Back in Time – Kid Icarus: Uprising

Un angelo che non sapeva volare.

Dopo aver visto nelle ultime tre settimane alcuni giochi della line-up del lancio europeo di 3DS, spostiamoci su qualcosa di più gustoso. Qualcosa come Kid Icarus: Uprising, che giusto questa settimana ha spento la sua ottava candelina.

Ricordiamo che Uprising giunge oltre vent’anni dopo il suo predecessore, Kid Icarus: Of Myths and Monsters.

Nel corso di queste due decadi, la cattivissima Medusa è in qualche modo rinata, quindi Pit dovrà ancora una volta salvare la situazione. La trama di Kid Icarus: Uprising non è originale o complessa ed è narrata poco alla volta durante la modalità Storia (della durata di una decina di ore), tenendo un profilo basso, di contorno. Il punto forte sta nei dialoghi, davvero brillanti e ben doppiati nella lingua di Albione: divertenti e ficcanti, con uno scambio continuo tra Pit, Palutena, Medusa ma anche i nemici. Uprising non avrà una trama complessa, però vi strapperà non poche risate, con i personaggi intenti a scambiarsi battute, consci del fatto di essere all’interno di un videogame, facendo riferimenti a vari titoli famosi, oltre che a ricordare gli eventi dei precedenti capitoli della serie.

Se la struttura della storia, il design dei nemici e i personaggi sono gli stessi di quelli dell’era SNES, il resto è cambiato completamente. Il gioco è dotato di un comparto grafico tridimensionale davvero dettagliato, graziato da un sapiente uso del 3D stereoscopico. La rivoluzione nel gioco va al di là addirittura di quella del “cugino” Metroid, passato da platform a FPS: Kid Icarus: Uprising è uno sparatutto che alterna fasi in aria – che ricordano Star Fox a fasi a terra, in cui si gioca come a un ipotetico Super Smash Bros. in tre dimensioni.

Kid Icarus: Uprising

I comandi sono altrettanto peculiari, legati a doppio filo allo schermo tattile e allo stilo. In ogni sezione (i livelli sono divisi in una parte in aria, una a terra e una boss-fight) il movimento di Pit sarà affidato al Circle Pad, mentre il dorsale L attiverà il fuoco principale o caricato dell’arma in uso. Il pennino sarà utilizzato differentemente a seconda della situazione: in volo, scivolare lo stilo sullo schermo inferiore muoverà intuitivamente e efficacemente il mirino, un po’ come succedeva negli FPS per DS (Metroid Prime Hunters, per citarne uno), mentre a terra le cose si faranno leggermente più confuse: al pennino, infatti, sarà affidato anche il controllo della telecamera, in una maniera scomoda e difficile da spiegare su carta, ma che padroneggerete dopo l’esaustivo tutorial e un paio d’ore di gioco. Niente che rovini l’esperienza con Uprising, ma senza dubbio i controlli a terra sono il tallone d’Achille del titolo di Project Sora.

Nota a margine: il Circle Pad Pro è supportato solo per spostare l’analogico a destra per i giocatori mancini. Si vede che la velocità e frenesia del titolo non riuscivano a coniugarsi con i controlli a doppio analogico o che magari avrebbe creato sperequazioni nelle partite in rete.

Kid Icarus: Uprising

Sakurai e i suoi non si sono certo fermati qui: Kid Icarus: Uprising è veramente ricco di contenuti e opzioni: potremo passare il tempo sulla modalità Storia, non solo riaffrontando gli stessi stage per settare nuovi record, ma anche agendo direttamente sulla difficoltà usando il Calderone del Demone. Tramite questo oggetto scommetteremo una certa quantità di cuori (la valuta di Kid Icarus) sul completamento di un determinato livello senza morire. Alzando l’intensità dei nemici (i valori vanno da 1.0 a 9.0), i nostri avversari saranno sempre di più e sempre più agguerriti; se riusciremo a completare la missione, però, ad alte intensità guadagneremo esponenzialmente più cuori od oggetti più rari, mentre se il nostro Pit verrà sconfitto il gioco diminuirà la difficoltà automaticamente ponendo una sfida più abbordabile, ma allo stesso tempo perderemo qualche cuore. Il tutto dipenderà dal nostro coraggio nel bilanciare refurtiva e livello di difficoltà.

Oltre ai cuori, il nostro eroe troverà un gran numero di oggetti, tra i quali impossibile non citare i Doni e le Armi, i veri protagonisti del multiplayer di Uprising. L’enorme quantità di armi e power-up – tutti modificabili e adattabili alle nostre preferenze in battaglia – è il fulcro della personalizzazione estrema che rende interessante sfidare i nostri amici o il mondo intero online. In Kid Icarus: Uprising non si ai livelli raggiunti con le community di Mario Kart 7 (che vedremo la settimana prossima!), ma si vede che Project Sora ha posto molta attenzione nella componente multigiocatore, affrontabile sia in locale con amici o bot ,sia via Wi-Fi per sfidare gli angeli di tutto il globo.

Kid Icarus: Uprising

Le modalità disponibili sono due: Tutti contro tutti, che, come si può facilmente immaginare, è un semplice deathmatch tra un massimo di 6 giocatori all’interno di un’arena (tutto il multi è composto di sezioni di gioco a terra), e Luce e Oscurità, una simpatica variazione sul tema del team deathmatch: due squadre composte da tre angeli oscuri o bianchi si sfideranno fino a svuotare una determinata barra della vita, condivisa da tutti gli elementi del team; nel momento in cui la barra finirà, spunterà Pit (o un suo alter ego), il cui controllo sarà affidato a uno dei giocatori. Bene, in quel momento la partita cambierà tatticamente: toccherà infatti ai compagni di squadra dell’angelo il compito di proteggerlo poiché, alla sua morte, la partita verrà persa.

E non pensate che sia finita con la modalità online: c’è anche il supporto a Street Pass e Spot Pass per scambiare oggetti, una comoda arena per allenarsi e conoscere le centinaia di armi presenti, tutte molto diverse tra loro, senza dimenticare unlockable come canzoni, idoli in 3D e tanto altro. Super Smash docet.

Kid Icarus: Uprising

Lo spessore del gioco sembra quasi essere testimoniato anche dalla confezione, inusualmente voluminosa. La spiegazione di questa stranezza viene subito a galla: nella scatola sono incluse due “sorprese” oltre alla copia del gioco. La prima consiste in una busta di carte AR, (ne esistono centinaia differenti, che erano acquistabili con i punti del Club Nintendo, N.d.R.), utilizzabili in una speciale sezione di Kid Icarus: Uprising. Fatta partire la fotocamera potremo visualizzare e far combattere in Realtà Aumentata i personaggi rappresentati su di esse. Un’aggiunta simpatica, ma un po’ limitata.

Il secondo oggetto “estraneo” incluso nella scatola è invece decisamente più voluminoso e molti di voi lo conosceranno già: il fatidico stand per tenere la console sollevata mentre giochiamo. Sakurai ha convinto Nintendo a inserire questo “optional” in ogni confezione per aumentare il comfort in lunghe sessioni con pennino alla mano, evitandoci di dover sorreggere la console per tanto tempo. Un aggeggio non troppo portatile, ma gratuito e comodo nel caso utilizziate molto la console a casa o comunque in prossimità di un tavolo.

Kid Icarus: Uprising


Kid Icarus: Uprising non delude le aspettative, anche se manca qualcosa per raggiungere la perfezione. Purtroppo difficilmente vedremo un sequel, visto che il team di sviluppo è stato smantellato pochi mesi dopo e negli ultimi anni tutto tace…

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