Embracer Group, ultimo atto
La quotazione in borsa di Coffee Stain sancisce la fine di Embracer Group, che sarà ribattezzata Fellowship Entertainment.
Era da poco finita la pandemia globale quando l’informazione videoludica iniziò ad accorgersi dell’esistenza di Embracer Group. Già dal 2018 la holding capitanata dall’imprenditore Lars Wingefors adottò una politica di M&A (fusioni e acquisizioni) aggressiva, che la portò nel giro di pochi anni a detenere la proprietà di oltre 100 studi di sviluppo sparsi in tutto il mondo, per una forza lavoro complessiva di oltre 12.000 persone.
Nel 2023 la copiosa fuoriuscita di liquidità impiegata da Embracer Group per fare incetta di studi prima dei concorrenti comportò un pesante indebitamento, da cui il board confidava di rientrare tramite una partnership con Savvy Games Group del valore di 2 miliardi di dollari, che avrebbero rimpinguato le casse della società. Tuttavia, il destino decise altrimenti.
Per motivi mai resi pubblici, l’accordo saltò proprio il giorno prima della sua presentazione pubblica, trasformando quello che sarebbe dovuto essere il più lieto degli annunci in una grama conferenza stampa: Embracer Group fu costretta ad annunciare una manovra lacrime e sangue che nei due anni seguenti avrebbe ne ristrutturata l’intera compagine, causando la chiusura di numerosi studi – o quando possibile la cessione di intere divisioni – e il licenziamento di centinaia di dipendenti.
Progetti a lungo attesi come il reboot di Timesplitters e il nuovo capitolo di Deus Ex furono cancellati, e Wingefors annunciò la sua abdicazione da CEO (pur rimanendo nel board), affidando la conduzione dell’azienda a Phil Rogers, già CEO della divisione Crystal Dynamics – Eidos.
Arriviamo al presente: nel giro di una manciata di giorni, Embracer Group ha presentato i risultati finanziari dell’ultimo trimestre e perfezionato lo scorporo di Coffee Stain Group, che dall’11 dicembre è quotata in Borsa come società a sé stante. È l’ultimo atto di una tripartizione (lo spin-off di Asmodee era avvenuto a inizio anno) che darà vita a Fellowship Entertainment, holding che erediterà l’indice EMBRAC sui mercati azionari a partire dal 2026, si spera con maggior fortuna.
Numeri in chiaroscuro
Prima di entrare nel dettaglio della presentazione di Coffee Stain Group, diamo una rapida occhiata ai numeri presentati da Embracer Group nel report finanziario relativo al Q2 2025, utile a fotografare lo stato di salute dell’azienda ormai prossima alla dissoluzione formale. Karch ha introdotto il report con cautela, evidenziando un approccio prudenziale confacente alla volontà di presentarsi agli investitori come un capitano in grado tenere la barra a dritta nella fase cruciale del processo trasformativo:
I risultati del Q2 sono stati in linea con le nostre moderate aspettative, la nostra previsione per l’anno complessivo rimane intatta. Manteniamo il focus su 3 priorità principali: investimenti nelle nostre IP di punta, disciplina operativa e iniziative a costi prefissati.

Il fatturato complessivo di Embracer Group ha visto un aumento della crescita organica del 6% su base annua, nonostante un calo delle vendite nette (-19%). Particolare soddisfazione è arrivata dalle vendite di Kingdom Come: Deliverance II (qui la nostra recensione), che ha sorpassato le aspettative aziendali (oltre 4 milioni di copie all’oggi), bene anche i ricavi del segmento mobile e del merchandise a tema Signore degli Anelli.
Non ti sfuggirà però che l’ultimo gioco di Warhorse è uscito a febbraio: dunque questo trimestre Embracer Group ha “vissuto di rendita”, senza nuove uscite di particolare rilievo: l’accoglienza tiepida di Killing Floor III e dell’early access di Titan Quest II non ha fatto brillare la divisione operativa PC/console, che ha subito una lieve contrazione (-4% YoY).
