End of Nations Hands on

Lo scorso 15 febbraio la redazione di GameSource.it è volata a Parigi per provare la versione alpha di End of Nations, MMORTS di Trion Worlds e sviluppato dai ragazzi di Petroglyph.

Grazie a una breve introduzione veniamo a conoscenza delle basi del gioco: il gioco permette fino a 56 giocatori di scontarsi contemporaneamente in un mondo persistente dominato da tre fazioni, due delle quali gestibili dai player e una in mano all’intelligenza virtuale. La mappa di gioco è reale e rispecchia infatti il nostro mondo. Ogni continente è contrassegnato da diversi punti rossi che identificano ognuno una differente mappa dove i player potranno darsi battaglia. Inoltre a mappe diverse sono associate modalità diverse.

Durante la spiegazione iI ragazzi di Trion sottolineano l’importanza vitale della componente strategica di End of Nations, in particolare sulla possibilità di costruire edifici diversi a seconda della fazione, di schierare delle Hero Unit a supporto delle nostre armate, di tenere sotto controllo il nostro sviluppo mediante un apposito Tech Tree ed infine di poter personalizzare le nostre truppe. Di tutto questo ci occuperemo poco più avanti.

Nel periodo in cui tutti cercano di far pagare contenuti aggiuntivi, extra di ogni genere, bonus vari e quant’altro, Trion assicura che End of Nations sarà Free to Play in ogni sua parte: tutte le mappe, le fazioni, le unità, le classi, così come tutti gli accessori unici, gli Hero, ecc saranno disponibili senza alcun costo aggiuntivo. Nessuna possibilità dunque per i giocatori di avvantaggiarsi sugli avversari spendendo soldi in qualche shop in game.

Prima di farci accomodare alle postazioni di prova per testare con mano il prodotto, il team ci ha voluto mostrare le future fasi di sviluppo del titolo che, come dicevamo nell’apertura, è attualmente in fase di alpha test. In primavera aprirà la fase di Close Beta, mentre in estate la Beta sarà accessibile a tutti e verrà mostrato il PvP, parte essenziale del gioco secondo gli sviluppatori. Tra l’estate e la fine dell’anno il gioco dovrebbe essere lanciato sul mercato, mentre nell’inverno prossimo i contenuti live saranno implementati e resi disponibili a tutti i player.

Terminata dunque la presentazione abbiamo preso posto per provare il gioco: la prima mappa, e di conseguenza modalità di gioco, che ci è stata mostrata è nominata Last Stand. Questa modalità è una sorta di sopravvivenza dove chi dei due giocatori resiste più a lungo è il vincitore. Quindi è una modalità riservata a due soli giocatori che si sfidano su una mappa quasi speculare, divisa a metà da un cratere che indica il confine invalicabile. Ognuno dei due player potrà scegliere che unità schierare in campo per la sua difesa. Una volta piazzate le unità partirà un countdown, al termine del quale la prima ondata di nemici spawnerà sul territorio. Obiettivo primario del giocatore, come già ribadito, sarà sopravvivere, ma si potrà dedicare anche ad obiettivi secondari come la cattura di punti di controllo da cui attingere risorse maggiori.
Queste risorse, se possedute in quantità sufficiente, permetteranno di posizionare altri elementi difensivi nella nostra base, come per esempio delle torrette, oppure di sviluppare tecnologie utili alla sopravvivenza o ancora a lanciare delle skill peculiari di alcune unità od infine a scagliare un’ondata extra di nemici con il nostro avversario.

Testando il livello di difficoltà nonché quello di strategia richiesto per uscire vincitori dallo scontro contro l’IA, è risultato molto semplice sopravvivere alle prime dieci ondate circa restando confinati nella propria base senza nemmeno il bisogno di fare un click. Le cose cambiano se invece si è intenzionati ad acquisire punti strategici aggiuntivi per ottenere più risorse: spostando le nostre unità fuori dalla base sarà piuttosto arduo contenere i danni subiti per mano della IA.

Successivamente ci è stata mostrata una seconda mappa dove è possibile misurarsi in un 4 vs 4. Badate bene che anche questo, come la mappa precedente, offre un “finto PvP” poiché a conti fatti entrambi gli schieramenti combattono contro l’intelligenza artificiale non scontrandosi mai direttamente sul campo. Trion infatti ha ben chiarito che il vero PvP verrà presentato solo nella fase di Open Beta tra diversi mesi.

In questa mappa l’obiettivo è riuscire a conquistare quanti più punti strategici possibili, prendendo quelli neutrali e strappando al suo controllo diretto quelli dell’intelligenza artificiale. Il team di quattro giocatori che prima raggiungerà i 1500 punti (accumulati più velocemente quanti più punti strategici controllati) sarà il vincitore sul campo. Per riuscire a vincere sarà indispensabile muoversi all’unisono con i propri alleati per massimizzare gli effetti dell’attacco all’IA.

In entrambe le modalità combattendo e sconfiggendo i nemici ci sono stati dati punti esperienza. Al momento questi hanno un unico scopo: quello di sbloccare accessori aggiuntivi per i nostri carri armati. A questo proposito ci è stata mostrata l’armeria, il luogo dove sarà possibile gestire le nostre unità, comporre le nostre formazioni migliori da schierare e dove fare acquisti nel negozio.

Cliccando su un’unità sarà possibile vederne le statistiche, i punti di forza e le debolezze, un modello tridimensionale e aprire il pannello per la gestione degli accessori. Ogni unità potrà montare al massimo tre accessori, a patto di avere punti sufficienti. Infatti, ogni formazione che andremo a creare avrà a disposizione 1000 punti, ogni unità e ogni accessorio avrà un valore in punti che verrà sottratto dal totale. Starà quindi al giocatore scegliere al meglio le unità, il loro numero e gli accessori da utilizzare nel prossimo scontro.

Nello store del gioco potremo ovviamente acquistare ulteriori unità con cui potenziare la nostra formazione. Proprio nel negozio troveremo inoltre le Hero Unit di cui si parlava nell’apertura: ognuna di queste avrà un suo attacco particolare, ad esempio ci è stata mostrata una unità lanciafiamme chiamata Renee con un look a dir poco bizzarro e dai colori sfavillanti. Ovviamente posizionare una Hero Unit all’interno di una formazione ne ridurrà di molto i punti complessivi, ma la potenza della stessa sarà molto aumentata. Gli accessori saranno posizionabili anche su queste unità uniche e non sarà ovviamente possibile posizionare due Hero Unit identiche in battaglia.

Tirando le somme di questo primo approccio al gioco, è doveroso far notare che al momento la mancanza di un PvP vero e proprio impedisce di dare un giudizio complessivo al titolo che punta molto proprio su questo aspetto non ancora implementato. Resta il fatto che End of Nations non sembra offrire molto di nuovo nel panorama videoludico, ma è pur vero che quel poco che offre sembra offrirlo al meglio delle sue capacità. La strategia necessaria a vincere gli scontri è a metà strada tra i casual e gli hardcore player così da non accontentare pienamente nessuno dei due, ma nemmeno da deluderli in toto. Positivo sicuramente l’aspetto di personalizzazione dell’unità, la sezione Armory del gioco ha colpito molto positivamente i giocanti. Appare banale e quasi inutile al momento expare e salire di livello, ma si spera in aggiunte future da parte degli sviluppatori per ovviare al problema.

Questa è sostanzialmente la prima impressione della redazione che ha potuto dare uno sguardo da vicino al prodotto. Non resta che attendere l’apertura della Open Beta per poter completare il quadro con il tassello mancante del PvP. Restate con noi per tutti gli aggiornamenti. 
 

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