Beat Saber – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Per chi ha vissuto i videogames sin dagli albori è chiaro come alcuni generi in particolare tendono ad avere i loro momenti di moda per poi sparire nel nulla per magari tornare in auge molto tempo dopo. C’è però un genere di videogiochi che non ha mai smesso di dire la sua, ed è quello dei Rhythm Game: da Dance Dance Revolution a Taiko no Tatsujin, da Osu! Ouendan a Guitar Hero, ci sono decine di titoli dedicati al ritmo musicale e un enorme stormo di fan che non li tradirà mai. Fino a questo momento, tuttavia, c’è stata una piattaforma che non era ancora stata toccata, e stiamo parlando della realtà virtuale.

Beat Saber inizia il suo cammino su Steam e Oculus Rift, ma approda anche su PlayStation 4 per permettere di giocare anche a un pubblico più vasto.

Beat Saber

Il gameplay di Beat Saber è piuttosto semplice da spiegare: sono necessari due controller Playstation Move, uno per mano, e nella nostra realtà virtuale vedremo dei cubi venire verso di noi. Con le nostre due spade laser colorate, controllate dai movimenti dei Move, dovremo tagliare i cubi del colore corrispondente e naturalmente a ritmo di musica. Ogni cubo possiede anche una freccia che mostra la direzione nella quale va tagliato: se per esempio sta venendo verso di noi un cubo blu con incisa una freccia rivolta verso sinistra, dovremo tagliarlo usando la spada blu con un movimento che va da destra a sinistra.

Molto semplice e intuitivo nella pura teoria e durante i livelli più semplici, ma quando la velocità è estremamente alta e i cubi su schermo sono numerosi, il tutto diventa infernale al pari dei più rinomati Rhythm Game alla loro massima difficoltà.

Beat Saber

Il gioco va ovviamente preso per gradi, come accade per tutte le novità. Se all’inizio il nostro obiettivo sarà semplicemente finire i livelli, facendo bene attenzione a non svuotare con gli errori la nostra barra di energia, pena il Game Over, una volta raggiunta una certa praticità con il gioco si inizierà a tentare di raggiungere i punteggi più alti. Sfruttando le combo infatti, è possibile aumentare il moltiplicatore di punti fino a un 8X, portando quindi il giocatore a non voler sbagliare nemmeno un colpo per raggiungere il punteggio massimo. Rispetto agli altri giochi di questa tipologia però, non si tratta solamente di una questione di premere i tasti giusti al momento giusto, ma si tratta di muovere il proprio corpo alla perfezione e nella sua interezza.

Se parte dei nostri riflessi sono dedicati alla distruzione dei cubi, la maggior parte andrà concentrata sull’evitare di colpire le mine che compariranno sul nostro percorso o a spostarci in caso comparisse un muro: veri e propri ostacoli che svuoteranno gran parte della nostra barra di energia se non verranno evitati con loro la dovuta attenzione.

Beat Saber

Rispetto agli altri Rhythm Game, dove è possibile raggiungere lo score perfetto premendo tutti i tasti dello stage senza errori, Beat Saber fa un passo avanti molto interessante portando la perfezione su un piano quasi irraggiungibile e nel quale la competizione ha effettivamente senso di esistere. Questo accade poiché il punteggio non viene assegnato solamente colpendo il blocco giusto, ma viene valutata anche la giusta angolazione rispetto alla freccia, e quanto vicini al centro del cubo è stato effettuato il taglio.

Viene da sè che un qualunque essere umano sarà impossibilitato a raggiungere la perfezione assoluta in tale tecnica, soprattutto in stage di elevata difficoltà.

Beat Saber

Se il gameplay è promosso a pieni voti – essendo esso divertente, frenetico e originale – sulla varietà di canzoni disponibili il mood viene un pò a mancare, essendo queste ultime tutte molto simili l’una all’altra. Seppur buona la coerenza con il mondo di gioco, per lo più musica techno/elettronica, un maggior numero di tipologie di melodie avrebbe senz’altro fatto bene al titolo. Esse possono essere giocate liberamente, a nostra scelta, oppure seguendo l’ottima modalità Campagna, che ci insegna il gameplay passo passo tramite sfide che diventano via via sempre più intricate.

Per quanto riguarda l’esperienza in VR, dobbiamo ammettere che i nostri movimenti vengono letti quasi sempre in maniera perfetta, 1:1 e con pochissimi casi di minimo lag. Nulla che possa comunque compromettere il nostro punteggio o la nostra prova. La forza del gioco è proprio che una simile esperienza è possibile SOLO con la realtà virtuale, e non potrebbe essere minimamente comparabile in altra maniera, quindi era rigoroso un buon tracciamento dei nostri movimenti.

Beat Saber


Beat Saber è a mani basse la miglior esperienza in VR che abbiamo testato fino a questo momento. Unisce il realismo e l’immersività della realtà virtuale a un gameplay frenetico, musicale e pieno di energia. Le meccaniche sono originali e sono accompagnate da una tracciatura quasi perfetta dei movimenti, il che aiuta il tutto ad amalgamarsi in un must have per tutti i possessori di Playstation VR.

8.9

Pro

  • Rhythm Game dal gameplay frenetico e originale
  • La ricerca del punteggio più alto è molto più sensata qui che negli altri giochi dello stesso genere
  • Ottima tracciatura dei movimenti

Contro

  • Poca varietà nelle tracce musicali
  • Necessari due Playstation Move
Vai alla scheda di Beat Saber
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