In generale il ritorno d’investimento delle produzioni maggiori di Embracer Group (il data set comprende 111 titoli rilasciati tra il 2016 e il 2025 con investimenti superiori ai 40 milioni di SEK ciascuno) segna un valore medio di 1,9x: dunque gli investimenti videoludici ripagano sì, ma non quanto un tempo (nel 2023, già in piena ristrutturazione, il ROI era superiore a 2x; vero è che da allora molti studi di successo sono stati venduti).
In ogni caso la roadmap dei giochi in sviluppo è molto interessante: per il 2026 sono previste le uscite di Gothic 1 Remake, REANIMAL e Screamer, e ancora senza finestra ufficiale figurano giochi come Dawn of War IV, Darksiders 4 e il nuovo capitolo principale della serie Tomb Raider. L’offerta ludica di Embracer Group – futura Fellowship Entertainment – sembra essere in grado di soddisfare palati dalle esigenze più diverse.

Pochi giorni dopo questa presentazione, è stata annunciata un’altra piccola dismissione: si tratta dello sviluppatore Cryptic Studios (Neverwinter, Star Trek Online) e del publisher Arc Games (che pubblica appunto i giochi di Cryptic oltre ad altri titoli fra cui Remnant: From the Ashes e Remnant II), ceduti da Embracer Group a Project Golden Arc per 287 milioni di SEK (circa 30 milioni di dollari).
Il nuovo proprietario, come il nome suggerisce, è costituito da membri del gruppo dirigente di Arc Games, ragion per cui lo si può considerare a tutti gli effetti un buyout. L’operazione è stata possibile grazie al finanziamento da parte di XD Inc., società di investimento cinese che possiede anche alcuni developer e publisher, ed è quotata all’indice di Borsa di Hong Kong.
In questa operazione Embracer Group ha deciso di tenere per sé i diritti di pubblicazione futuri del franchise di Remnant, anche se Arc Games continuerà a figurare come co-publisher dei due titoli attualmente sul mercato.
Patto tripartito
Nel caso ti fossi perso nel ginepraio di riorganizzazioni, tagli e accorpamenti, è utile ricapitolare la tripartizione in cui Embracer Group è stata scissa, per comprendere meglio le strategie di business e il “chi-prende-cosa” conseguente allo sfaldamento della holding svedese.
Asmodee: quotata in Borsa all’indice Nasdaq Stockholm a partire dal 7 febbraio di quest’anno, è da sempre deputata allo sviluppo e distribuzione di giochi da tavolo, pen-and-paper, carte collezionabili e simili. Fondata nel ‘95, nel 2022 fu acquisita da Embracer Group che ne ha sempre preservato il core business, tutt’al più promuovendo strategie integrate che portassero allo sfruttamento delle IP videoludiche di proprietà della holding per creare tabletop su licenza ufficiale.
Fellowship Entertainment: erede diretta di Embracer Group sui mercati azionari, manterrà la maggior parte degli studi di sviluppo dedicati alle produzioni AAA della holding, tra cui spiccano THQ Nordic, 4A Games, Warhorse, Crystal Dynamics – Eidos e gli studi di proprietà di PLAION (tra i quali c’è l’italiano Milestone). Includerà anche Aspyr, studio specializzato in porting e rimasterizzazioni; Deca Games, gruppo votato al segmento mobile; e alcuni team parte del portfolio Amplifier Game Invest, tra cui spicca Tarsier Studios (i creatori di Little Nightmares).
Oltre alla videoludica, Fellowship erediterà la holding dell’editoria Darkhorse Media e la divisione Freemode, che a sua volta comprende Middle-earth Enterprises (società che gestisce la licenza non letteraria dell’opera Tolkeniana), alcune società che si occupano di QA e VFX e lo studio di sviluppo Limited Run Games, specializzato in retro gaming.
Coffee Stain Group: nato nel 2010, lo sviluppatore svedese ha raggiunto fama mondiale grazie alla serie Goat Simulator. Acquisito da Embracer Group nel 2018, nel tempo si è ingrandito aumentando gli studi interni e acquisendone di esterni; il suo core business sono le produzioni AA.
