Back in Time – Attack on Titan: Wings of Freedom

Là dove c'era l'erba, ora c'è... un titano!

Ci siamo quasi: l’amatissimo Attack on Titan sta volgendo al termine. Per l’occasione, abbiamo pensato di proporvi un gioco a tema, chiaramente non fra quelli usciti di recente: ecco a voi Wing of Freedom, uscito nel 2016 su PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox One, PC e PlayStation Vita. Vorremmo immaginarlo trasognato, emozionato, eccitato quanto basta, ma niente, siamo certi che il volto di Hajime Isayama, giovanissimo fumettista nipponico nonché fiero autore di Attack on Titan, assuma espressioni simili a quelle di un qualsivoglia essere umano costretto a suggere litri di olio di ricino, qualora posto di fronte alla versione PlayStation Vita (quella da noi testata) della sua cartacea creatura.

 Le prestazioni sfoggiate dell’engine di Attack on Titan: Wings of Freedom in edizione portatile, infatti, deludono e mortificano la splendida caratterizzazione della riproduzione digitale di uno degli universi shōnen fra i più intriganti degli ultimi anni. Obbligatorio indugiare su un frame rate ballerino e texture smunte, prive di un accettabile livello di definizione. Bisogna inevitabilmente annotare, poi, una telecamera perennemente in ritardo con quell’orgasmico panta rei renderizzato a video ma soprattutto denunciare fenomeni di pop up che, per frequenza e bestemmiosa gravità, rimandano con la mente al primo, scellerato porting di Daytona USA per Sega Saturn: non sarà piacevole, tanto per voi, quanto per il vostro sfintere anale, ritrovarsi improvvisamente dinnanzi a un titano magicamente teletrasportatosi in una zona all’interno della quale prima c’era solamente della tenera erbetta verde. Preparate i Pampers, insomma.

Siete pregati di non riporre le bottiglie di Berlucchi, tuttavia, in quanto il tributo videoludico di Omega Force riesce pure a stupire positivamente, rimediando parzialmente al mezzo disastro tecnico messo in scena. Allontanandosi dal solito baillamme tipico dei musou, Attack on Titan: Wings of Freedom pone il videogiocatore al comando di una squadra di ricognizione destinata a respingere, contrastandolo, l’avanzamento dei temibilissimi Titani all’interno di una rocciosa barriera costituita da tre enormi muraglie perimetrali che avrebbero dovuto proteggere in aeternum l’intera stirpe umana.

Attack on Titan Wings of Freedom

Il core del gioco, peraltro contraddistinto da una buona varietà di situazioni ludiche, si basa pertanto sulla necessità di completare missioni cercando di affettare, nel più breve tempo possibile, i malvagi giganti di cui sopra, blastandoli violentissimamente a colpi di arma bianca e tanto gas, un mood capace di garantire un ritmo frenetico ma contraddistinto da un deciso sapore tattico, prevalentemente correlato al fatto di scegliere on the fly come approcciarsi alle peculiarità evidenziate da ciascuna tipologia di titano presente sulla mappa. Lo spostamento delle truppe, infatti, non si basa su lunghe corse a perdifiato, bensì sullo sfruttamento coatto di un sistema di locomozione aerea fondamentalmente incentrato sul perenne volteggio.

Combinando l’utilizzo di retrorazzi in grado di aumentare l’energia cinetica dei protagonisti dell’opera ad arpioni capaci di agganciarsi a qualsivoglia superficie scalabile, feccia avversa compresa, l’homo ludens non faticherà a esplorare qualsiasi pertugio offerto da Attack on Titan: Wings of Freedom e a decapitare solennemente qualsiasi emulo di Golia gli si pari dinnanzi. Da notare come, dopo qualche imprecazione iniziale, si riesca a domare ogni comando senza battere ulteriormente ciglio.

Attack on Titan Wings of Freedom

L’eventualità di proiettarsi online, stringere alleanza con altri tre baldi avventurieri e smembrare creature antropomorfe alte quanto grattacieli esiste ed è pienamente contemplata in Attack on Titan: Wings of Freedom. Sebbene costituisca un lodevole incentivo alla rigiocabilità oltre che alla socializzazione, il multiplayer comunque non aggiunge poi molto, de facto, all’intera esperienza.

Popolato com’è da un discreto numero di missioni, alcune delle quali traggono ispirazione dalla seconda stagione di Attack on Titan, la digital conversione prodotta da Koei Tecmo risulta appetibile e alquanto longeva, malgrado la modalità Storia duri solo qualche manciata di ore. L’ottimo sistema di sviluppo del personaggio, inoltre, incentiva il fruitore a perseguire ogni obiettivo disponibile, ampliando il ventaglio di soluzioni disponibili. Un discreto sistema di crafting e ricerca delle materie prime, ottenibili attaccando in maniera efficace specifiche parti dei titani, amplia ulteriormente gli orizzonti di tutti coloro i quali aspirino a domare completamente ogni centimetro quadrato del canovaccio videogiocoso ordito dagli sviluppatori nipponici.

Attack on Titan Wings of Freedom


Attack on Titan: Wings of Freedom è un ottimo tie-in e, incidentalmente, un discreto titolo tout court; peccato che la versione PlayStation Vita, quella da noi testata, soffra di evidenti lacune di carattere tecnico. Qualora riusciste a superare l’iniziale imbarazzo, però, preparatevi a scoprire un mondo di ultraviolenza digitale in grado di fornire parecchie soddisfazioni.

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