avevamo anche le limitazioni più stringenti da parte di Nintendo stessa, potendo quindi solo esplorare la zona e i suoi segreti senza però poter seguire la storyline del livello o completarne gli obiettivi, contenuti al momento ancora sotto embargo fino al rilascio del gioco completo. Non per questo però è stato meno divertente da giocare, con un livello speciale davvero incredibile, tanto difficile quanto divertente.

Donkey Kong Bananza Anteprima: non vediamo l’ora di giocarlo tutto!

Dopo aver passato una mattinata in compagnia di Donkey Kong Bananza, posso infine affermare, senza alcuna riserva, che se la qualità del titolo completo si manterrà su questi livelli per tutta la durata dell’avventura, ci troveremo di fronte ad un serio candidato per il titolo di gioco dell’anno 2025.

Restiamo quindi in trepidante attesa della versione finale del gioco per poter dare un giudizio completo, ma le premesse sono quelle di un potenziale capolavoro, e vi invito quindi a rimanere su queste pagine perché la recensione non tarderà ad arrivare. Nel frattempo vi ricordo che Donkey Kong Bananza uscirà in esclusiva Nintendo Switch 2 il prossimo 17 luglio 2025, e che potete preordinarlo direttamente dall’eShop Nintendo.

Donkey Kong Bananza: il gorilla più famoso dei videogiochi torna finalmente protagonista | ANTEPRIMA

Abbiamo provato per ben 3 ore la nuovissima esclusiva Nintendo Switch 2, che riporta, finalmente, sotto le luci della ribalta il gorilla più famoso del mondo videoludico. Sara riuscita Nintendo a dare giustizia ad uno dei suoi personaggi più iconici? Seguiteci in Donkey Kong Bananza Anteprima per scoprirlo.

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