Il futuro di Coffee Stain Group
Il Coffee Stain Capital Market Event tenutosi il 17 novembre 2025 ha avuto lo scopo di presentare ufficialmente l’azienda a potenziali azionisti in vista della sua indicizzazione in Borsa a partire da dicembre. L’intenzione era illustrare il portfolio delle principali IP, la struttura aziendale e le strategie operative per il futuro del gruppo.
Sotto l’ala protettiva di Embracer Group l’azienda è cresciuta in organico e studi interni, aumentando di pari passo l’ambizione a creare qualcosa di nuovo e i budget a disposizione per farlo, e per il suo lancio in Borsa la parent company ha dotato Coffee Stain di una proiezione di vendite nette pari a 500 milioni di SEK (45 milioni di euro), concedendole anche di mantenere per sé qualsiasi profitto ricavato dalle vendite dei suoi giochi dal 30 settembre in poi, in modo da avere subito della liquidità disponibile.

Coffee Stain si è modellata nel tempo come incubatore di produzioni AA dotate di una forte personalità estetica e soprattutto di accattivanti meccaniche di gameplay, conducendo agli allori della distribuzione internazionale IP come Deep Rock Galactic, Satisfactory e Valheim. Ora che deve camminare con le sue gambe, come si prepara ad affrontare il futuro?
Tutti gli studi interni del gruppo
Coffee Stain Group presenta un portfolio di studi e IP molto solido e diversificato, alcuni dei quali acquisiti o fondati quando era già sotto l’egida di Embracer Group. Prima li ho solo accennati, ora li vediamo nel dettaglio:
• Coffee Stain Studios: il primo studio del gruppo, da cui prende nome. Fondato nel 2010, il suo primissimo titolo fu il casual puzzle I Love Strawberries. In seguito ha dato vita all’FPS Sanctum, al celebre Goat Simulator e, più di recente, al factory building Satisfactory, ora aggiornato alla versione 1.1.
• Coffee Stain North: secondo studio del gruppo anagraficamente parlando, è stato aperto nel 2013 a nome Gone North Games. Il suo primo lavoro è stata l’avventura narrativa A Story About My Uncle. Dopo aver sviluppato un paio di DLC di successo per Goat Simulator, ne ha sviluppato il sequel Goat Simulator 3.
• Coffee Stain Göteborg: fondato nel 2022, questo team è responsabile di Welcome to Bloxburg, un’esperienza life sim fruibile all’interno di Roblox.
• Coffee Stain Malmö: fondato nel 2021, è il team che si occupa dello sviluppo, porting e publishing dei titoli mobile del gruppo.
• Ace: è un piccolo studio dedicato a produzioni mobile. Il titolo più recente è il gioco di pesca Hooked Inc.
• Lavapotion: è lo sviluppatore di Songs of Conquest, salutato da più parti come l’erede spirituale di Heroes of Might and Magic.

• Box Dragon: uno dei team più giovani del gruppo, lo scorso 28 maggio ha pubblicato in early access il suo gioco d’esordio As We Descend, un roguelike deckbuilder.
• Easy Trigger Games: fondato nel 2016, è il team dietro all’arcade shooter 2D a scorrimento Huntdown.
• Invisibile Walls: nato in seno ad Amplifier Game Invest, è stato scorporato e ceduto da Embracer Group a Coffee Stain Group. Dopo aver esordio con l’avventura puzzle in prima persona Aporia: Beyond The Valley, si è specializzato in esperienze multigiocatore online, come il gioco di deduzione sociale First Class Trouble e il PvP NEIGHBORS: Suburban Warfare.
• Ghost Ship Games: fondato nel 2016 come studio indipendente, ha sviluppato il celebre cooperativo online Deep Rock Galactic, ormai giunto alla quinta stagione con una community di milioni di giocatori.
• Tuxedo Labs: acquisito da Embracer Group nel 2022 quando era ancora al lavoro sulla sua opera prima, ha creato Teardown, la cui descrizione più efficace che si possa fare è: simulatore di furti basato sulle demolizioni.
