Back in Time – NBA 2K14

Uno degli sportivi cross-gen della scorsa generazione.

Con il debutto anche in Europa di PlayStation 5, possiamo ormai dire conclusa la primissima fase di questa generazione, cioè quella del lancio. In questo momento cruciale le line-up sono spesso striminzite e ricolme di titoli già usciti sulle console precedenti, i cosiddetti “cross-gen”. Ma ci sono cross-gen e cross-gen. Questa rubrica già dal nome guarda al passato, per cui non possiamo che tornare al precedente lancio di console, avvenuto nel 2013. Nelle line-up iniziali di PlayStation 4 e Xbox One figurava ovviamente NBA 2K14, che si rivelò uno dei migliori giochi cross-gen.

Come nel caso della maggioranza dei giochi cross-gen e adattamenti migliorati per le nuove piattaforme, non ci troviamo davanti a un vero e proprio nuovo videogame, ma piuttosto a un update globale nei settori tecnici. Bisogna dare atto a Visual Concepts però – rispetto ad altri studi di sviluppo leggermente più “pigri” – di averci messo un impegno notevole e aver esponenzialmente migliorato la grafica di NBA 2K14. Se come gameplay infatti i cambiamenti furono davvero minimi e joypad alla mano ogni giocatore della versione per PS3 si trovava a suo agio con quella per PS4, nel comparto visivo fu svolto il grosso del lavoro.

La prima meraviglia era la nuova illuminazione delle arene, studiata meticolosamente (addirittura sono stati fatti pazzeschi studi per calcolare la temperatura dei LED delle luci del tabellone) e di sicuro impatto, anche nella visuale di gioco classica. Le migliorie nei modelli dei giocatori invece si notano nei replay: i cestisti più rappresentativi come LeBron James o Kevin Durant sono inquietanti da quanto rassomigliano le versioni reali, aiutati dal nuovo sistema di espressioni in tempo reale. Fisica dei tessuti per le canotte, il nuovo e migliorato pubblico: NBA 2K14 fu uno dei giochi più spettacolari del lancio di Playstation 4 e Xbox One, se consideriamo il comparto grafico.

NBA 2K14

Non solo grafica però: Visual Concepts approntò una nuova skin per menu (in certe parti abbastanza inguardabile – come in NBA Today – tuttavia) ovunque e creò anche una modalità ad hoc decisamente corposa, la quale andava a sostituire quella dedicata a LeBron James di NBA 2K14 per Xbox 360 e PlayStation 3: La mia Carriera.

Dopo più di una dozzina di edizioni di NBA 2K, difficilmente nel gameplay ci si poteva inventare chissà cosa e anche come opzioni e modalità già all’epoca giochi come questo e FIFA erano tra i più completi e longevi in circolazione. Quella che forse è stata la nuova frontiera per i titoli sportivi è l’introduzione di materiale inedito accompagnato da una trama. La mia Carriera, come ormai saprà la maggior parte dei lettori, infatti è in soldoni la modalità Il mio Giocatore con la storia. Doppiaggio, cut-scene, scelte nei dialoghi alla Mass Effect, un rivale (il fittizio Jackson Ellis, che stava pure su Twitter) e un simpatico modo per appassionarsi alla carriera nel basket che conta del nostro alter ego digitale. Chiaro, non c’erano chissà che colpi di scena – e se non siete americani o quantomeno familiari con le vicende della NBA magari non ve la godrete come un appassionato – ma qualche ora di divertimento inedito la troverete in NBA 2K14 per console next-gen.

La seconda aggiunta fu invece la profonda My GM, dove si può gestire non solo la parte tecnica della squadra, ma anche e soprattutto, quella economica, mettendosi nei panni di un proprietario NBA.

NBA 2K14


Se la versione di NBA 2K14 per PlayStation 3 e Xbox 360 ci aveva convinto il giusto, questo massiccio aggiornamento tecnico per PlayStation 4 e Xbox One si rivelò degno di plauso, grazie anche a qualche aggiunta in termini di modalità.

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