• Frame Break: fondato nel 2020, il team si è imposto sullo scenario dei farming sim con Lightyear Frontier, uscito lo scorso marzo e già ampliato con molteplici espansioni.
• Kavalri Games: è un piccolo studio che ha da poco rilasciato il titolo mobile Equestrian The Game, un manageriale incentrato sulla gestione di un maneggio.
• Coffee Stain Publishing/Ghost Ship Publishing: come dice il nome, i due team non si occupano di sviluppo ma unicamente di pubblicazione di giochi, sia del gruppo stesso che di terze parti (l’anno scorso ad esempio ha dato alle stampe Midnight Ghost Hunt, opera prima dello sviluppatore indie Vaulted Sky Games).
Uno sguardo al futuro
Nel corso del Capital Markets Event, il CEO Anton Westbergh e il Chair of the Board Jacob Jonmyren hanno sottolineato la varietà e solidità dell’offerta videoludica del gruppo come il maggior punto di forza della compagnia, unitamente alla prospettiva di un maggior protagonismo futuro nel settore mobile, che comunque rimarrà per il momento un ambito di investimento secondario.
Westbergh in particolare ha sottolineato di essere un gamer ancor prima che uno sviluppatore; che la passione verso il medium è sempre stato il suo principale driver imprenditoriale; e che tale passione continuerà a guidare l’intera compagnia, così com’è avvenuto sotto l’ala di Embracer Group.

Il CEO ha sottolineato la filosofia di sviluppo dello studio come “gameplay-first”, volta cioè in primo luogo a valorizzare le caratteristiche peculiari dei videogiochi che vengono creati dai team interni, focalizzandosi sul coinvolgimento e l’appagamento del giocatore, invogliato così a investire il maggior tempo possibile in esso e fidelizzato con aggiornamenti che assicurino il supporto ai giochi nel lungo periodo.
Per quanto riguarda l’organico aziendale, Westbergh ha paragonato i team di sviluppo a delle rock band: più sono piccoli, più gli sviluppatori sono affiatati e in grado di lavorare bene verso un comune obiettivo. Per questa ragione Coffee Stain Group intende mantenere la struttura dei team di sviluppo contenuta in termini di grandezza, una soluzione che rende possibile mantenere aperti canali di contatto diretto con le community dei giocatori – aspetto molto importante questo, come testimoniato dai numerosi progetti lanciati in early access nel corso degli anni.
La struttura agile dei team permette anche una maggior circolazione di idee, favorendo così l’emersione di concept di gameplay originali e la scoperta di possibili nuove nicchie di pubblico da intercettare con proposte videoludiche innovative. In questo, la gestione di Embracer Group ha sempre lasciato molta libertà al gruppo, attitudine che si vuol continuare a perseguire.
Forti di esperienze decisamente positive fra cui spicca Valheim (sviluppato da Iron Games Studio, del cui azionariato Coffee Stain detiene una quota di minoranza), nelle intenzioni del gruppo c’è anche quella di potenziare la propria divisione publishing aumentando la pubblicazione di giochi di terze parti, facendo leva su un’acquisita expertise della propria forza lavoro nell’individuare studi indie con idee particolarmente promettenti.
Per quanto riguarda gli ambiti di investimento futuri, il gruppo prevede crescite di pubblico e fatturato nei settori console e cloud, destinati a crescere sempre più nei prossimi anni. Possiamo quindi aspettarci una futura maggior presenza di titoli di Coffee Stain Group in questi segmenti di mercato (Satisfactory è sbarcato su console proprio a inizio mese).
Infine, Westbergh ha speso anche qualche parola riguardo l’AI – invero estremamente generica – sottolineando l’importanza di questi tool nei processi produttivi e le loro potenzialità in termini di evoluzione dei gameplay nei giochi del futuro. Insomma nulla di specifico, se non l’intenzione più o meno dichiarata di voler convintamente abbracciare la loro implementazione nelle pipeline di sviluppo.